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XIV Giornata del contemporaneo AMACI al CAMeC In evidenza

Sabato 13 ottobre 2018 al Camec, che aderisce all'iniziativa con l’ingresso gratuito alle mostre in corso per l’intera giornata. 

 

 La Giornata del Contemporaneo è il grande evento che, dal 2005, AMACI dedica all’arte contemporanea e al suo pubblico. Il primo o il secondo sabato di ottobre i musei associati ad AMACI, accanto a tutte le istituzioni del nostro Paese che liberamente decidono di aderire all’iniziativa, aprono gratuitamente le loro porte per un’iniziativa ricca di eventi, mostre, conferenze e laboratori. Un programma multiforme che regala l’imperdibile occasione di vivere da vicino la vivacità e la ricchezza dell’arte di oggi.
Il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea – come di consueto – aderisce alla manifestazione con l’ingresso gratuito alle mostre in corso per l’intera giornata (dalle 11.00 alle 19.00) e due eventi speciali:

  • dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00 performance di Andrea Bianconi: L’amor che move. L’artista vicentino – la cui mostra in USA recentemente è stata segnalata da Meredith Mendelsohn come una delle migliori dieci in corso tra Londra e San Francisco – conclude il grande wall painting del CAMeC che a breve verrà cancellato con il termine dell’esposizione.
    "Mi piace il fatto che la parola “amor” e anche “move” contengano l’azione, la spinta a voler compiere qualcosa". E prosegue: "L’amor che move alla fine è il grande compagno di viaggio, è ciò che fa compiere, realizzare, è la forza che c’è dentro ciascuno di noi. Anche se poi questa parete verrà cancellata, l’importante è ciò che ci da la spinta, l’entusiasmo, la vita, ciò che ci fa immaginare. Anzi la sua forza sta proprio nel non esserci più domani. L’amor che move è il nostro domani. Sono i nostri sogni, i nostri desideri, la nostra voglia di realizzare un qualcosa".
  • alle ore 18.00 Aurelio Picca presenta il suo ultimo romanzo Arsenale di Roma distrutta, edito da Einaudi (2018). Modera Giuseppe Frangi.
    Roma è stata mille Anna Magnani. Una di quelle donne che urlavano quando Monzón picchiava Benvenuti. La madre dei ragazzini del Bambin Gesú, di quando la luce di Monte Mario calava dentro l'Olimpico di Chinaglia, di Ciccio Cordova, di Bruno Giordano e di Totti. Gloria e struggimento. La Roma delle verduraie, dei pizzicagnoli con la brillantina e lo zinale immacolato. Di quando ci si baciava dentro la Cinquecento o si faceva l'amore nei parcheggi. Del sesso di Pasolini che, nello scatto di Dino Pedriali, sopravvive alla sua morte. Dei testacoda sulla Nomentana. Quella Roma, che oggi sembra sepolta nella distruzione, prepara invece in questo romanzo la riscossa per battere il mondo infame. Una sghemba autobiografia topografica, dove memorie personali e racconti di personaggi tanto veri da sembrare romanzeschi si intrecciano alle mutazioni di una città scintillante e livida, plebea e maestosa, madre e meretrice, pura e criminale, sempre oscena, che da millenni si allena ogni giorno al «gioco dell'immortalità».
    Roma era una visione. Roma è sempre una visione quando decide di fermarsi smemorata. Di assentarsi dal mondo. Di cancellare il suo stesso passato. Roma è la meraviglia quando emerge dal nulla. È un maschio-femmina nudo; enorme ed invisibile; un remoto console che si apposta concentrato con il gladio in mano. Roma è una specie di fotogramma che cattura l'eternità.

Andrea Bianconi (Arzignano, 1974) vive e lavora tra Brooklyn (NY) e Vicenza.
Ha recentemente esposto con una mostra personale al MSK Museum of Fine Arts di Ghent (Belgio), e ha partecipato alla 5° Biennale di Mosca con una public performance tra la Piazza Rossa, il Cremlino e il Manege. Bianconi ha realizzato numerose public art performances come Summer Night Series, Union Square NYC; Italian Cultural Institute, NYC; Postcard People, Hudson Valley Center for Contemporary Art (HVCCA), NY; The Chinese Umbrella Hat Project (Part I), Wujiang Rd West Nanjing Rd, Shanghai, China e (Part II), Piazza San Marco, Venezia.
Nel 2016 Silvana Editoriale ha pubblicato la monografia “Andrea Bianconi Performance 2006-2016” sui 10 anni di performance dell’artista.
Nel 2018 è stato l’unico artista invitato a partecipare al WEF, World Economic Forum di Davos in Svizzera con una performance per risvegliare nei grandi del mondo la consapevolezza globale sull’ecocidio, sui cambiamenti climatici e sulla responsabilità verso il nostro pianeta.

Aurelio Picca, nato sui Colli Albani (Roma), è scrittore e poeta. Ha pubblicato, tra gli altri, la silloge Per punizione (Rotundo 1990), la raccolta di racconti La schiuma (Gremese 1992) e i romanzi L'esame di maturità (Giunti 1995, Rizzoli 2001), I mulatti (Giunti 1996),Tuttestelle (1998, Premio Alberto Moravia, Superpremio Grinzate Cavour), Bellissima (1999), Sacrocuore(2003), Via Volta della morte (2006), Se la fortuna è nostra (2011, Premi Hemingway e Flaiano), tutti per Rizzoli; e, per Bompiani, Addio (2012), Un giorno di gioia (2014) e il poema civile L'Italia è morta, io sono l'Italia(2011). Per Einaudi ha pubblicato Arsenale di Roma distrutta (2018).

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