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Sull'isola del Tino un museo dedicato ai fari In evidenza

L'obiettivo è quello di organizzare visite a cadenza mensile, nel rispetto dell'ecosistema del luogo.

Il tanto lavoro sempre ripaga: è su questo fondamentale principio di vita che vogliamo introdurre la splendida giornata trascorsa all’isola del Tino grazie ad una apertura straordinaria del sito autorizzata dalla Marina Militare.
Punto focale il percorso didattico museale allestito dall’Associazione Culturale “Il mondo dei fari” presso la struttura del faro di San Venerio. Sono serviti mesi, a Marifari La Spezia, capitanata dal Comandante Gilli. ed al suo staff per raccogliere reperti storici provenienti da fari di tutta Italia e donarli sapientemente alla conoscenza di tutti, con il supporto manutentivo dei percorsi di accesso che la Sezione CAI della Spezia ha volontariamente messo a disposizione per la buona riuscita del Progetto.

Domenica 6 maggio, un battello pubblico ha permesso a 160 persone (40 delle quali appartenenti alla Sezione CAI di Bolzaneto-Ge accompagnate dalla Presidente Ciardelli), nel rispetto dell’ecosistema presente sull’isola, di ascoltare, dalla viva voce di Renzo e Dina, ultimi faristi del Tino dal 1978 al 1987, aneddoti della loro vita quotidiana sull’isola.

"A gestire il faro non ero io - afferma Renzo - bensì mia moglie. Io mi dedicavo alla pesca ed all’agricoltura. Abbiamo avuto centinaia di galline perché proliferavano in continuazione e non avevano animali antagonisti, c’erano uova su tutta l’isola, spesso eravamo costretti a gettarle perché non sapevamo quanto fossero vecchie; un orto con ogni ben di Dio, irrigato con la raccolta dell’acqua piovana. Nei primi anni di gestione spesso si interrompeva l’alimentazione elettrica e dovevamo mettere in funzione i generatori in qualsiasi ora del giorno e della notte; avevamo un enorme congelatore nel quale conservavamo i cibi da noi prodotti rendendoci autosufficienti nei periodi di forti mareggiate durante i quali eravamo isolati".
Una scelta di vita consapevolmente eroica.

La successiva visita al percorso didattico, collocato in numerose stanze presenti all’interno del faro, ha permesso di conoscere la storia degli apparati che compongono un faro (lampade elettriche, lampade a gas, tamburi diottrici ecc.) e modellini in scala sia di fari che di navi dedicate alla manutenzione.
La visita si è conclusa con una bellissima esibizione di cani da salvamento, una sfilata di leudi liguri (tipiche imbarcazioni a vela latina per il trasporto merci) ed un saluto del rimorchiatore "San Venerio" in parata con getti d’acqua e sirene spiegate. Il Comandante Gilli di Marifari ha auspicato che questo primo evento serva per dare impulso al progetto, già formulato allo Stato Maggiore della Marina, per ripetere questa iniziativa con cadenza mensile nell'immediato futuro.

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