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Oltre 900 firme per il NO all'area sgambatura cani ai giardini In evidenza

Le promotrici dell'iniziativa: "Sconcertate dal comportamento del sindaco".

Raccolte ad oggi oltre 900 firme per la petizione lanciata pochi giorni fa contro il degrado dei giardini pubblici e contro la prevista collocazione dell'area sgambatura cani all'interno del parco giochi dei bambini di viale Mazzini. Al contrario di quanto generalmente ritenuto la zona è molto utilizzata dai bambini che in questi giorni scavalcano le recinzioni per poter utilizzare l'altalena e l'area al sole.

Sosteniamo che su 70.000 mq di giardini pubblici ci sia spazio a sufficienza per creare l’area sgambatura cani altrove e non all’interno del parco giochi, che andrebbe anzi riqualificato e potenziato con nuovi giochi.

"Ci risulta - affermano Federica Tonelli e Caterina Vergassola, promotrici della raccolta firme - che tutta l'area dei giardini sia vincolata dalla Soprintendenza e che pertanto avrebbe potuto essere predisposto un progetto diverso, che non prevedesse di sacrificare il parco giochi. Ci sembra chiaro che il Comune abbia portato avanti la prevista collocazione solo perchè più semplice in quanto all'interno di un'area già recintata senza minimamente tenere conto delle esigenze dei bambini".

La referente del Comitato, Federica Tonelli, ha contattato la Segreteria del Sindaco per ottenere un incontro in cui affrontare il tema.
"Siamo rimasti sconcertati - afferma - dal fatto che il Sindaco avrebbe concesso un appuntamento non prima del 2 aprile quando verosimilmente i lavori saranno già iniziati (se non già finiti!). Da cittadini ci aspettavamo una maggiore attenzione e ascolto delle esigenze delle famiglie e dei bambini. Evidentemente tutto ciò non è fra le priorità di questa Amministrazione. Oggi nel parco giochi di Viale Mazzini abbiamo incontrato diversi organi di informazione, fra cui la redazione regionale di RAI3 a cui abbiamo spiegato le nostre ragioni e denunciato l'impossibilità di un confronto con il Sindaco e la Giunta. Fermo quanto sopra, è doveroso anche segnalare la gogna mediatica -a mezzo social network ed a mezzo email- a cui sono sottoposte costantemente le referenti del Comitato, soggette ad insulti di natura sessista ed esplicite minacce".

Ricordiamo che è ancora possibile aderire alla raccolta firme anche tramite email, inviando proprio nome e cognome a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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