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L’incidente, la carrozzina e la voglia di non fermarsi: “Regalo un sorriso a persone come me” In evidenza

di Gabriele Cocchi – La storia del 27enne spezzino Gabriele Capponi, fondatore dell’associazione no profit Frega Project: “Freghiamocene della disabilità”.

A sedici anni un brutto incidente in moto l’ha costretto su una carrozzina. Gli ha portato via la mobilità delle gambe, ma non la voglia di continuare a vivere, senza abbattersi, fregandosene della disabilità. E possibilmente con la musica elettronica a tutto volume.

Lui si chiama Gabriele Capponi, è studente universitario a Parma e dee-jay, ha 27 anni e un’energia da far invidia a tanti normodotati. L’incidente, la carrozzina e la disabilità non sono riusciti a togliergli il sorriso, tanto che oggi guida l’associazione no profit “Frega Project”, di cui è fondatore.

“Frega” perché l’idea di fondo che anima l’associazione è quella di fottersene della disabilità, degli stereotipi che la circondano e delle barriere architettoniche, soprattutto mentali, che limitano la vita di tanti ragazzi.

Alla paura l’associazione di Gabriele risponde con un “frega bellissimo”. E ha l’obiettivo di aiutare tanti ragazzi disabili a rispondere nello stesso modo.

“Frega Project canta, urla, incanta e insegna a ridere a chi nonostante tutto FREGA della vita”, si legge sulla pagina Instagram dell’associazione.

Ieri sera la presentazione del progetto allo Yacht Club di Fezzano, che il gruppo Valdettaro ha deciso di mettere a disposizione di Gabriele: “Siamo un’associazione no profit nata a Parma in un contesto di ragazzi universitari per portare un messaggio di inclusione. La disabilità la vivo in prima persona: dieci anni fa ho fatto un incidente in moto, ho cercato di reagire. Ho voluto creare questa associazione per portare un po’ di forza nella mente di persone disabili come me, per cercare di esaudire i loro desideri”.

gabriele capponi

Gabriele e le socie fondatrici Alessia e Ornella i primi risultati li hanno già portati a casa. Hanno organizzato un corso di guida sportiva sul circuito di Misano per un ragazzo disabile, che aveva il sogno di correre su pista a tutta velocità. Per lui tanta emozione e, alla fine della corsa, le lacrime di felicità. Piccoli grandi gesti per fregarsene degli stereotipi che circondano la disabilità.

“Ora siamo anche riusciti ad organizzare un’uscita per un ragazzo con la sindrome di Duchenne – ha spiegato ieri sera Gabriele – È completamente paralizzato, muove solo un dito e ha espresso il desiderio di fare un volo col parapendio”.

Frega Project conta 100 associati e si finanzia attraverso donazioni ed eventi organizzati in tutta Italia. Uno dei prossimi obiettivi è quello di trovare una sede in quel di Parma.

Ma nel cassetto c’è anche il progetto di organizzare iniziative alla Spezia. Da qui la presentazione, ieri sera, a una platea di imprenditori e realtà dello Spezzino, con il supporto del gruppo Valdettaro.

“Sono un dee-jay di musica elettronica – aggiunge Gabriele – Mi chiamano molte discoteche in giro per l'Italia e ogni volta devolvo il cachet all’associazione. Il nostro obiettivo è regalare un sorriso a persone come me”.

Ecco perché Gabriele e compagni vorrebbero anche realizzare uno studio musicale di incisione e registrazione, in cui ragazzi sia normodotati che disabili possano collaborare insieme. A passo di musica.

L'auspicio è che storie come quella di Gabriele non facciano più notizia, diventando la normalità. Perché di quel "frega bellissimo" il dee-jay ventisettenne è la dimostrazione vivente.

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