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Una mostra per conoscere le "Ville del territorio spezzino" In evidenza

Organizzata, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, dall’Archivio di Stato della Spezia in collaborazione con il Museo Tecnico Navale.

L’Archivio di Stato della Spezia propone una mostra documentaria relativa alle ville e alle dimore di prestigio situate nell’ambito provinciale, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2017 in calendario per il 23 e 24 settembre.
L’argomento delle Giornate Europee del Patrimonio, scelto dal Consiglio d’Europa per l’anno 2017, è “Cultura e Natura”, in continuità con i temi della prima edizione della “Giornata Nazionale del Paesaggio” tenutasi il 14 marzo scorso e indetta dal MiBACT allo scopo di promuovere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini riguardo i temi e i valori della salvaguardia dei territori.
Nel corso delle due giornate che interesseranno gli Istituti culturali di tutta Europa: archivi, musei, siti archeologici, biblioteche etc., l’Archivio di Stato della Spezia ha individuato, nell’ambito del proprio patrimonio documentario, una selezione di disegni, di perizie, di sentenze etc. relative a ville storiche, innalzate in diverse zone del territorio spezzino – lunigianese, la cui maestosità, bellezza, talvolta mistero sono tali da caratterizzare la fisionomia delle località in cui sono state costruite.

Sono sette in tutto gli edifici storici “protagonisti” della mostra: tre sono le ville presenti nella città della Spezia, mentre le altre sorgono rispettivamente nei Comuni di Sarzana, di Porto Venere, di Monterosso e di Pontremoli (MS). Le dimore scelte per la manifestazione sono indubbiamente per le comunità locali parte integrante del paesaggio e spiccano come testimonianza tangibile dell’interazione dell’uomo con l’ambiente.
La costruzione delle ville, talvolta, ha modificato lo scenario naturale, sostituendo la vegetazione autoctona: pini, lecci, eriche, querce, tipiche piante della costa ligure, con colture produttive quali viti ed ulivi, i cui frutti sono divenuti eccellenze del territorio; talora si è operato unicamente per finalità estetiche corredando l’edificio di specie esotiche, quali ad esempio le palme, gli agrumi, etc., talvolta impiegando il bosso per le caratteristiche siepi. Con lo scorrere degli anni la vegetazione introdotta quale ornamento esterno delle ville stesse, è innegabilmente diventata un elemento distintivo di questa parte del territorio ligure, tanto che le situazioni patologiche come il famigerato punteruolo rosso o la piralide del bosso hanno provocato una significativa menomazione del complesso armonico di cui le piante erano parte costitutiva.

La mostra dell’Archivio di Stato dunque attraverso immagini coeve e relazioni descrittive svelerà al visitatore la bellezza originaria, ora ricca, ora austera di dimore signorili come ad esempio la suggestiva Villa Rossa alla Spezia, affacciata sul Golfo dei Poeti, o come Villa Ollandini ai piedi della collina della Fortezza di Sarzana, che dopo decenni di degrado conserva oggi ben poche tracce di quel superbo giardino opera dell’architetto, scenografo, pittore genovese Michele Canzio, lo stesso artista che ha ideato la villa Durazzo – Pallavicini di Pegli.

Tra gli scopi della mostra inoltre c’è quello di far prendere consapevolezza al visitatore della progressiva antropizzazione del paesaggio, rispetto all’epoca in cui le dimore di prestigio erano state costruite o al contrario il progressivo abbandono di realtà urbane, un tempo vitali ed oggi periferiche. D’altro canto l’elezione della Spezia quale porto della Regia Marina, nella seconda metà del XIX secolo, ha determinato un irreversibile mutamento della fisionomia del Golfo e ha comportato che nel tempo venissero inglobate entro il perimetro d’influenza della Servitù militare alcune dimore signorili.
Le ville sono testimonianze contemporanee dei fasti di famiglie che hanno influenzato la società spezzina - lunigianese d’altri tempi quali la prestigiosa famiglia dei marchesi Dosi di Pontremoli o la memoria di personaggi cari alla città della Spezia quali ad esempio l’illustre geologo Giovanni Capellini, che aveva eletto il suo locus amoenus in un villino a Porto Venere, altre, invece, appartennero a famiglie di cui si è persa la memoria, pertanto non è noto nemmeno il valore storico dell’edificio. È lecito asserire che pur facendo parte del possesso quotidiano di chi vive il territorio le dimore storiche non siano realmente conosciute dalla comunità a cui appartengono.
Sovente la conoscenza che hanno i cittadini in merito a questi edifici si basa sulla memoria famigliare, sui racconti degli anziani, su suggestioni alimentate dalla trasmissione orale, più o meno fondate; solo attraverso il confronto con la documentazione d’archivio, proposta per la mostra, sarà invece possibile acquisire fonti certe sulle dimore storiche, sulle vicende che hanno condotto al loro abbandono o mutamento di destinazione e quindi senza ricorrere a leggende di fantasmi o a maledizioni misteriose, acquisire piuttosto un’autentica consapevolezza del territorio in cui si vive.

Sede: Museo Tecnico Navale della Marina Militare della Spezia
Viale Amendola, 1 – 19125 LA SPEZIA
Orari: dalle ore 09,00 alle ore 13,00

Per informazioni:
Referente: Dott.ssa Elena Cerra
Tel. 0187506360
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