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Loving al cinema, la colpa di amare una donna nera nell’America del ’58 In evidenza

di Gabriele Cocchi – Dal 23 marzo al cinema Astoria di Lerici "Loving", il resoconto sincero di una coppia che scrisse un pezzo di storia americana.

A volte la Storia si fa (anche) con l'umiltà e la gentilezza: l'ultimo film del 38enne Jeff Nichols (una nomination agli ultimi Oscar come miglior attrice protagonista per l'eccellente Ruth Negga e un'altra insieme a Joel Edgerton ai Golden Globes) ce lo ricorda tirando fuori dagli archivi la vicenda di Richard Loving e Mildred Jeter, convolati a nozze nel giugno 1958 e arrestati un mese dopo, con l'accusa di aver osato sposarsi – lei nera, lui bianco – in contrasto con il Racial Integrity Act dello Stato della Virginia, che all'epoca vietava i matrimoni interraziali.

È un amore gentile, quello di Richard (Joel Edgerton) e Mildred (Ruth Negga), fatto di piccoli gesti e di una cura quotidiana per l'altro: poche smancerie, nessuno scatto passionale, tanti sacrifici per portare a casa la pagnotta e avere un letto in cui abbracciarsi alla notte. Uno di quegli amori in cui l'ordinarietà è dedicarsi alla propria donna (o al proprio uomo) ancor più che alla propria stessa vita.

"Tuo padre lavorava per un negro, vero? – dirà lo sceriffo a Richard dopo l'arresto – Tagliava la legna? Mi dispiace per te, davvero. Voi del Central Point non distinguete l'alto dal basso. Siete tutti misti: mezzi Cherokee, Rappahannock, parte negri, parte bianchi. Il sangue non sa cosa essere. Sei solo nato nel posto sbagliato".

Richard e Mildred – lui schivo e introverso, lei modesta ma determinata - sono l'incarnazione vivente dell'umiltà e della pacatezza (nella foto sotto immortalati dal fotografo Grey Villet per il magazine Life, nella loro casa nel 1966), due persone comuni che restano spettatrici impassibili degli sconvolgimenti dei loro destini, due piccole pedine impotenti di fronte alla cecità del razzismo imperante: eppure contribuiranno (involontariamente) a segnare una svolta cruciale nella storia degli Stati Uniti, complice il decisivo supporto che arriverà loro da parte dell'Unione Americana per le Libertà Civili.

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È una di quelle situazioni paradossali in cui hai ragione, ma la legge è contro di te. La forza di "Loving" (che molti hanno indicato, a torto, come la sua debolezza) è che in due ore non c'è alcuna esaltazione drammatica dei sentimenti, fatta tanto per ingraziarsi lo spettatore: Jeff Nichols imposta efficacemente tutta la storia in chiave dimessa (non ci sono violini in sottofondo o scene strappalacrime, per una volta), mantenendo costantemente un basso profilo che non sfocia mai nell'apoteosi narrativa che potremmo aspettarci: anche quando il caso dei due malcapitati finisce davanti alla Corte Suprema, "Loving" non si trasforma mai nel classico legal-movie con arringhe appassionate davanti alla giuria.

Loving-Gazzettadellaspezia3È un dramma sobrio e sottotono tanto quanto le vite di Richard e Mildred, non è nulla di più che la storia fedele ed emozionante della loro relazione: i clamori mediatici non fanno capolino, salvo qualche rara incursione (nell'immagine l'articolo del 1966 di Life dedicato alla coppia: "Il crimine di essere sposati").

Tutto è invece giocato sulla quotidianità delle vite dei due, sulla consuetudine delle loro giornate, sulla routine che permette di mandare avanti una famiglia con tre bambini: i dibattiti in tribunale, le sentenze destinate a fare giurisprudenza e la Storia rimangono un'eco lontana, che non oltrepassa mai lo steccato del loro giardino.

È la tragedia delle persone comuni
. Quelle come Richard, che non si domanda nemmeno per un attimo se sia giusto oppure no amare (e sposare) una donna di colore. Non ci trova nulla di così strano, lo fa e nel farlo compie inconsapevolmente – nella sua vita normale, nelle sue giornate normali, nella sua casetta normale - un atto rivoluzionario.
Non è un caso se questo modesto carpentiere della Virginia – interpretato da Joel Edgerton: due movimenti delle rughe e un grugno contorto per raggiungere livelli di recitazione commoventi e imbarazzanti, nel senso migliore del termine – di cognome faceva "Loving" (da qui il gioco di parole del titolo): il destino di amare senza riserve e senza porsi problemi di sorta ce l'aveva già scritto sul certificato di nascita.
All'avvocato che gli chiede se vuole far arrivare qualche messaggio alla Corte, lui risponde con la frase più semplice e disarmante di tutte: "Sì, dica al giudice che amo mia moglie".

"Loving" è un piccolo grande promemoria critico su pellicola per tutti quelli che oggi danno per scontate delle conquiste di civiltà che sono costate sofferenza, lacrime e privazioni; e anche per quelli che della sofferenza, delle lacrime e delle privazioni se ne fottono per avere qualche voto in più. Due ore al cinema possono aiutarli.


DOVE E QUANDO

"Loving" è in programmazione al cinema teatro Astoria di Lerici giovedì 23 marzo alle 17 e 21, venerdì 24 marzo alle 21, sabato 25 marzo alle 17, 19, 21.15, domenica 26 marzo alle 16, 18, 21 e lunedì 27 marzo alle 21.

Titolo: Loving
Genere: Drammatico, Romantico, Biografico
Diretto da: Jeff Nichols
Scritto da: Jeff Nichols
Con: Ruth Negga, Joel Edgerton, Michael Shannon
Durata: 2h 3 min

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