Dopo la pausa del weekend riparte lunedì 30 giugno la kermesse teatrale "Teatrika" per gli ultimi spettacoli in programma. Ancora quattro sere e quattro diversi generi teatrali, per precisa scelta e intenzione della direzione artistica della Compagnia degli Evasi.
Lunedì 30 giugno ecco quindi "Il giglio nero", intrigante thriller psicologico proposto dal Cantiere Teatrale Nautilus di Vicenza, tratta dal romanzo "The Bad Seed" di William March, nella prima riduzione teatrale in Italia, di Piergiorgio Piccoli. Appuntamento alle 21.30 presso l'area verde del centro sociale di Molicciara (via Carbonara 1, Castelnuovo). Rhoda è una ragazzina dai modi impeccabili e ubbidiente, tutti rimangono rapiti dalla sua dolcezza ed educazione; solo la madre si preoccupa per la troppa ambizione della figlia, che desidera primeggiare in tutto, senza porre limiti alla sua infantile ma acuta determina-zione. Dopo la morte accidentale di un compagno di classe di Rhoda, che aveva vinto un premio di cui lei si sentiva in pieno diritto, la storia comincia ad assumere aspetti inquietanti. La terribile impazienza di Rhoda e la sua malsana voglia di ottenere subito quello che le vie-ne promesso non appaiono più quali semplici caratteristiche di ingenuità e franchezza in-fantile, ma nascondono qualcosa di profondamente legato all'indole naturale della ragaz-zina, al suo misterioso bagaglio genetico. L'immagine della "famiglia perfetta" viene stravol-ta in un crescendo di tensione a cui è difficile restare indifferenti. Ecco quindi l'aprirsi di un dibattito, da parte di due criminologi, sull'ereditarietà delle pulsioni negative negli esseri umani, su come gli atteggiamenti mentali e comportamentali delle persone, fin dalla più te-nera età, possano essere condizionati da qualcosa che viene tramandato di padre in figlio, oltre che dall'ambiente di vita. Le certezze dei genitori crollano, e si apre allo spettatore una riflessione sull'educazione dei figli e sul loro relazionarsi con una società che dovranno ac-cettare e conoscere, mentre la vicenda sfocia in un finale vibrante che non fa sconti a nes-suno di fronte all'imprevedibilità del destino. Lo spettacolo è ispirato al primo, coraggioso ro-manzo in cui fu descritto al meglio l'ambiguo comportamento di uno di quei bambini dolci e affettuosi, ma al tempo stesso malvagi, che hanno costellato la letteratura e il cinema a partire dagli anni '50.