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“Caso” Idol Art al CAMeC, Rampini e Asti rispondono ai dubbi In evidenza

di Francesco Truscia - Seconda puntata sul “caso” della festa danzante al CAMeC del 22 dicembre 2018.

È arrivato il fatidico giorno dell’audizione nella commissione di Controllo e Garanzia dell’assessore Paolo Asti e dell’amministratore unico della Colors of Sound Srl Dott. Giuseppe Rampini, organizzatore dell’evento al centro della discussione nella scorsa commissione ove erano state audite la Dott.ssa Laura Niggi e la Dott.ssa Marzia Ratti.

Un tema, quello della festa al CAMeC, con i dubbi sollevati in primis dal vice presidente Massimo Caratozzolo; quelli rimasti aperti la scorsa “puntata” erano legati alla beneficenza annunciata sulle locandine dell’evento e sulla data della riunione della commissione di vigilanza.

“I primi contatti risalgono al 12 novembre e non al 14, nella mail inviata dalla Colors of Sound agli uffici si parla di “richiedere conferma”, quindi c’è già una richiesta precedente - ha affermato l’assessore Paolo Asti che ha fatto una precisazione in merito alle tempistiche del rilascio del permesso - Ma voi sapete quando è stato rilasciato il permesso per la festa di capodanno da parte della commissione? Il 31 stesso a metà giornata. Questo vuol dire che la società che ha fatto l’attività, a suo rischio e pericolo, ha fatto la pubblicità due mesi prima. Le autorizzazioni di norma vengono date il giorno stesso dell’evento. Vorrei anche precisare che le opere dai muri sotto le scale, prima dell’inizio della festa, le ho tolte io personalmente”.

Avevamo una location alternativa nel caso in cui non si fosse riusciti a fare l’evento al CAMeC - ha risposto il Dott. Giuseppe Rampini - Il nostro brand si chiama Idol e lo produciamo in tutta Europa, si basa su un’opera d’arte, in questo caso l’Idolo di Paolo Fiorellini. Abbiamo dei grossi interessamenti in vari musei in giro per l’Europa per lo stesso format”.

Uno dei dubbi sollevati nella scorsa commissione era legato alla beneficenza dell’evento, la commissaria Del Turco ha chiesto delucidazioni al riguardo.

“Nonostante l’evento sia stato passivo, abbiamo deciso di devolvere 1000€ in beneficenza e la nostra idea era quella di darli al CAMeC. Dopo la polemica che è scoppiata mi sono fermato perché sarebbe stata una donazione successiva alla polemica stessa, sembrava una donazione fatta apposta per quel motivo. Alla fine anche se ci abbiamo rimesso 900€ abbiamo prodotto un contenuto che abbiamo venduto in tutta Europa”.

Insomma c’è stato, nonostante l’evento in perdita, un forte ritorno d’immagine. Il Dott. Rampini ha confermato che sono stati venduti 218 biglietti, con un incasso di 7690€ per 8148€ di spese.

“Siamo alla seconda udienza, per una volta che abbiamo incassato dei soldi con il CAMeC, ce li siamo bruciati con queste due commissioni!” Ha tuonato il commissario Fabio Cenerini.

Il “guadagno” ammonta a 900€, visti i 3€ a biglietto destinati all’affitto del CAMeC. I biglietti venduti sono stati 218 ma in base agli accordi pattuiti precedentemente l’organizzatore si era impegnato comunque a rifarsi al calcolo su 300 biglietti.

“L’accordo verbale che avevamo con l’amministrazione era di comprare 300 biglietti. Il CAMeC in un e-mail ci ha chiesto, dopo che ho sollecitato l’emissione della fattura dato che non mi era ancora arrivata...”. “Ma come, non vi hanno fatto pagare prima di concedervi il CAMeC?” ha chiesto l’assessore Asti interrompendo il Dott. Rampini. “No, ho dovuto sollecitare io l’emissione della fattura. In una e-mail il CAMeC ci ha chiesto le cifre per la fattura ed io ho risposto che nonostante fossero stati venduti 218 biglietti, l’accordo era sui 300 biglietti e quindi la fattura si sarebbe dovuta basare su quel numero. Tra l’altro se mi avessero detto che c’era da fare una pulizia straordinaria al CAMeC avrei provveduto (il Dott. Rampini si riferisce alle condizioni in cui i bagni sarebbero stati lasciati dopo la festa danzante che la Dott.ssa Marzia Ratti aveva definito in condizioni pessime), nella mia azienda facciamo anche pulizie industriali”.

Ma quando si fa un evento di beneficenza lo si deve indicare a chi si devolve? Visto che si è fermato nel fare la donazione al CAMec a causa della polemica, perché non l'ha fatto prima?” ha chiesto la commissaria Federica Pecunia. “A quanto mi risulta non è necessario indicare a chi si devolve. Non ho fatto subito la donazione perché aspettavo la fattura del CAMeC per chiudere i conti e capire quanto poter devolvere. La nostra intenzione era devolvere il guadagno della serata che però non c’è stato, ma abbiamo deciso comunque di donare 1000€.” ha risposto il Dott. Rampini.

“C’è un verbale di commissione datato 16 dicembre alle 10:30, data nella quale si sarebbe riunita la commissione per esaminare la documentazione tecnica. Tutto regolare se non fosse che era una domenica. Quel 16 dicembre risultava che la commissione si era ritrovata in un altro luogo per una vicenda che nulla aveva a che fare con la festa al CAMeC, se questo è vero come è possibile?”.

Non è un caso se al tavolo della commissione era presente anche la Dott.ssa Loana Caduchi, segretaria della commissione vigilanza. La Dott.ssa Caduchi chiarisce il dubbio sollevato dal vice presidente Massimo Caratozzolo: “La commissione non si è riunita il 16 ma sabato 15 alle ore 9:00 per l'esame progetto della manifestazione di Telethon e alle 10:30 per esame progetto dell’evento al CAMeC”.

“Quel sabato abbiamo fatto 2 verbali d’esame progetto più la bozza di verbale della commissione che, per il sopralluogo di verifica delle strutture di piazza Cavour per Telethon, è stata fatta di domenica alle 10:00 - prosegue la Dott.ssa Caduchi - Siamo rimasti fino alle 12 di domenica in piazza del mercato. Dato che il 16 ci sarebbe dovuta essere l’accensione dello stellone sotto il Comune che apriva alle 15:30, a quell’ora sono venuta a fare il verbale autorizzativo di Telethon, momento nel quale la manifestazione in piazza del mercato era già in corso. Quella mattina abbiamo scritto a mano un’autorizzazione provvisoria che io ho redatto nel pomeriggio e formalizzata il giorno dopo. L’errore è stato mio, di battitura, facendo 3 verbali contemporaneamente ho scritto 16 al posto di 15 ma allegato al mio verbale ho la mail di trasmissione dello stesso ed ho spedito a tutti i membri della commissione il verbale d’esame progetto del CAMeC sabato 15 dicembre alle 14:26. Ufficialmente è stato protocollato il 17”.

Si è aperto anche un dibattito, durante la commissione, sull’opportunità di utilizzare i musei per questo tipo di serate.

Quello del 22 dicembre scorso potrebbe essere l’ultimo evento di quel genere organizzato dal Dott. Rampini: “Dopo quello che è successo non ho più voglia di fare eventi con le amministrazioni pubbliche. Se per fare un evento con una finalità di beneficenza, detto che a noi serve come promozione di brand sia chiaro, nella nostra città mi devo trovare di fronte ad una commissione ribadisco, mi passa la voglia. Non appena questa commissione avrà sciolto i dubbi doneremo i 1000€”.

“Così facendo invece di attrarli gli organizzatori li facciamo scappare!” Ha esclamato la commissaria Federica Paita.

“Mi dispiace che il Dott. Rampini la prenda così, questo non è un tribunale - ha ribadito il vice presidente Massimo Caratozzolo - Ma è la seconda volta che da questa commissione emerge che su un atto pubblico andiamo a trovare un errore. Solleciterei gli uffici a lavorare meglio, un esame viene invalidato per una data sbagliata. L’errore è stato ammesso, la commissione di garanzia e controllo serve anche a questo”.

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