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"Il Traghetto" e "Integrazione e tempo libero": due progetti di assistenza per giovani e disabili

L'innovativo modello di welfare di comunità avviato dal "Tavolo Sociale" promosso da Fondazione Carispezia con i Distretti socio-sanitari provinciali e il Forum Terzo Settore ha dato vita, per il 2012, ad una serie di progetti che offrono una prima risposta alle più impellenti emergenze sociali della comunità locale, non soddisfatte dalla progressiva riduzione delle risorse pubbliche.

La progettazione condivisa di servizi fondamentali rivolti alle fasce più fragili della popolazione, promossa dal "Tavolo Sociale", ha portato alla realizzazione, nel Distretto socio-sanitario n. 18 La Spezia, Lerici e Portovenere, di iniziative che rispondono sia al bisogno di assistenza e accoglienza tutelare per ragazzi che vivono in condizioni di disagio e a rischio di emarginazione sociale sia alla necessità di offrire servizi legati al tempo libero, all'educazione e all'integrazione socio-lavorativa dei disabili.

Nel primo ambito si colloca il centro diurno socio-educativo Il Traghetto, nato all'interno dell'Oratorio Don Bosco grazie all'intervento della Fondazione - che tuttora continua a sostenere il progetto - in condivisione con il Comune della Spezia. Da oltre tre anni, Il Traghetto è un luogo di riferimento per i giovani del territorio segnati da esperienze di abbandono, violenza, disagio e seguiti dai servizi sociali, che possono così trovare non solo uno spazio fisico dove poter trascorrere le loro giornate, ma anche percorsi di assistenza, psicologici e didattici personalizzati. Il centro può accogliere sino a 20 ragazzi, seguiti da operatori qualificati (educatori, psicologi, assistenti sociali e coordinatore delle attività).

A fianco di questa iniziativa, è stato avviato il progetto Integrazione e tempo libero - Interventi a favore di persone disabili e con disagio mentale, che intende integrare sul territorio attività socio-educative e di socializzazione per disabili in età scolastica e giovani adulti, potenziando gli interventi relativi alla disabilità, in questi anni sempre più frammentari. Il progetto propone, infatti, un modello organico di interventi che prevede la messa in rete e il coordinamento di molteplici attività e laboratori sperimentali curati da diverse cooperative e associazioni del Terzo Settore che hanno già all'attivo esperienze in questo settore. CILS, Anfass Onlus La Spezia, Associazione Camminare Insieme, COCEA, CIS, Lindbergh, Consorzio Campo del Vescovo, Consorzio PR.IM.O. e UISP sport per tutti, riunite in una Associazione Temporanea di Scopo (A.T.S.), lavorano al progetto sperimentando nuove modalità di integrazione sociale, dando continuità ad alcune esperienze già esistenti e offrendo un servizio utile alla comunità.

Integrazione e tempo libero si articola in tre principali ambiti di intervento:

1) Tempo libero: attività pomeridiane e iniziative per favorire, con il supporto degli educatori, in spazi adeguati, momenti di svago e potenziare le opportunità di socializzazione e integrazione tra disabili, coetanei e volontari (uscite sul territorio, laboratori artistici, musicali, teatrali, attività sportive, attività di montagna-terapia)

2) Integrazione sociale: avvicinamento al mondo del lavoro; incremento delle abilità manuali, sociali e di ruolo degli utenti in situazioni di lavoro protetto (laboratori occupazionali nel settore alberghiero, in attività di falegnameria e restauro e nella coltivazione in serra)

3) Soggiorni estivi: organizzazione di uscite, vacanze e centri estivi per persone disabili e pazienti psichiatrici in cui favorire l'integrazione dei partecipanti e coinvolgere le famiglie destinatari dei servizi

Le attività del progetto Integrazione e tempo libero, rivolte ad oltre 220 utenti, sono finanziate dal Distretto socio-sanitario n.18 con un impegno di 120 mila euro, dalla Fondazione Carispezia con un contributo di 110 mila euro e dalla compartecipazione di tutte le cooperative e associazioni di volontariato coinvolte nel progetto.

"I tagli, derivanti dalle difficoltà economiche del nostro paese, devono essere affrontati dalle istituzioni con iniziative come questa. Il fare rete, mettere a sistema ed a disposizione delle fasce più deboli le risorse, di realtà diverse ed importanti per il nostro territorio, sono un modello da seguire e da sviluppare con altri progetti. Il futuro è questo, alle minori risorse pubbliche dobbiamo reagire aggregando le nostre forze e ottimizzando gli interventi. È così che possiamo dare risposta alle emergenze sociali della nostra comunità".

Andrea Stretti, presidente Distretto socio-sanitario n. 18 La Spezia, Lerici e Portovenere

"Interventi come questi sono un ulteriore esempio del modello sperimentale che la Fondazione Carispezia sta promuovendo per favorire la crescita di un 'welfare di comunità' nel quale tutti gli attori, pubblici e privati, sono in grado di esprimere le loro capacità e competenze partecipando al perseguimento di obiettivi di interesse generale. La convinta partecipazione della Fondazione a questo modello non può tuttavia escludere che i progetti debbano avere in futuro capacità di autosostentamento".

Matteo Melley, presidente Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia

La Spezia, 28 giugno 2012

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