Il titolo è un omaggio all'ironia di Non ci resta che piangere, il crimine invece fa parte del plot. Alla sua sesta prova dietro la macchina da presa, a due anni da Beata Ignoranza e quattro da Gli ultimi saranno ultimi, ritroviamo il regista romano Massimiliano Bruno, classe 1970, che negli anni ci ha abituato a commedie ridanciane con un bel graffio sull'attualità.
Anche questa volta, per Non ci resta che il crimine, si serve di un cast di mattatori: dal trio Marco Giallini, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, a Edoardo Leo e Ilenia Pastorelli. C'è anche lo stesso Massimiliano Bruno, nei panni del saputello del gruppo, il tipico secchione che tutti nell'infanzia hanno conosciuto.