E' la sera del 22 aprile 1938. Da un mese l'Austria è annessa al Terzo Reich. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo del suo studio, un Sigmund Freud invecchiato, affranto per la sorte del-la figlia Anna, portata via dalla Gestapo, riceve la visita di uno sconosciuto. Dio o un pazzo che si crede tale? Freud ci crede e non ci crede. Ne nasce un duello verbale senza esclusio-ne di colpi. Per Freud la ragione può dissipare i fantasmi, i medici devono sostituire i Santi: sta infatti all'uomo "prendersi cura dell'uomo". I rastrellamenti sotto la sua finestra provano il falli-mento di Dio: Cosa sarebbe Dio, se esistesse? Un bugiardo. Uno che prende un impegno e poi ti scarica. Dal canto suo, Dio sa di esistere ed è forte proprio per questo. Può confessare il proprio limite: ha creato l'uomo libero, non può fermarlo. Non può opporsi all'arroganza della sua creatura: "C'e' stato un tempo in cui l'uomo si accontentava di sfidare Dio, oggi prende il suo posto". Freud non crede in Dio e Dio non vuole palesarsi con miracoli da presti-giatore. Però ascoltano insieme il silenzio degli ebrei viennesi deportati; guardano dalla stes-sa finestra la malattia dell'uomo, la pazzia del mondo. Credono ancora, entrambi, che l'uo-mo possa curarsi. Spettacolo vincitore del 23° Festival Internazionale di Tea-tro Amatoriale "CASTELLO DI GORIZIA 2013 - al XVIII° Festival Nazionale di Teatro Spontaneo di Arezzo Pino Navarretta riceve il Premio migliore attore - al 5° Festival Nazionale Teatro XS Città di Salerno dove riceve ben quattro riconoscimenti: Premio della giuria degli studenti delle scuole superiori, Premio della giuria del D.A.Vi.Mu.S, Premio per la migliore regia, Pre-mio migliore attore ex aequo a Bruno Frusca e Pino Navarretta.