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Sarzana degna erede dell’antica Luni: 550 anni fa la “promozione” a città In evidenza

di Luca Manfredini – Il viaggio della città lungo un filo che ha legato assieme arte, cultura e grandi figure storiche e religiose: il sindaco Ponzanelli lo ha ripercorso in occasione dell'anniversario del "Diploma alla Città".

Una data importante per Sarzana e per il senso di appartenenza dei cittadini al proprio passato, un 4 gennaio di un lontano 1469 celebrato in una sala consiliare gremita a dismisura in "un omaggio a tutti i sarzanesi e alla nostra storia straordinaria in un viaggio attraverso la sua memoria, i documenti e soprattutto la bellezza dell'arte che ne assicura il giusto riparo dallo scorrere del tempo".

Il sindaco Cristina Ponzanelli ha aperto con queste parole la conferenza "Da Mastro Guglielmo a Francesco secondo Giotto", organizzata in collaborazione con l'associazione "Caffé Letterario Lingustico", ospite uno dei più importanti storici italiani, Roberto Filippetti.

"Abbiamo scelto di raccontare e rendere omaggio alla nostra storia millenaria proprio partendo dall'arte e dalla Croce di Mastro Guglielmo, patrimonio inestimabile della nostra città e la più antica Croce lignea dipinta di cui si conoscano autore e datazione – ha proseguito la Ponzanelli – Un intreccio tra arte e cultura cattolica e cristiana che è essenza stessa della nostra storia, e la Croce lignea è l'inizio di un viaggio che abbiamo percorso per altri 900 anni e che percorriamo oggi insieme all'illustre Professor Filippetti".

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Sarzana ha rivissuto quel lontano 4 gennaio di 550 anni fa, in cui l'Imperatore Federico III conferì a Sarzana lo "Ius Civitatis", il rango ufficiale di "Città", completando così dal punto formale dell'amministrazione civile il processo avviato quattro anni prima, il 21 luglio del 1465, dall'autorità religiosa con la "bolla" di Papa Paolo II.

In un lungo intreccio a cavallo dei secoli tra Papato e Impero, Federico III confermava tutti i privilegi concessi dagli Imperatori suoi predecessori a Sarzana, dichiarandola ufficialmente "Città" ed erede dell'antica Luni con i conseguenti privilegi e onori di cui avevano goduto tutte le altre città della Toscana e di tutto quello che era sempre spettato alla città di Luni.

Il Sindaco nella sua presentazione si è rivolto allo stemma comunale: "L'acronimo O.P.Q.L. corrisponde a "Ordo PopulusQue Lunensium" (governo e popolo di Luni). È la stessa eredità che significa centralità dell'intero territorio, cerniera tra Liguria e Toscana, Lunigiana e val di Magra e riconosciuta allo stesso tempo da Federico III, nel 1469, e successivamente da Re Umberto I nel 1893, che approvò con decreto lo stemma ufficiale di Sarzana – ha aggiunto – La stessa centralità che rivendichiamo oggi nella nostra azione politica e amministrativa e che con grande orgoglio mi sento di rappresentare oggi come Sindaco, esattamente 550 anni dopo il diploma di Federico III."

Dopo la presentazione della Ponzanelli il professor Filippetti ha potuto spaziare con le sue parole da Mastro Guglielmo a Giotto, fino a Federico III e alla storia sarzanese.

Un viaggio nell'arte, quindi, come miglior linguaggio con cui raccontare la storia unica e secolare della città, offrendo anche alcune chicche come il commento (e omaggio) di Papa Benedetto XVI alla croce di Mastro Guglielmo, tratto dal suo discorso del 9 settembre 2007 all'abbazia di Heilingenkreutz in Austria: "La nostra luce, la nostra verità, la nostra meta, il nostro appagamento, la nostra vita, tutto ciò non è una dottrina religiosa ma una Persona: Gesù Cristo.

Molto al di là delle nostre capacità di cercare e di desiderare Dio, siamo già prima stati cercati e desiderati, anzi trovati e redenti da Lui! Lo sguardo degli uomini di ogni tempo e popolo, di tutte le filosofie, le religioni e le culture incontra infine gli occhi spalancati del Figlio di Dio crocifisso e risorto; il suo cuore aperto è la pienezza dell'amore.

Gli occhi di Cristo sono lo sguardo del Dio che ama. L'immagine del Crocifisso sopra l'altare, il cui originale romanico si trova nel Duomo di Sarzana, mostra che questo sguardo si volge ad ogni uomo. Il Signore, infatti, guarda nel cuore di ciascuno di noi" (da l'Osservatore Romano del 10-11 settembre 2007).

Un anniversario importantissimo per la città commemorato in questo evento preceduto dalla delibera di adozione dello stesso proposta dal Sindaco (con delega alla Cultura) e approvata in Giunta a dicembre.

In quell'occasione la Ponzanelli aveva dichiarato: "La Croce di Mastro Guglielmo rappresenta un patrimonio inestimabile per la nostra città.

Sarzana vanta del resto un patrimonio storico, culturale e religioso unico, che intendiamo promuovere oggi e domani ben più di ieri, anche insieme alla Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato che ringrazio per aver già espresso l'intenzione di accompagnarci in questo cammino virtuoso".

Il 3 gennaio, inoltre, si è tenuto un incontro presso l'affollatissima sala del "Loggiato Gemmi" dal titolo "Sarzana, il Papato e L'Impero", sempre in ricordo dell'emanazione del "Diploma di Città", organizzato dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri - Sezione Lunense, e il Museo Diocesano di Sarzana.

Alla presenza del Sindaco e dell'assessore Roberto Italiani sono intervenuti Egidio Banti (presidente del Centro Studi Niccolò V), Eliana M. Vecchi (dell'Istituto Internazionale Studi Liguri), Franco Bonatti (dell'Accademia Lunigianese G.Capellini) e la storica dell'arte Barbara Sisti.

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