Jen è la giovane amante di Richard, un uomo di successo che la porta con sé per un weekend di sesso e relax in una sontuosa villa in mezzo al deserto. Le cose prendono una piega inattesa quando due amici di Richard, Stan e Dimitri, si presentano con un paio di giorni d'anticipo per la battuta di caccia che avevano organizzato. Il gruppo trascorre la sera insieme e Stan è profondamente eccitato da Jen, che del resto lo provoca apertamente. Il giorno dopo, in assenza di Richard, Stan violenta Jen mentre Dimitri non fa niente per impedirlo. Al ritorno di Richard lei vuole giustizia ma lui le offre solo un lavoro a Vancouver e quando Jen minaccia di raccontare della loro tresca alla moglie di Richard, lui non ci vede più...
Film di dichiarata vendetta, Revenge è a metà tra l'exploitation e il femminismo, due cose in aperto contrasto. La vendetta, infatti, non è solo della protagonista sui maschi ma pure idealmente dello sguardo femminile sull'exploitation. La regista e sceneggiatrice francese Coralie Fargeat, qui all'opera prima, firma con gran classe una intelligente e divertente provocazione.
Se il primo atto è dedicato alla bellezza di Jen come oggetto del desiderio, l'attenzione si sposta poi sulla vendetta di lei che massacra i corpi dei maschi che l'hanno tradita. Non solo: il principale antagonista è aitante e scolpito quanto Jen e costretto a una lunga scena finale in cui è completamente nudo, svelato tanto per lo sguardo desiderante femminile quanto umiliato in tutta la sua pochezza umana. Anche gli ammazzamenti di Jen seguono per certi versi una legge del contrappasso, dove chi si era limitato a guardare viene ferito agli occhi e chi aveva trafitto la protagonista al fianco sarà squarciato proprio al fianco.