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"Chi ha ucciso Gesù?", Maria Luisa Eguez presenta il suo saggio alla Spezia In evidenza

L'autrice, nel libro, ricostruisce il processo, il clima politico-sociale e la condanna capitale per quel giovane predicatore che ha cambiato il corso della storia.

Il saggio smantella i residui di venti secoli di pregiudizi antisemiti. Verrà presentato dall’autrice a La Spezia martedì 27 febbraio (ore 17.00 al Circolo culturale Fantoni)

Una domanda semplice e sempre attuale, che potrebbe fare anche un bambino: «Ma chi ha ucciso Gesù?». E in molti, a partire dai genitori fino ai catechisti e persino al parroco, potrebbero ancora trovarsi in imbarazzo davanti ad essa. Per quasi duemila anni i cristiani hanno risposto senza remore: «Gli ebrei!». La conseguenza di tale affermazione si è misurata in milioni di morti di fede israelita, accusati in massa di deicidio. Ma le cose stanno proprio così? Parte da questi interrogativi, e dai dubbi che ancora essi suscitano, il nuovo saggio della scrittrice e poetessa spezzina Maria Luisa Eguez intitolato per l’appunto Chi ha ucciso Gesù? Edito per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova, il volume, che verrà presentato martedì 27 febbraio alle ore 17.00 a La Spezia al Circolo culturale Fantoni (Corso Cavour 371), ripercorre le tappe di una settimana a Gerusalemme che ha cambiato il corso della storia del mondo.

Cos’è successo durante il procedimento giudiziario che ha portato sulla croce un giovane rabbino della Galilea osannato dalle folle? Qual era il clima politico e sociale quando si è arrivati alla sua condanna capitale? Chi ne sono stati gli istigatori, gli attori e gli artefici?

Con grande passione, stile semplice e accuratezza, l’autrice risponde a queste domande prima di tutto smantellando i residui di venti secoli di pregiudizi antisemiti, poi cercando di ricostruire l’ambiente e l’epoca in cui si sono svolti il processo e la condanna a morte di Gesù di Nazaret.

Per l’intera cristianità, infatti, c’è voluta la Shoah per rendersi conto che, dopo Auschwitz, la teologia non poteva più essere la stessa di prima. Per la chiesa cattolica, invece, c’è voluto il concilio Vaticano II con la costituzione Nostra Aetate del 28 ottobre 1965: «il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato con la stirpe di Abramo – scrivevano i vescovi del mondo allora riuniti –; la Chiesa [...] non può dimenticare che ha ricevuto la rivelazione dell’Antico Testamento per mezzo di quel popolo con cui Dio, nella sua ineffabile misericordia, si è degnato di stringere l’Antica Alleanza; gli Ebrei, in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento; se autorità ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo, tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo».

Alla presentazione di martedì 27 febbraio Maria Luisa Eguez dialogherà con lo storico e giornalista Egidio Banti e con la vicepresidente del Premio “Montale fuori casa” Barbara Sussi.

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