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Inattesa e significativa iniziativa di una famiglia del borgo durante un'attività organizzata dalla Pro Loco graziotta nell'ambito delle celebrazioni nazionali per il 140esimo anniversario dell'istituzione degli "enti pro loco".

Inattesa e significativa iniziativa, oggi alle Grazie, di una famiglia del borgo durante un'attività organizzata dalla Pro Loco graziotta nell'ambito delle celebrazioni nazionali per il 140esimo anniversario dell'istituzione degli "enti pro loco".


Per raccontare il proprio territorio, le tradizioni e le particolarità che rappresentano la località e la storia del borgo l'ente graziotto, in queste ore, ha realizzato, in collaborazione con il Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei", una mostra statica che nei prossimi due giorni servirà per realizzare una rassegna fotografico da inserire in un progetto sviluppato dall'Unpli (Unione nazionale pro loco italiane). Il tema della rappresentazione è quello della storia dei palombari, civili e militari, che sono legati a filo doppio con quella del borgo che è nominato ufficialmente "città dei palombari", in pratica è così che il borgo ha scelto di raccontarsi.

Durante l'allestimento del progetto una storica famiglia del borgo, i Calvi/Schiffini, persone legate al mondo della nautica e dell'ambiente marinaro, hanno segnalato il ritrovamento di un antico documento che certificava, nel 1919, il superamento del corso torpedienieri (i palombari all'epoca erano inseriti in questa categoria) da parte di un loro avo: Costantino Schiffini. Per questo la signora Caterina Calvi ed il figlio Costantino (noto comandante dei rimorchiatori spezzini e figlio di un pescatore graziotto) hanno deciso di donare al reparto palombari del Varignano la pergamena con il certificato, il tutto nell'ambito dell'evento organizzato dalla Pro Loco.
A ricevere il documento vi era il comandante del Gruppo operativo subacquei, il Capitano di Vascello Giampaolo Consoli, presenti il presidente della Pro Loco delle Grazie, Antonio Corda, ed il presidente onorario Giovanni Pegazzano che ha curato il progetto ed i contatti con i protagonisti.

LA STORIA


Il borgo delle Grazie vanta una storia marinaresca d’eccellenza che risale al tempo in cui le navi da carico romane approdavano nella vicina insenatura del Varignano. Da secoli nel suo porticciolo, riparato dalle intemperie del mare, gli abitanti sono sempre stati dediti all'arte della marineria e della costruzione di imbarcazioni. Famosi sono stati i suoi Maestri d’ascia e i Calafati, così come “noti” sono molti dei graziotti hanno solcato i mari del modo a bordo di ogni tipo di imbarcazione. Ma Le Grazie è conosciuta anche per i Palombari, un mestiere particolare, che corre sul filo del tempo creando un collegamento tra tradizione ed innovazione. Alle Grazie si sono fatte sperimentazioni, si sono create scuole, hanno avuto sede attività che hanno prodotto innovazioni tecniche oggi applicate in tutto il mondo e da questo borgo sono partiti Palombari, civili o militari, che hanno realizzato imprese uniche ed eroiche. Se oggi esiste la subacquea e se l’uomo sfida gli abissi sino ai limiti estremi è anche grazie, o forse soprattutto, alla storia vissuta nel borgo delle Grazie.


Il Comune di Porto Venere, nell’anno 2007, ha così denominato Le Grazie quale: "Città dei Palombari e dell'iperbarismo" in quanto sede unica, su tutto il territorio nazionale, di organismi specializzati legati alla subacquea. Eccellenza di questa presenza è il Raggruppamento Subacqueo ed Incursori della Marina Militare (ComSubIn) che nella sede del Varignano mantiene la scuola ed il centro operativo di riferimento della subacquea militare italiana. I Palombari del ComSubIn sono rinomati tra i migliori al mondo, sono gli unici che formano i propri allievi partendo dalle tecniche tradizionali e sono il riferimento internazionale sulle procedure di “immersione in saturazione” che consentono di operare ad elevate profondità per più giorni attraverso l’uso della camera iperbarica, ma anche di effettuare attività mediche legate all’ossigeno terapia e sperimentazioni scientifiche di altissimo livello. A questo si aggiunge la presenza della scuola subacquea della Polizia di Stato che ha sede al Pezzino, altro centro unico nel suo genere.


Salvataggi, recuperi, lavori subacquei e imprese faraoniche sotto i mari, ovunque c’è stato bisogno di scendere negli abissi per “qualcosa di importante” c’erano dei Palombari graziotti, civili (organizzati nelle prime cooperative e poi in aziende specializzate) o con una divisa addosso. Negli ultimi cento anni questa è stata la normalità nella storia delle immersioni. Cronache di uomini eroici che arrivano oltre i limiti della fisica, per salvare vite, recuperare oggetti o per rendere libere le rotte navali.


Sempre alle Grazie è nato e vissuto Mario Garzia, scomparso nel 2016, che all’età di 101 anni (nel 2012), venne formalmente certificato come il “decano dei palombari d’Italia”, ovvero come il palombaro più anziano della storia, un primato valido forse anche a livello mondiale. Un record difficile da superare.


La Pro Loco delle Grazie, da sempre, mantiene il legame storico fra la tradizione dei Palombari ed il borgo. Eventi, gemellaggi (come quello con Camogli e la figura mitica di Ido Battistone, palombaro graziotto e costruttore del “Dragun”, barca simbolo camogliese), attività culturali e interventi concreti a tutela dell’ambiente come l’Operazione Marepulito, ovvero la più grande complessa attività ambientale costiera della Liguria per rifiuti raccolti, numero di operatori e mezzi impegnati in mare ed in terra. Giunto alla sua 28esima edizione questo evento vede generalmente presenti, in mare, oltre un centinaio tra subacquei e palombari. Nello spirito del voler superare ogni barriera sempre la Pro Loco delle Grazie sostiene e supporta, in collaborazione con i Palombari del ComSubIn dall’istituzione della manifestazione, per "Insieme in immersione", ovvero l’iniziativa in cui gli operatori della Marina si immergono con subacquei diversamente abili giunti nel borgo da tutta la penisola.


Insomma i Palombari alle Grazie sono un elemento costante della vita quotidiana così come lo sono stati per la storia del borgo. Sino a pochi anni fa qualche “vestito da palombaro” lo si vedeva normalmente ad asciugare in banchina, oggi sostituito dalle più moderne mute stagne, ma lo spirito è sempre lo stesso di quei precursori che sin dall’800 scesero sul fondo del mare, collegati ad una imbarcazione solo da un tubo ed una “cima guida”, per andare in un luogo dove, sino ad allora, l’uomo non era mai stato.

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