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"Donne crocifisse", di don Buonaiuto: "Nessuno può essere comprato" In evidenza

Presenti al convegno anche il sindaco Pierluigi Peracchini e il vescovo Luigi Ernesto Palletti.

Sala convegni piena, ieri l’altro a Tele Liguria Sud, per presentare il “Donne crocifisse” di don Aldo Buonaiuto, “prete di strada”, come egli stesso si definisce, che si è unito da anni alla Comunità “Giovanni XXIII” del compianto don Oreste Benzi, in prima linea nella lotta contro prostituzione e sfruttamento del corpo delle persone.

Ad ascoltarlo, tra gli altri, il vescovo Luigi Ernesto Palletti e il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. A presentare don Buonaiuto è stato il direttore della Caritas diocesana don Luca Palei, che ha poi registrato con lui alla televisione diocesana un’intervista che andrà in onda dopodomani sera, martedì, nella rubrica “Essere Chiesa oggi”.

Il dramma terribile della prostituzione, che coinvolge migliaia di persone, tra le quali quasi quattro su dieci sono minorenni, è stato al centro del racconto del sacerdote. Don Aldo, in particolare, è stato molto chiaro nella denuncia nei confonti dei cosiddetti “clienti”, primi responsabili di questo mercato.

E di clienti, in Italia, si calcola ce ne siano almeno nove milioni in un anno. Ed è proprio la domanda che provoca questo mercato orribile, che Papa Francesco ha definito un crimine contro l’umanità. Per questo il relatore ha insistito, come fa nel libro, nella richiesta che tutti si adoperino per un grande cambio di mentalità, a cominciare dalle scuole: “Occorre lavorare sulle coscienze dei giovani. Devono capire che non ci può essere alcun motivo per comprare. Nessuno può essere comprato, men che meno per motivi di sfruttamento sessuale. I rapporti tra le persone, a cominciare da quelli più intimi, si devono conquistare, non certo comprare”.

Ancora, don Aldo si è soffermato sullo “scandalo” della prostituzione dal punto di vista cristiano: “Ogni notte, da anni, vediamo il volto di Cristo crocifisso (ecco il titolo del libro), abbandonato, torturato e messo in quella croce che è il ciglio di strada”.

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