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Il Premio LericiPea Liguri nel Mondo 2021 a Mario Cresci

Indiscusso ambasciatore del “genio ligure".

Con il patrocinio della Regione Liguria, Assessorato per lo Sviluppo economico, per l’industria, la ricerca e innovazione, l’immigrazione e emigrazione, lunedì 13 dicembre 2021 presso la Sala Cristoforo Colombo in Regione Liguria a Genova, sarà assegnato il Premio LericiPea “Liguri nel Mondo” 2021 a Mario Cresci, indiscusso ambasciatore del “genio ligure". La Premiazione darà visibile in diretta streaming sulla pagina Facebook del Premio LericiPea Golfo dei Poeti (https://www.facebook.com/LericiPea ).

A partire dalle ore 11.00, dopo i saluti istituzionali dell’Assessore Andrea Benveduti, del sindaco del Comune di Lerici Leonardo Paoletti e di Pier Gino Scardigli, Presidente del Premio LericiPea Golfo dei Poeti, la proiezione di un video di presentazione sull’ “opera” artistica di Mario Cresci.

A seguire, Lucilla Del Santo, event manager del Premio, modererà il dibattito fra il Maestro Cresci, Sergio Buttiglieri, Style Director dei cantieri Sanlorenzo (https://www.sanlorenzoyacht.com/it/azienda/azienda.asp) e lo Storico della Fotografia Paolo Barbaro, allievo del grande Arturo Carlo Quintavalle.
Al termine, l'assegnazione del Premio LericiPea "Liguri nel Mondo" 2021.

La sezione Premio LericiPea "Liguri nel Mondo” nasce nel 1994 con il contributo determinante dell'allora assessorato al Lavoro ed Emigrazione della Regione Liguria, che ne ha prontamente compreso l'importanza. Dopo essersi limitata nei primi anni a premiare esclusivamente poeti liguri residenti all'estero, dal 2000 ha ampliato i propri orizzonti, cogliendo le istanze di contemporaneità pervenute da tutto il mondo. Oggi è la Sezione più eterogenea del Premio, dedicata a tutti coloro ritenuti delle "eccellenze liguri".


Per citarne alcuni dei più recenti, ricordiamo: il grande architetto e senatore a vita Renzo Piano nel 2020, David Bellatalla antropologo ligure (che per la sua opera umanitaria in Mongolia ha ricevuto la Medaglia d'Oro del Governo e della Croce Rossa), Giuseppe Scognamiglio come Ambasciatore del Kuwait, Alessandra Pierini, imprenditrice genovese ( da più di vent'anni a Parigi punto di riferimento di del “made in Italy” d’eccellenza).
Quest’anno il Premio vuol rendere omaggio ad un altro grande Ligure, oggi settantottenne, che da più di mezzo secolo, attraverso le sue immagini fotografiche e la sua incessante ricerca artistica, è un punto di riferimento internazionale nel campo delle Arti Visive e maestro per ogni futura generazione.

Mario Cresci (Chiavari, 1942) è autore, fin dagli anni Settanta, di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, il site specific. È tra i primi autori in Italia ad applicare la cultura del progetto coniugandola a una sperimentazione sui linguaggi visivi.


Negli anni Settanta entra in contatto con Filiberto Menna e Albe Steiner; quest’ultimo lo invita alla Biennale di Venezia del 1970 con una serie di disegni realizzati in Basilicata sul pensiero organico della cultura materiale del mondo contadino in rapporto alla cultura del design acquisita al Corso Superiore di Disegno Industriale a Venezia (1962-64).


La rifondazione del senso del paesaggio e della costruzione dell’immagine fotografica lo porta a essere uno degli autori cardine del progetto “Viaggio in Italia” che Luigi Ghirri organizza ed espone alla Pinacoteca Provinciale di Bari nel 1984.
Dal 1991 al 1999, in qualità di direttore dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, inserisce nella sua innovativa programmazione interdisciplinare numerosi eventi culturali dedicati ai giovani artisti, come Arte&Impresa, Clorofilla e Accademie in Europa, in collaborazione con la GAMeC di Bergamo.


Nel 2017 nella mostra “La Fotografia del no, 1964-2016”, alla GAMeC di Bergamo, espone cinquant’anni di lavoro orientando il percorso della mostra sulla lettura di alcune delle principali tematiche che accomunano gran parte dei suoi progetti.
Svolge attività di docenza e workshop per l’Università ISIA di Urbino e la Scuola di Alta Formazione FMAV di Modena. Ha pubblicato numerosi libri, saggi e articoli per “Il Sole 24 Ore”. Recentemente ha ricevuto “Le Prix du Livre Historique 2020”, ai “Le Rencontres de la Photographie” di Arles, per il libro “Segni migranti, storie di grafica e fotografia” per Postcart Edizioni di Roma. Vive e lavora a Bergamo.

“Ho sempre creduto che l’arte e la cultura non risolvano i problemi dell’umanità però aiutano a capire. Usare l’arte solo come evoluzione del proprio ego è paradossale, la trovo un vecchio modello che probabilmente deriva da come interpretiamo l’idea di “genius loci”. Credo che oggi la fotografia sia molto utile per la conoscenza e la formazione ma anche un’opportunità per allargare continuamente lo sguardo su problematiche che ogni giorno emergono nella nostra vita. L’arte è un potente mezzo di formazione, che non risolve da sola i problemi, ma può dare un contributo insieme agli altri saperi. ... È quello che cerco di insegnare ai miei studenti a cui ormai non faccio più delle lezioni strettamente accademiche.”
Mario Cresci

Motivazione

Da quando nel 1960 si diploma al Liceo Artistico di Genova, la vita e il lavoro di Mario Cresci si sono distinti per una ricerca artistica incessante volta a “piegare” le potenzialità dello strumento fotografico all’indagine e alla sperimentazione della realtà. La fotografia, nelle mani di Cresci, diviene un vero e proprio linguaggio costantemente in interazione con le diverse forme artistiche: disegno, pittura, scultura, audiovideo. Nel 1969, per la prima volta in Europa, il fotografo ligure realizza a Milano la prima installazione fotografica; gia’dai primi anni ’80 le sue “contaminazioni” divengono un punto di riferimento della cultura internazionale nel campo delle arti visive. Dal 91 al 2000 guida l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, dedicandosi sempre con passione alla formazione e all’insegnamento e partecipa numerose volte alla Biennale di Venezia di cui memorabile quella del 1993 diretta da Bonito Oliva, in cui espone i Muri di carta, fotografia e paesaggio dopo le avanguardie, a cura di Arturo Carlo Quintavalle.


Fondamentale, il contributo dato all’Istituto Europeo del Design di Milano, all’Accademia di Brera, al NABA, all’Università l’Orientale di Napoli, all’ISIA di Urbino, all’Ecole d’Arts Appliqués, all’apertura verso prospettive ecclettiche ed inusuali, ma anche teso a dimostrare che il rapporto fra Arte e Società ha un impatto effettivo sulle dinamiche sociali.
Un’arte quella di Cresci sempre “in movimento”, vitale, presente, contemporanea, libera, a dialogo, anche, con l’evoluzione tecnologica di forme e materiali, che non ha mai smesso, tutt’ora, di cercare l’incontro con le generazioni più giovani in Italia e all’estero.


Indubbiamente diverso dai grandi fotografi italiani della sua generazione, a Cresci non interessano le città senza gli uomini, anzi la fotografia è per lui spesso una rappresentazione evocativa di “segni” antropologici. ll suo metodo di indagine è analitico, ma la risultante delle sue immagini è indiscutibilmente anche “poetica” e riteniamo, non casualmente!


Per sua stessa ammissione, la lettura di poeti come Baudelaire, Montale, Ungaretti e Alfonso Gatto (che Cresci ha conosciuto di persona), è stata importante per la sua esperienza creativa, così come la saggistica e la letteratura; in particolare proprio in questi ultimi anni della sua maturità artistica e di uomo, egli stesso afferma, “frammenti di letteratura entrano sempre più di frequente nel mio percorso. Penso che la fotografia sia un testo da leggere, proprio come una poesia, composta da molti frammenti, che compongono però un quadro unitario, anche se possono essere presi singolarmente”.

L’Associazione Premio LericiPea e la Regione Liguria sono lieti di assegnare, con orgoglio, oggi 13 Dicembre il Premio LericiPea “Liguri nel Mondo 2021” a Mario Cresci in quanto ritenuto indiscusso “ambasciatore” dell’eccellenza ligure, rendendo così omaggio all’uomo e ad una carriera professionale di assoluto rilievo.

“Un momento importante per la nostra Regione, perché il Premio LericiPea Liguri nel Mondo pone una lente di ingrandimento sulle eccellenze del nostro territorio. La Liguria è una terra di poeti e di grandi intellettuali in tutti i campi dell’arte, del commercio e dell’industria. Giusto che il LericiPea si occupi di loro per valorizzare la nostra terra, fatta di luci e di colori unici al mondo”. Leonardo Paoletti, Sindaco del Comune di Lerici

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