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Società Marittima di Mutuo Soccorso: 165 anni e non sentirli In evidenza

di Doris Fresco- Bernardo Ratti: “Una storia lunga, di battaglie, di grandi navigatori e di amore per la tradizione”.


Un traguardo importante per un’associazione che negli anni ha saputo rimanere al passo con i tempi, costante punto di riferimento per la cultura e la tradizione del mare; la Società Marittima di Mutuo Soccorso compie, domani 6 giugno, il suo 165° compleanno.
“Lerici, con questo anniversario storico, ribadisce il contributo determinante alla nascita ed all'affermazione della mutualità, della solidarietà e della democrazia, in Liguria ed in Italia”: spiega Bernardo Ratti, presidente della Marittima.

LE ORIGINI

È lo stesso Ratti a raccontarci un po’ di storia: “Le Società di Mutuo Soccorso nacquero sfruttando le possibilità che lo Statuto Albertino (1848) offriva ai lavoratori di aggregarsi in associazioni. La massima espansione fu in Piemonte ed in Liguria... anche se con differenze sostanziali e con poche affinità: al contrario delle piemontesi, filomonarchiche, a Genova e in Liguria, democratiche e repubblicane, mostrarono subito la loro ostilità verso i Savoia e la Monarchia, ciò derivante principalmente dai moti rivoluzionari repressi nel sangue del 1849 quando la Superba insorse per riacquistare quella libertà millenaria di Repubblica indipendente arbitrariamente conclusasi con il Congresso di Vienna... insurrezione che, per prima e con il contributo più consistente, fu supportata da Lerici e dai suoi uomini...quelli che poi fondarono la Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Società di Mutuo Soccorso tra la Gente di Mare, la Marittima. A livello ligure, tra le prime dieci Società di Mutuo Soccorso, ben due erano lericine. Con una forte componente massonica”.

Marittima, quindi, come evidente baluardo di democrazia, ancora oggi, come ieri, dove i lericini sanno di sentirsi accolti e dove possono entrare in vivo contatto con le tradizioni e l’amore per il mondo del mare: “Covi di democratici: così il Governo piemontese descriveva Lerici e le sue società, sin al punto di sciogliere l'Operaia e di far controllare la "Marittima". Inizialmente nate con il fine di una Repubblica Ligure indipendente, in seguito, seguendo i dettami del loro mentore Giuseppe Mazzini, per arrivare all'Unità d'Italia, indipendente e repubblicana. Società sempre in prima linea, con ben quattro soci fondatori organizzatori e partecipanti alla sfortunata spedizione di Carlo Pisacane, spedizione che vide il contributo lericino determinante (ben 8 su 22 erano i lericini, tutti comandanti più un nostromo). Spedizione di cui ricorrono quest'anno i 160 anni. Alcuni morirono negli scontri con i contadini meridionali e con i soldati borbonici, altri furono imprigionati nelle galere. Numerosi suoi soci parteciparono alle varie imprese di Garibaldi, che chiese espressamente alla Marittima "armi, uomini e finanze", e ne fu talmente impressionato dal dire "Primi tra i migliori furono gli uomini di Lerici"... Senza contare i velieri messi a disposizione d’armatori e comandanti del Borgo per le varie imprese”.

Non solo politica o impegno patriotico, perché la principale attività della Società Marittima di Mutuo Soccorso è sempre stata legata al supporto dei marittimi: solidarietà e assistenza verso i naviganti e le loro famiglie, ancora oggi, come 165 anni fa, anche perché, come sottolineato da Ratti: “Tutti i lericini hanno o hanno avuto parenti, padri, nonni iscritti alla Marittima. Negli anni '50 dell'Ottocento, tutta l'economia del paese era indirizzata ai traffici marittimi ed al commercio Mediterraneo e d'oltre oceano. Lerici era una fucina di attività, un punto di riferimento, di alta cultura e benessere. Nell'800, centinaia erano i velieri oceanici, con armatori, comandanti, equipaggi del Borgo. Navi di tutti i tipi, con base a Genova, che commerciavano per anni e anni su tutti i mari del Mondo, costruite nei cantieri lericini… grandi sacrifici, ma benessere e cultura, supportati a casa dalle donne, vere "comandanti in capo" che gestivano "i avéi" e facevano crescere i figli... E la "Marittima" era il punto di riferimento, la sicurezza, il faro in caso di bisogno”.

IL RUOLO DI GENOVA

Punto di riferimento, da sempre per Lerici, su cui a sua volta ha sempre potuto contare (Andrea Doria partì con i lericini per riconquistare la città, e, nel 1849, unica, Lerici insorse per andare a difenderla dalla soldataglia piemontese). I suoi Naviganti avevano il suo porto come punto di riferimento, i suoi "scagni", le sue banchine da cui partivano i grandi velieri lericini...e questo legame secolare ha fatto sì che le menti fossero aperte, i suoi uomini conobbero le idee di libertà, ciò favorito dal conoscere le grandi democrazie del Nord America, del Nord Europa...
Un legame che non ha mai fatto ammainare dalle navi lericine la "Croce di San Giorgio", pur espressamente vietata dal Governo Piemontese...le stesse Società di Mutuo Soccorso lericine i contatti, anche politici, li ebbero con Genova.BANDIERA STORICA

Il '900

Il ruolo della Marittima fu fondamentale anche nel '900 per il supporto dei marittimi dei grandi transatlantici, delle mercantili, delle "carrete", e ancora, negli anni bui, di crisi della marineria del dopo guerra...grandi Comandanti, Macchinisti, Chef, Maestri di Casa, Cambusieri, Brigate di Sala e di Cucina...Tarabotto, Comandante del Rex, dedico alla Società, di cui era socio, il "Nastro Azzurro...
Sempre comunque tosta: la "Marittima" preferì non esporre più la bandiera per non ubbidire ai dettami che volevano il "fascio littorio" e la "croce sabauda" assieme al tricolore, anziché la bandiera con le mani che si stringono per solidarietà e la "Croce di San Giorgio". Bandiera che fu riproposta dopo la guerra e che ancora oggi è in Sede.
Sono ben presenti le testimonianze immobili di opere realizzate dalla Società per Lerici, poiché ha contribuito, negli anni, a spedizioni risorgimentali con mezzi, e uomini; alla Statua di Garibaldi in Piazza; alla costruzione del Muraglione del Molo. Chiaro esempio di quanto sia radicata la Marittima a Lerici, sono le numerose targhe che ricordano soci illustri, che la stessa Marittima ha contribuito ad esporre, come quella dedicata a Tarabotto o alla Marineria all'Erbetta.

LA MARITTIMA OGGI

Attualmente i numeri ufficiali parlano di circa 200 soci ed è impegnata su diversi fronti: cultura del territorio (tradizioni liguri, cucina, dialetto, marineria); impegno nel sociale (supporto ai giovani, per lo studio ed il lavoro, mutualità, solidarietà); organizzazione di eventi e iniziative di promozione (libri; giornate per i bambini; conferenze e didattica nelle scuole, ecc); Impegno civico e ambientale. La Società aderisce alla Consulta Ligure e, tutti gli anni, sono innumerevoli gli eventi e le manifestazioni organizzate.
Per ricordarne qualcuna: Lerici Legge il Mare (Manifestazione che ha trovato spazio a livello nazionale. La Stampa ne ha parlato qui in occasione dell'edizione 2015); Colture e Culture della Liguria; "Schietto di Liguria, piatti tipici della tradizione "; Serate gastronomiche; Presentazione di Libri; Serate; Regate ; Mostre; Grande Mostra dei Transatlantici nel 2013; Iniziative per giovani; Incontri nelle scuole; Scuola di Carteggio e navigazione"; Censimento dei beni monumentali minori della Liguria e molte altre ancora.

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