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Cristiano De Andrè sul palco del Teatro Civico In evidenza

A 50 anni dal '68, quegli ideali rivivono nelle canzoni di Faber alle quali il figlio ha dato una nuova veste musicale.

Il 6 dicembre alle ore 21, al Teatro Civico della Spezia, salirà sul palco un ligure d'eccezione: Cristiano De Andrè, che proporrà prospettive culturali migliori e lo farà portando in scena Storia di un impiegato, ispirato al celebre concept album di Faber, che a 50 anni di distanza dagli anni delle grandi rivolte, torna a smuovere coscienze ed ideali in un mondo che ha smarrito la sua identità.

Cristiano vuole riportare in auge i figli, forse ora smarriti, simbolo di una rivoluzione pacifista quali l'utopia, l'anarchia, il sogno da una parte e il potere che controlla le paure bloccando le espressioni individuali, dall'altra. Risvegli che con la grande potenza della musica e della poetica del padre, possono avvenire.
Il testo Ora di libertà lo esprime a pieno:
“Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.”

Nuova veste musicale per questo spettacolo dalle sonorità rock-elettroniche grazie anche alla collaborazione di Stefano Melone che ne cura la produzione artistica.
Mentre la regia di questa opera rock è affidata a Jacopo Spirei che si esprimerà tra proiezioni e ambientazioni suggestive di palco.

“Per me a 50 anni dal ’68 è importante riprendere un album del genere e riportare la bruttura del potere e farla rivedere anche oggi perché niente è cambiato rispetto al ’68 perché ora il potere ha altre forme per autocelebrarsi. Ma dall’altra parte il sogno è rimasto un sogno ancora oggi di chi crede nella pace e nell’amore e chi crede in un mondo senza dolore e per me è importante perchè è una visione moderna di quello che succede. Cerco di portare sul palco, la bellezza, l’arte, la poesia di mio padre e da musicista la mia musica e il mio modo di farla. Quindi direi che è un’opera nell’opera: mio padre è una tachipirina per l’anima, quindi credo sia un concerto da vedere perché ci si riempie di tutto questo.”

Biglietti disponibili alla biglietteria del teatro e su ticketone.it

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