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Addio al Raduno nazionale delle scuole di Circo In evidenza

La Fortezza Firmafede è la culla del Raduno nazionale delle Scuole di Circo.

È lì che il Raduno è nato nel 2006, ribattezzandola “Cittadella del circo”. È sempre lì, unico spazio in grado di ospitarlo, che il Raduno ha spento, anno dopo anno, le sue 12 candeline. Senza la disponibilità della Fortezza, il Raduno muore.
È quanto accadrà nel 2018, perché dal 28 aprile all’1 maggio, date calendarizzate per il 13° Raduno, Firmafede ospiterà “Dalla terra alla tavola”, prima edizione di una grande fiera dedicata alla filiera alimentare.
Addio dunque alla “Cittadella del circo”, con i suoi workshop, laboratori e stage che ogni anno attirano migliaia di persone da tutta Italia tra allievi e insegnanti di scuole di circo, compagnie, artisti, fan e curiosi. Addio alle parate gioiose e colorate per le vie del centro, agli spettacoli di strada, alla Rassegna di circo contemporaneo e ai numerosi altri eventi collaterali.

Nulla è immutabile nel tempo, guai se lo fosse! Ed è legittimo che un’amministrazione decida l’annullamento di un evento per accoglierne altri. Fa male, certo, ma è accettabile. Più difficile da digerire è che lo faccia in totale assenza di comunicazione con l’associazione organizzatrice dell’evento annullato (facciamoCIRCO), lasciando che lo apprenda dalla stampa. Inaccettabile, invece, è che la tempestiva richiesta di chiarimenti rimanga senza risposta.

Nato quasi in sordina nell’aprile 2006 (una giornata con sei scuole di circo), il Raduno è cresciuto assestandosi su una durata di quattro giorni, con punte di otto (nel 2014 e 2017), e la partecipazione stabile di circa 20 scuole di circo da tutta Italia.
Un appuntamento ormai fisso per un crescente numero di operatori del settore. Un luogo di diffusione dell’arte circense nelle sue coniugazioni sportive e culturali: laboratori per i più piccoli, workshop e stage di avvicinamento e approfondimento di oltre venti discipline; mostre d’arte; proiezioni di video e film cult; lezioni-spettacolo di circo e scienza; conferenze; parate per le vie del centro; conoscenza e confronto tra allievi delle scuole di circo, artisti e pubblico; coinvolgimento di studenti delle scuole, ristoratori, altre associazioni, artisti del territorio e... tanto altro.
È lungo l’elenco di “medagliette” collezionate negli anni. Le più importanti. Vanta testimonial quali Arturo Brachetti, Moni Ovadia, Banda Osiris. Ha ospitato un’inedita conferenza sulla storia del circo dello storico dell’arte Philippe Daverio attraverso la “lettura” delle opere dei maggiori artisti del Novecento. Ha promosso l’adesione della città di Sarzana all’ "Anno mondiale di solidarietà con il popolo palestinese" indetto dall’Onu nel 2014, con un progetto di scambio interculturale Italia-Palestina che ha coinvolto gli studenti del Liceo Parentucelli e un gruppo di allieve della Scuola di Circo di Nablus (territori occupati della Cisgiordania); ha installato nel cuore della città, cosa mai vista prima, due tendoni da circo (fossato della Cittadella nel 2014 e area park del Canale Lunense nel 2017); ha portato in scena centinaia di spettacoli amatoriali e professionisti di circo contemporaneo (quello senza animali che fonde le più antiche arti circensi con le più moderne, la musica dal vivo, la danza, la recitazione).
Tutto grazie al suo graduale affermarsi come evento qualificato e qualificante nel panorama circense nazionale e al crescente sostegno delle amministrazioni che dal 2006 ad oggi, in particolare quella attuale, si sono succedute alla guida della città qualificandola come “di successo” e ormai “storica”.

(testo di facciamocirco)

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