Ci sono voluti alcuni giorni di indagine, ma alla fine la Polizia di Stato ha denunciato il truffatore seriale che si era reso protagonista di truffe ai danni di due anziani. Il malvivente è stato fermato anche grazie all'acume di un direttore di banca.
I fatti si sono svolti il 10 dicembre, quando, un signore spezzino di circa 70 anni, mentre si trovava all'interno del proprio garage, veniva avvicinato da un uomo che con fare estremamente amichevole lo salutava con enfasi dicendo di essere il figlio di un suo ex collega di lavoro. A questo punto lo sconosciuto, che si trovava a bordo di una Volkswagen Tiguan bianca, cercava di convincere l'anziani a dargli 150 euro in cambio di monili. Stando al racconto dell'anziano l'uomo, anche con la scusa di voler "festeggiare il piacevole incontro" gli donava due orologi e diversi gioielli griffati (materiale risultato però essere in realtà privo di qualsiasi valore economico), ma chiedeva di ricevere in cambio circa €150 per effettuare il pieno di carburante che avrebbe dovuto utilizzare per raggiungere una località svizzera nella quale si stava recando. La vittima in quel momento aveva con sè solo €50 e nonostante questo però il truffatore riusciva a convincere la vittima a salire a bordo della propria autovettura per accompagnarlo ad un bancomat dove avrebbe potuto reperire la somma completa. Durante il tragitto fortunatamente l'anziano si è accorto di essere stato raggirato e, giunto in Viale Garibaldi è riuscito a scendere dal mezzo attirando l'attenzione dei passanti e facendo scappare il truffatori.
Quello stesso giorno, intorno alle ore 12:00, è accaduto un analogo episodio ad un altro spezzino di 73 anni. Anche in questa circostanza la vittima è stata agganciata per strada con lo stesso modus operandi da parte del truffatore che, dopo aver guadagnato la fiducia anche di questa seconda vittima, cercava di farsi consegnare soldi in cambio di un regalo. Convinto l'anziano a salire a bordo della sua vettura, raggiungeva una banca in via Veneto dove la vittima entrava per reperire il denaro, mentre il truffatore aspettava fuori.
Il direttore della banca, insospettito dalle dichiarazioni da parte del proprio clinte, decideva di dare l'allarme avvisando tempestivamente il personale della Squadra Mobile che, recandosi sul posto, ha notato il Suv bianco coerente anche con le dichiarazioni rilasciate dalla prima vittima che aveva descritto così l'auto del truffatore, anche se in quel momento non era possibile avere la certezza che si trattasse del truffatore.
Solo dopo gli accertamenti e le indagini effettuate, anche grazie alle immagini raccolte, è stato possibile procedere con la denuncia nei confronti di M.E., napoletano del 1969 e pluripregiudicato.