Una tragedia che colpì tutti i Paesi per via della notorietà del transatlantico, ma che in Liguria fu sentita in maniera particolare, sia perchè costruita e varata dai Cantieri di Sestri Ponente per l'Italia Navigazione, sia per la gran parte di marittimi liguri a bordo, compreso il Comandante Piero Calamai, genovese, ma anche tanti provenienti dalla nostra Provincia, tra cui una quindicina di Lericini.
Oltre la tragedia, che portò alla morte ben 51 persone, 46 del "Doria" e 5 della nave svedese, la vicenda fu anche caratterizzata da un processo che desta discussioni ancora oggi. In un primo momento, infatti, le colpe ricaddero sugli italiani, in seguito, studiando bene i fatti, è opinione comune che il Comandante, gli ufficiali e l'intero equipaggio del Doria si comportarono da grandi marinai, con eroismo e capacità. La nave imbarcava 1.134 passeggeri e 572 uomini d'equipaggio e i morti furono quelli che si trovarono nella parte dell'impatto. La nave andò a picco dopo 10 ore circa dallo speronamento. Tutti i passeggeri, tranne quelli morti nell'impatto, furono salvati.
La Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici, che già organizzò un evento per il 50°, sta preparando un incontro ed una serie di appuntamenti per ricordare il naufragio.
Il Presidente Bernardo Ratti spiega: "Lerici, una delle località italiana a più alta tradizione marinara, da sempre ha avuto drammi marinari, con naufragi e persone scomparse, anche recentemente. Ogni famiglia ha avuto, purtroppo, persone care che non sono tornate. Pensiamo che sia giusto ricordare questo fatto che, pur negativo, fa parte della storia recente della marineria ligure e nazionale, con tanti Lericini a bordo, quasi tutti soci della Marittima. Il prossimo 17 Luglio, domenica, al Circolo della Vela Erix di Lerici, si terrà il primo appuntamento con la presenza di Eugenio Giannini (che ha appena scritto un libro in proposito "L'ultima scialuppa", Ed Mursia), III Ufficiale a bordo del Transatlantico, del giornalista Fabio Pozzo e di Simone Bandini, uno dei principali esperti delle navi dell'epoca. Ne seguiranno altri".