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La Biblioteca Mazzini riapre al pubblico In evidenza

Quotidiani, periodici storici,Archivio storico, fondo antico e uno spazio-studio moderno.

Sabato 23 marzo alle 11,30, verrà riaperta al pubblico la Biblioteca Civica “Ubaldo Mazzini”, (Corso Cavour, 251) a seguito della conclusione dei lavori che hanno interessato la sua storica sede, Palazzo Crozza. Al taglio del nastro saranno presenti il Sindaco Pierluigi Peracchini; l’Assessore ai Lavori Pubblici Luca Piaggi; il direttore dei Musei e dei Servizi Culturali Marzia Ratti; il funzionario responsabile del settore Biblioteche Roberta Correggi; l’ingegnere Claudio Canneti, direttore del Dipartimento Servizi Tecnici e Opere Pubbliche.

I lavori, terminati nei giorni scorsi, seguono e completano quelli già realizzati alcuni anni fa che hanno riguardato il restauro della facciata ed il rifacimento del tetto. Le opere eseguite in quest’ultima occasione hanno consentito l'adeguamento dell’edificio alle normative sulla sicurezza e sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Gli studenti, gli studiosi, e tutti coloro che sono interessati alle materie umanistiche e in particolare alla storia del nostro territorio, e con essi tutti i cittadini spezzini, ritroveranno un punto di riferimento culturale importante che in questi anni era loro mancato, reso più accessibile e più sicuro.

Si potranno nuovamente consultare, ad esempio, i quotidiani e i periodici storici, locali e non, i documenti dell'Archivio Storico Comunale, oltre al prestigioso Fondo antico della Mazzini.

Sarà inoltre di nuovo disponibile in centro città uno spazio di studio ammodernato, dotato di connessione wi-fi, per i tanti utenti che ne hanno necessità.

Cenni storici

L’edificio fu costruito dalla nobile famiglia Crozza, trasferitasi da Tortona (Alessandria) alla Spezia dopo il 1815. Il progetto del palazzo fu redatto dall’architetto Carlo Piaggio e i lavori furono ultimati nel 1890.

Palazzo Crozza è un edificio del tardo neoclassico ligure, con un’elegante facciata principale scandita con lesene, cornici e timpani in rilievo che si succedono a ritmo regolare e arricchita da un balcone marmoreo al piano nobile in corrispondenza del “salone da ballo” affrescato da Cesare Agretti e Annibale Brugnoli, oggi adibito a sala di lettura.

L’edificio è costituito da 4 piani: al piano rialzato e al primo piano sono collocate le sale di lettura; al piano seminterrato e al secondo piano, sottotetto, sono situati gli archivi e i vani tecnici.

Sul retro di Palazzo Crozza si trovano la “sala romana” e l’ex Museo Formentini, in origine scuderia per i cavalli, stalla, fienile e magazzini, e il cortile di collegamento; un tempo tale edificio fu sede dei “pompieri” comunali e successivamente degli uffici del Dazio.

La nascita della prima Biblioteca Civica della città vede protagonista Ubaldo Mazzini, studioso, giornalista e poeta dialettale spezzino, il quale, pur tra iniziali opposizioni, è nominato primo direttore della Biblioteca, a lui intitolata dopo la sua morte.

Alla fine degli anni ’70 i volumi della “Mazzini” – ancora l’unica Biblioteca cittadina prima della nascita del secondo polo bibliotecario della “Beghi” (1986) - hanno quasi raggiunto quota 100 mila

Tra i tesori ricordiamo: i quarantanove rarissimi incunaboli, come "Summa Theologica" di S.Antonino (Venezia, 1480); la "Metaphysica" di Avicenna (Venezia, 1495); l'opera di Gerson in tre volumi (Strasburgo, 1494), le "Historiae" di Erodoto in latino (Venezia, 1494); la monumentale "Historia naturalis" di Plinio (Parma, 1476) edita da Stefano Corallo con capilettera miniati.

Oltre mille edizioni del Cinquecento, oltre mille del Seicento, oltre quattromila del Settecento, tra cui spiccano le opere di Bartolomeo Facio, di Seneca, di Plutarco, di Erasmo da Rotterdam, di Pietro Bembo, di Giovanni Boccaccio e Ludovico Ariosto.

Delle collezioni della Mazzini fanno parte inoltre numerosissime edizioni ottocentesche. Essenziali per la conoscenza di fatti inerenti la storia locale e regionale sono i fogli e gli opuscoli raccolti o donati da Ubaldo Mazzini, conservati nelle molte centinaia di raccoglitori di "miscellanee".

Ricchissima e agevolmente consultabile è anche la raccolta di periodici di interesse spezzino e lunigianese. Tra questi il "Corriere del Golfo", primo giornale della Spezia, del 1865; il più colto "Filomate", il futurista "La Terra dei vivi". Alla Spezia inizia la durevole avventura de "L'Eroica", raffinata portavoce delle arti grafiche, di cui la biblioteca "Mazzini" conserva una prestigiosa raccolta completa.

La Biblioteca "Mazzini" ospita anche l'Archivio Storico del Comune della Spezia, costituito da migliaia di documenti che vanno dal tardo Medioevo al secolo scorso e rappresentano la memoria storica della città.

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