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In prima linea contro la camorra e i reati ambientali, don Maurizio Patriciello premiato a Lerici

Gli verrà consegnato il premio "Angelo Narducci" di Avvenire.

Dopo un lungo anno di sosta, dovuto alla pandemia del Covid- 19, la festa di “Avvenire” di Lerici riaccende i motori ed invita tutti i suoi tanti amici a ritrovarsi sabato prossimo, 31 luglio.

Sarà un’edizione ridotta, di sole poche ore, ma quanto mai significativa, almeno per due ragioni: la prima è che, comunque, si è deciso di ripartire, in accordo tra la parrocchia di Lerici, la diocesi e la direzione del quotidiano cattolico. La seconda è che, sabato pomeriggio, verrà consegnato il premio “Angelo Narducci” ad un sacerdote che, in prima linea contro la camorra e contro le violenze di ogni genere, rappresenta una figura importante per la Chiesa italiana, don Maurizio Patriciello.

Padre Maurizio, come preferisce essere chiamato, è nativo di Fratta Minore in provincia di Napoli: da giovane si era allontanato dalla Chiesa. Un giorno, a Napoli offre un passaggio a un frate vestito di grigio, fra Riccardo: l’incontro lo conduce al ritorno alla Chiesa cattolica, a lasciare il suo lavoro di paramedico e ad entrare in seminario. Viene ordinato sacerdote e diventa parroco di Parco Verde a Caivano, nella terra tristemente soprannominata “dei fuochi”.

Più che fuochi bisognerebbe dire “dei fumi”: enormi roghi sprigionano alte colonne di fumo nero alla diossina che avvelenano l’aria, i polmoni e bruciano gli occhi. Lo scempio ambientale lo spingerà così ad impegnarsi per la salvezza della sua terra e della sua gente. In poco tempo è diventato uno dei volti più noti nella battaglia intrapresa per la rinascita di un territorio inquinato dai rifiuti industriali sversati e poi interrati nelle campagne senza alcuna precauzione. E dal 2012 ad oggi è divenuto, senza volerlo, il sacerdote simbolo della lotta contro la camorra e i reati ambientali nella Terra dei Fuochi.

Senza paura si batte per il bene del suo popolo seguendo l’esempio del confratello don Peppe Diana, ucciso nel 1994 a Casal di Principe. Alla Spezia è già venuto due anni fa, invitato dal parroco di Follo don Pietro Milazzo per partecipare alla festa solenne della Madonna della Guardia. Ora torna per ricevere il premio “Narducci”.

Il programma di sabato prossimo è molto semplice. Alle 17.30 padre Maurizio sarà accolto nella chiesa parrocchiale di San Francesco a Lerici, e darà una testimonianza sulla sua azione quotidiana a difesa della legalità e a difesa delle popolazioni, contro la violenza del malaffare. Ad intervistarlo sarà il giornalista di “Avvenire” Alessandro Zaccuri. Alle 18.30 il vescovo Luigi Ernesto Palletti presiederà la Messa vigiliare concelebrando con padre Patriciello, con il parroco don Federico Paganini e con altri sacerdoti. Al termine del rito, consegnerà a padre Maurizio, che è egli stesso giornalista e collaboratore di “Avvenire”, il premio che ogni anno Lerici assegna nel ricordo di Angelo Narducci, direttore del giornale negli anni Settanta.

Per quest’anno la manifestazione finirà qui, nell’auspicio che, a partire dal 2022, la ripresa del programma sia invece completa.

testo di Giuseppe Savoca

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