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Tre generazioni di attori per ridare voce ai versi di Ettore Cozzani In evidenza

di Emanuela Cavallo - Appuntamento il 12 agosto a Monterosso, con Eros Pagni, Roberto Alinghieri e Matteo Taranto.

“S’era nel 1911 e alla Spezia, sul Golfo dei Poeti, nasceva, come Venere dalle schiume del mare, l’Eroica; nuda, vergine, ardente: chiamava con una sua voce di onde tra scogli i giovani poeti. Non se ne vedevano; eppure dovevano ben essercene per le terre d’Italia: essa li cercava affannata d’amore”. Sono queste le parole con le quali Ettore Cozzani definì la sua creatura, la rassegna di arte e di letteratura, che mensilmente ospitò prose e poesie di scrittori e artisti, pittori ed incisori come Antonio Discovolo, Gino Barbieri, Ettore di Giorgio e Lorenzo Viani. Di tanta passione e caparbietà poco resta oggi agli onori delle cronache e in riscatto all’oblio muove la volontà di rileggere l’opera svolta. “Tre generazioni di attori di fama daranno voce ai versi e ai racconti di Ettore Cozzani sabato sera a Monterosso, a testimoniare l’interesse che questo artista e scrittore ha ancora tutt’oggi” spiega Luigi Grillo, Presidente dell’Associazione Amici delle Cinque Terre e promotore dell’iniziativa che il 12 agosto alla 21.00 porterà nomi di rilievo e rileggere dei brani tratti dagli scritti di Cozzani, tra gli orti di limoni e i vigneti della sua tenuta di Buranco.

Saranno Eros Pagni, Roberto Alinghieri e Matteo Taranto a far rivivere le descrizioni poetiche di Cozzani, nomi di spicco del panorama teatrale nazionale d’origine spezzina che senza difficoltà vedranno il Golfo quale “fermaglio che la natura ha posto alla bellezza del circondario” così è descritto da Cozzani nelle “Le mie Cinque Terre” una delle sue ultime opere scritte.

Un evento che si colloca all’interno di un programma di recupero dell’opera di Cozzani, e di un riscatto del suo valore, che grazie alla fondazione nel marzo di quest'anno dell'Associazione Amici di Ettore Cozzani prevede altri importanti appuntamenti. Con l’autunno verranno infatti coinvolti gli studenti del liceo classico Costa della Spezia e a seguire vi saranno iniziative in collaborazione con l’Accademia di Brera a Milano (“L’Eroica” ebbe due serie: dal 1911 al 1917 e, con il trasferimento della sede della rivista a Milano, dal 1919 al 1943). Tra i soci fondatori dell’Associazione nomi di impegno politico e culturale della provincia spezzina tra cui Roberto Alinghieri, Eliana Bacchini, Carlo Castellini, Gabriella Chioma, Fasoli Giampaolo, Luigi Grillo, Pardi Giovanni , Gaetano Russo, Vaccarone Francesco e Zollino Antonio. Un pluralismo trasversale all’appartenenza politica che vuole riportare alla ribalta l’opera del padre fondatore della rivista Eroica nata alla Spezia nel 1911. Un personaggio multiforme: scrittore, autore, editore, conferenziere e scopritore di talenti soprattutto in campo artistico, tuttavia dimenticato ai più.

“Appena ho lanciato l’idea di una associazione ho scoperto una grande quantità di adesioni, oltre a quelle dei soci fondatori, e numerose persone mi hanno contattato per informarmi di archivi privati tenuti quasi nascosti – commenta con entusiasmo Giovanni Pardi il Presidente dell’associazione – Cozzani è stato definito pascoliano, dannunziano, futurista in realtà il suo stile è di un realismo poetico unico. Ha la sua propria visione del mondo e tramite l’Eroica la racconta fondendo poesia ed arte xilografica”.

“Ettore Cozzani deve diventare un rifermento per la cultura italiana, – aggiunge il Maestro Francesco Vaccarone, tra i fondatori dell’Associazione – sono d’accordo con Sgarbi, che ha partecipato lo scorso anno ad una serata dedicata all’opera del poeta, che andrebbe ricordato al pari di D'Annunzio. E' stato penalizzato per ragioni politiche. Io stesso che sono cresciuto nei valori della sinistra ho dedicato una mia mostra a Rapallo ad Ezra Pound e ho sempre guardato all'opera di Mario Sironi. Dal punto di vista artistico è necessario riscoprire il valore di Cozzani, sarebbe utile che l’amministrazione rivalorizzasse l’Eroica".

“Come attore mi diverto molto nel recitare i versi e i brani di Cozzani, – commenta Roberto Alinghieri - c'è una teatralità molto forte, vengono ritratti quasi dei quadri con delle immagini bellissime” e aggiunge Matteo Taranto leggendo tale brano riferito al carattere di Cozzani : ...“Molte cose esso portava con sé, al pari di un pesante fardello: dal senso di mortificazione per il tedio di vivere un tempo privo di ideali dominato dai mediocri, per passare alla celebrazione del ritorno e del culto degli Eroi, alla deprecazione per le tristi condizioni delle masse popolari costrette all’emigrazione in terra straniera, all’esaltazione dei sistemi sociali forti e coesi, alla richiesta e all’offerta di una più alta moralità civica e patriottica ... Non potrebbe essere più attuale, Cozzani parla di oggi con una capacità poetica inaudita, diventa epico, quasi cinematografico”.

 

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