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Trovato con un proiettile in tasca, nascondeva un arsenale in camera In evidenza

Aveva un fucile artigianale tipo doppietta con cani esterni calibro 12 privo di matricola e molto altro. 

 

Alle ore 10:30 del 21 maggio 2019 personale della Squadra Volante della locale Polizia Amministrativa si è recato nell’abitazione di proprietà di  M.F. (nato il 30.07.1968), sita in Santo Stefano di Magra.

La motivazione dell’operazione era connessa ad un precedente intervento effettuato dalla Polizia di Stato nella serata di lunedì 20 maggio 2019, durante il quale gli operatori hanno accompagnato al Pronto Soccorso M.F. che si trovava in un bar di Via Veneto in palese stato di alterazione psichica: lo stesso infatti disturbava la clientela e il personale pronunciando frasi sconnesse alternate a lunghi silenzi e a sguardi persi nel vuoto, inoltre affermava di avere a casa un fucile da caccia.

Mentre veniva visitato dagli psichiatri, sulla sua persona veniva rinvenuto un proiettile calibro 28 per fucile da caccia e due tubi cilindrici di metallo, potenzialmente idonei ad alloggiare il predetto munizionamento; tali oggetti venivano sottoposti a sequestro. Successivamente veniva ricoverato nel reparto di psichiatria.
Poiché, da accertamenti esperiti nella mattina odierna, l'uomo non risultava essere detentore di armi o munizioni, si riteneva opportuno procedere ad una perquisizione ai sensi dell’art. 41 Tulps.
Gli operatori si recavano dunque nell’abitazione sita in Santo Stefano di Magra, all’interno della quale erano presenti alcuni parenti dell’arrestato.
La perquisizione permetteva di rinvenire, in una stanza nell’esclusiva disponibilità dell'uomo, un fucile artigianale tipo doppietta con cani esterni calibro 12 privo di matricola, una carabina artigianale calibro 28 priva di matricola, nr. 221 cartucce calibro 28 a pallini, nr. 11 cartucce calibro 28 a palla unica, nr. 53 cartucce calibro 12 a pallini, il tutto illegalmente detenuto e per tale motivo sottoposto a sequestro.

Personale della locale Polizia Amministrativa provvedeva a far sottoporre a perizia le armi sequestrate ad un perito: dall’analisi tecnica si evince che le armi – una doppietta con alterazioni dovute a tagli e nuovi accorpamenti delle canne, oltre ad abrasioni atte ad occultare i marchi e le punzonature identificative, e un fucile ad otturatore realizzato mediante assemblaggio di parti d’arma ed altri elementi artigianali – sono da considerarsi perfettamente funzionanti e atte allo sparo.
Per tale motivo il M.F. veniva tratto in arresto per il reato di detenzione di armi clandestine (art. 23 legge 110/1975 con riferimento all’art. 380 comma 2 lett. g c.p.p.) e di detenzione abusiva di munizioni (art. 697 c.p. e art. 2 legge 895/1967).

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