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Sarzana perde il Raduno nazionale delle Scuole di Circo In evidenza

La kermesse che da 13 anni, ad aprile, attira in città migliaia di persone da tutta Italia nel 2019 non ci sarà.

"L’edizione 2019 (la 14ma) del “Raduno nazionale delle scuole di circo” non ci sarà. Niente parate per le vie del centro, giochi nelle piazze, performance in strada e in teatro, esibizioni degli allievi delle scuole di circo da tutta Italia, spettacoli di artisti e compagnie di circo contemporaneo, migliaia di persone che per i tre-quattro giorni del Raduno soggiornano e consumano in città, in un periodo (fine aprile) non certo di grande affluenza turistica.
Le ragioni? Le novità, legittimamente introdotte dalla nuova amministrazione, che coinvolgono direttamente il passato e il futuro di facciamoCIRCO, l’associazione organizzatrice, gettandola al centro di una tempesta perfetta.
Il passato riguarda il mancato versamento da parte dell’amministrazione comunale del contributo di 10.000 € concordato per l’edizione del 28 aprile-1 maggio 2018.
Da una parte, infatti, c’è la vecchia amministrazione che, seguendo una procedura tanto discutibile quanto diffusa e consolidata, conferiva alle associazioni gli incarichi per manifestazioni culturali siglando gli accordi con una stretta di mano (ma, va detto, onorandoli sempre). Dall’altra parte c’è la nuova amministrazione che dichiara di non poter riconoscere impegni presi in assenza di documentazione scritta.
Nel mezzo c’è l’associazione facciamoCIRCO. Sprofondata in un buco finanziario di oltre 14.000 €: al mancato contributo comunale sono infatti da aggiungere altri 4.890 € di ingressi agli spettacoli non corrisposti dall’ex gestore dell’Impavidi. Una voragine che, senza una soluzione, ingoierà ogni attività dell’associazione e la sua stessa sopravvivenza. Gravando pesantemente sui bilanci familiari degli associati che, come spesso accade nelle associazioni no profit, hanno anticipato i fondi necessari per coprire oltre la metà dei costi del Raduno 2018.
Quanto al futuro, oltre a percorrere ogni strada possibile per recuperare i crediti pregressi, dopo lunghi e sofferti ragionamenti si era deciso di elaborare una buona proposta per partecipare al bando “Call for ideas” 2019. Ma, anche su questo secondo fronte, le congiunzioni astrali non sono favorevoli: non ci sono i tempi tecnici.
Comunicato alle associazioni il 5 dicembre, il bando prevede che «l’elenco dei progetti selezionati sarà pubblicato indicativamente entro il 26 gennaio». Successivamente, «gli organizzatori dei progetti selezionati saranno contattati per definire il programma dell’iniziativa e i benefici... tra cui un eventuale contributo economico che verrà determinato sulla base di appositi approfondimenti in relazione al programma e al budget definitivi, compatibilmente con le risorse stanziate a Bilancio 2019».
Nella migliore delle ipotesi, dunque, la macchina organizzativa del Raduno 2019 potrà avviarsi a febbraio (molte le incognite per iniziare prima).
Troppo tardi per organizzare una manifestazione così complessa. Per dare un’idea, qualche dato del 2018: 11 ore di laboratori di circo-scienza, 150 ore di laboratori e workshop di 19 differenti specialità, 6 ore di spettacoli, 14 artisti italiani e stranieri, 26 scuole/corsi di circo partecipanti, 275 allievi e 70 istruttori/accompagnatori iscritti, 30 liceali in alternanza scuola-lavoro, 2500 ingressi in Fortezza, 742 ingressi paganti in Teatro ecc. ecc.).
Troppo tardi per garantire il buon funzionamento e il livello quantitativo (partecipanti e pubblico) e qualitativo (artisti e compagnie) della programmazione a cui si stava già lavorando.
Troppo tardi per organizzare un’efficace campagna di crowdfunding, qualora l’amministrazione valutasse di non assegnare alcun contributo o di stabilire un ammontare insufficiente.
Troppo tardi se l’amministrazione dovesse sollevare obiezioni sulle date che, per lo zoccolo duro del Raduno (bambini e ragazzi in età scolare), sono blindate e fissate da un’edizione all’altra sfruttando week end lunghi che non facciano perdere giorni di scuola (nel 2019, dal 25 al 28 aprile).
È dunque con grande, grandissimo dispiacere, che facciamoCIRCO si trova costretta a rinunciare al Raduno 2019. Con la speranza di ritornare nel 2020 o, in forma diversa, partecipando al bando per il secondo semestre 2019. Se l’associazione sarà riuscita a non farsi risucchiare nella voragine finanziaria del 2018. Se riuscirà a interloquire con l’amministrazione, cosa non semplice in questo primo semestre di mandato, e a far comprendere che sarebbe utile rivedere le date del bando se non si vogliono escludere a priori le manifestazioni dei primi mesi dell’anno.

Un po’ di storia. Nato quasi in sordina nell’aprile 2006 (una giornata con sei scuole di circo), il Raduno è cresciuto assestandosi su una durata di quattro giorni, con punte di otto (nel 2014 e 2017), e la partecipazione stabile di oltre 20 scuole di circo da tutta Italia (26 nell’edizione 2018).
Un appuntamento ormai fisso per un crescente numero di operatori del settore. Un luogo di diffusione dell’arte circense nelle sue coniugazioni sportive e culturali: laboratori per i più piccoli, workshop e stage di avvicinamento e approfondimento di circa venti discipline; mostre d’arte; proiezioni di video e film cult; lezioni-spettacolo di circo e scienza; conferenze; parate per le vie del centro; conoscenza e confronto tra allievi delle scuole di circo, artisti e pubblico; coinvolgimento di studenti delle scuole, ristoratori, altre associazioni, artisti del territorio e... tanto altro.
È lungo l’elenco di “medaglie” collezionate negli anni. Le più importanti.
Testimonial quali Arturo Brachetti, Moni Ovadia, Banda Osiris. Un’inedita conferenza sulla storia del circo dello storico dell’arte Philippe Daverio attraverso la “lettura” delle opere dei maggiori artisti del Novecento.
L’adesione della città di Sarzana all’ "Anno mondiale di solidarietà con il popolo palestinese" indetto dall’Onu nel 2014, con un progetto di scambio interculturale Italia-Palestina che coinvolse gli studenti del Liceo Parentucelli e un gruppo di allieve della Scuola di Circo di Nablus (territori della Cisgiordania occupati da Israele).
L’installazione nel cuore della città, cosa mai vista prima, di due tendoni da circo (fossato della Cittadella nel 2014 e area park del Canale Lunense nel 2017).
Centinaia di ore di spettacoli dei giovanissimi allievi di scuole di circo amatoriali da tutta Italia, degli allievi delle scuole di formazione professionali (Flic, Cirko Vertrigo, Scuola Romana di Circo), di artisti e compagnie quali: Banda Osiris, Trio trioche, Luca Regina e Marco Neri, Circo Inzir, Magda Clan Circo, Juri the cosmonaut, Circo El Grito, Giulio Lanzafame, Alexis Rouvre, Genny Pavone, Nicola Bruni, DimiDimitri, Nani Rossi, 3 Chefs, Cie Zehnir, Le tarde.
Tutto grazie al suo graduale affermarsi come evento qualificato e qualificante nel panorama nazionale e al crescente sostegno delle amministrazioni che dal 2006 al 2018 si sono succedute alla guida della città qualificandola come “di successo” e ormai “storica”.

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