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Notizie dalla Diocesi In evidenza

Settimana dedicata alla Festa di Avvenire a Lerici.

La festa di Avvenire a Lerici
La festa di Avvenire a Lerici caratterizzerà tutta la settimana della cittadina rivierasca. E’ di fatto iniziata venerdì 27 luglio con un’anteprima alla rotonda “Vassallo”, il che porta a dieci giorni la sua durata complessiva: lo spettacolo in dialetto lericino “Se gh’aressenta” (”Ci si risente”), messo in scena dalla compagnia “Marilontani”. I temi della festa quest'anno riguardano i giovani, in vista del Sinodo 2018, e i cinquant'anni di vita di Avvenire. Sul tema dei giovani sarà ospite un vescovo "giovane", Corrado Sanguineti, ligure di origine e oggi a Pavia. Martedì, al "Belvedere Stefanini", monsignor Sanguineti parlerà al pubblico alle 2 e il giorno dopo, mercoledì, sarà il relatore alla consueta "giornata sacerdotale", fissata per le 9.30 in chiesa parrocchiale. Seguirà alle 11.30 la Messa presieduta da monsignor Palletti. Torniamo a domani, lunedì: alle 19.15, allo "Stefanini", premiazione del concorso letterario “Madonna di Maralunga” e, alle 21, incontro con Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta. Mercoledì, alle 21.15, alla rotonda “Vassallo”, consegna del premio “Narducci”. Giovedì 2 Agosto, alle 17.30, “caccia al tesoro” con ragazzi, bambini e famiglie, a cura della redazione di “Popotus”. Alle 21, in chiesa, Veglia di preghiera per le vocazioni, per tutta la notte. Venerdì 3 agosto, alle 21.15, sempre alla rotonda “Vassallo”, il giornalista Alessandro Zaccuri presenterà il libro “Voci del verbo ‘Avvenire’” ricordando i cinquant’anni di vita del giornale. Domenica 5 agosto, alle 18.30, Messa conclusiva. Ricordiamo infine gli appuntamenti con le “cene insieme” nel parco giochi della casa canonica parrocchiale, nei due sabati e domeniche della festa, a partire dalle 20.

Pellegrinaggio diocesano alla Madonna di Maralunga
Il pellegrinaggio mariano del primo sabato del mese di agosto, come avviene da diversi anni, si svolgerà a Leirci, nel contesto della festa di Avvenire di Lerici. L’appuntamento diocesano, presieduto dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, è previsto per sabato prossimo, alle 7.30 del mattino, con il raduno dei pellegrini al parcheggio della Venere Azzurra, all’ingresso lato Spezia della cittadina del Golfo dei poeti. Le persone presenti, provenienti da tutta la diocesi, precedute dalle insegne delle confraternite (nella foto, un’edizione degli anni scorsi), percorreranno il lungomare lericino e poi le strade interne del borgo per raggiungere, recitando il Rosario, la chiesa parrocchiale di San Francesco, santuario della Madonna di Maralunga. Alle 8 il vescovo Palletti presiederà la Messa, concelebrando con gli altri sacerdoti presenti. Al termine verrà offerta, come di consueto, la colazione. I pellegrinaggi mariani, come è noto, si svolgono ormai mensilmente da circa dieci anni, ed hanno come proposito la preghiera per la santificazione del clero e per le vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale.

Il premio “Narducci” a Ernesto Olivero
Mercoledì prossimo, a Lerici, il premio “Angelo Narducci” per il 2018 sarà consegnato ad Ernesto Olivero, scrittore, animatore sociale e fondatore del Sermig (Servizio missionario giovani). L’appuntamento è alle 21.15 alla rotonda “Vassallo”. Saranno presenti il vescovo Luigi Ernesto Palletti e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Ernesto Olivero è nato nel 1940 a Mercato San Severino (Salerno), è sposato, con tre figli e sette nipoti. Ha lavorato in varie industrie del torinese e poi in banca fino alle dimissioni (1991). Nel 1964 ha fondato a Torino il Sermig, insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di giovani decisi a sconfiggere la fame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri. Negli anni Ottanta si costituì poi la “Fraternità della Speranza”, che conta oggi un centinaio di aderenti: giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri ed alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Centinaia di volontari e il movimento internazionale dei “Giovani della pace” si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig. I giovani, come si vede, sono in cima ai pensieri del Sermig per le difficoltà che si trovano ad affrontare in questo tempo, ma sono anche la speranza per il futuro: argomenti molto significativi in vista del Sinodo e collegati ad uno dei temi della festa di Lerici. Ernesto Olivero da sempre si spende senza sosta per offrire ai giovani testimonianze di vita e valori di riferimento. Dall’”Arsenale della pace”, fondato a Torino nel 1983 dove prima esisteva un arsenale militare, ha chiesto alle autorità mondiali che i giovani siano dichiarati “patrimonio dell’umanità” e come tali rispettati, accuditi, aiutati a crescere.

La diocesi e i mezzi di comunicazione sociale
Il quotidiano Avvenire uscì in edicola cinquant’anni or sono, il 4 dicembre 1968, firmato dal primo direttore Leonardo Valente. Ma fu con il suo successore Angelo Narducci, direttore dal 1969, che il giornale “prese quota”, venendo diffuso in tutta Italia, compresa la Liguria. In Liguria, come è noto, esisteva un quotidiano cattolico regionale, “Il cittadino” di Genova, presente anche alla Spezia con una sua redazione. Ma quando, nel 1974, fu costretto a chiudere i battenti per motivi economici, i vescovi liguri promossero subito la diffusione di “Avvenire”. Già a febbraio nel 1976, per il forte interessamento del nuovo vescovo Siro Silvestri, in diocesi da pochi mesi, apriva i battenti la pagina di “Spezia 7”, che da allora non hai mai mancato una sola domenica. Nell’estate dello stesso anno, a Lerici, don Ricciardi dava il via alla festa di Avvenire. Negli anni Novanta, il nuovo vescovo Giulio Sanguineti sarebbe stato chiamato a far parte, per alcuni anni, del consiglio di amministrazione del giornale. Mezzo secolo di storia, insomma, nei quali le vicende del giornale si legano con l’impegno della diocesi nel campo delle comunicazioni sociali.

Celebrazioni col vescovo
Il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti si reca oggi nella parrocchia di Ponzò, in bassa Val di Vara, dove alle 17.30 celebra la Messa di Prima Comunione e di Cresima. Domenica prossima sarà a Montemarcello, alle 10, per celebrare la Messa e conferire la Cresima.

Un Sinodo, trent’anni dopo
Trent’anni fa, nella primavera 1988, venivano pubblicate le “Costituzioni sinodali” del Sinodo diocesano della Spezia – Sarzana – Brugnato tenutosi nei mesi precedenti, il terzo in due secoli, dopo quelli del 1887 e del 1936. Nella presentazione, il vescovo Siro Silvestri sottolineava come “il contesto umano, dall’ultimo dopoguerra, è stato ed è sottoposto ad un accelerato e tavolta radicale processo di trasformazione socio–culturale, con cadenze tanto ravvicinate che nell’arco di una stessa generazione mutano valori già assunti come fondamentali”. Di qui una struttura dei testi sinodali a marcato orientamento pastorale, con elementi di flessibilità connessi allo sforzo di una “lettura” il più approfondita possibile di quello che il vescovo definiva “contesto umano”. Esaminare quei testi trent’anni dopo suscita da un lato una certa ammirazione per la capacità della Chiesa locale di cogliere in anticipo processi di lunga durata, e dall’altro la consapevolezza di come in tre decenni il cammino percorso dalla società spezzina – uomini, donne, associazioni, istituzioni – sia stato davvero molto grande ed impensato, in linea con quella che viene chiamata la “società globale”. Gli aspetti che potremmo chiamare "di scenario" - ma anche di vera e propria "struttura sociale" -, già presenti in modo significativo negli anni Ottanta, sono andati fortemente accentuandosi, soprattutto in due direzioni: la prima sta nei cambiamenti del mondo del lavoro e, in parallelo, nell'accentuarsi di una crisi demografica che, al momento del Sinodo, poteva intuirsi ma certo non nelle attuali dimensioni; la seconda nella straordinaria "esplosione" dei nuovi mezzi di comunicazione sociale, in seguito all'introduzione dei telefoni cellulari e poi soprattutto di internet. Risulta difficile valutare appieno la crisi, presente anche nel nostro territorio, di "agenzie" fondamentali quali la famiglia e la scuola - alla quale si uniscono le difficoltà evidenti nel cammino di evangelizzazione -, se non si tiene conto delle due direzioni di cambiamento sopra ricordate. Gli stessi cambiamenti politici e amministrativi che si sono succeduti negli ultimi due decenni anche a livello locale, talora persino stupefacenti, non possono non essere considerati nel richiamo alle "strutture" sottostanti. Sono numerosi del resto gli studiosi di ogni paese, di recente gli americani Philip Auerswald e Joon Yun, che pongono in relazione gli effetti "combinati" di un'epoca "in cui internet ha annullato le distanze e l'intelligenza artificiale minaccia di sostituirsi a quella umana" e la popolazione diminuisce, determinando forme spesso disordinate di nuovo urbanesimo. Le indicazioni del Sinodo del 1988 restano a tale riguardo attualissime, ma meritano di essere approfondite alla luce dei fatti nuovi.
(Egidio Banti)

Due lutti alla Spezia
Un grave lutto ha colpito il diacono Pierciro Steardo, responsabile diocesano dell'ufficio Comunicazioni sociali, per la morte della mamma Anna Sorrentino. I funerali sono stati celebrati martedì alla Sacra Famiglia di Fossitermi, dove risiedeva. Si è spenta anche, all’età di novantadue anni Maria Linda Sclano, moglie di Franco Ortis, noto artista spezzino e a lungo docente nelle superiori e collaboratore di Tele Liguria Sud. I funerali si sono svolti ieri nella chiesa dell’ospedale. Agli amici Pierciro e Franco e ai familiari le nostre condoglianze.

Integr-Azioni, un progetto che sta dando frutti
Giunto al terzo anno di attività, prosegue il progetto Integr–Azioni, promosso e sostenuto da Fondazione Carispezia insieme a Caritas diocesana, Confagricoltura, CIA–Confederazione italiana agricoltori e Parco nazionale delle Cinque Terre. Integr–Azioni si ispira al modello dell’agricoltura sociale, che connette l’agricoltura e la salvaguardia del territorio con il welfare locale, facendole diventare uno strumento di coesione, di inclusione sociale e di sviluppo. Il progetto ha l’obiettivo di offrire attività formative e opportunità lavorative, attraverso lo strumento delle borse lavoro, a persone svantaggiate ed a rischio di esclusione sociale: giovani migranti e italiani residenti nello Spezzino e in Lunigiana. Nell’ultimo anno Integr–Azioni ha coinvolto trentacinque persone in attività di manutenzione degli spazi pubblici, del verde e di salvaguardia del territorio. Gli interventi sono stati realizzati nei comuni della provincia che ne hanno fatto richiesta, e precisamente La Spezia, Sarzana, Framura, Carro, Zignago, Beverino, Luni, Santo Stefano Magra, Calice al Cornoviglio, Deiva Marina, Rocchetta Vara, Sesta Godano, oltre all’area delle Cinque Terre. In questo modo, anche i comuni possono beneficiare delle attività del progetto, in particolare per servizi di pulizia e di manutenzione degli spazi pubblici. Dall’inizio di Integr–Azioni, otto persone sono state poi assunte da aziende agricole o da consorzi del territorio, confermando il buon andamento del progetto e la sua efficacia in termini di reale inclusione sociale e lavorativa. Molto importante è sempre stato il ruolo della Caritas, “terminale” storico dei fabbisogni di inclusione, di integrazione e di sostegno sociale in tutta la provincia. Dal 2017, accanto al settore di intervento agricolo, è stato inserito in via sperimentale quello edile, con un corso organizzato dalla Scuola edile spezzina.

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