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Guido Melley e Fabio Cenerini per trovare la “quadra” sul caso eternit a Marola In evidenza

di Francesco Truscia - Accolta la proposta del commissario Lorenzo Forcieri per trovare l’unità d’intenti, Melley e Cenerini per stilare un documento di sintesi e condivisione sul caso eternit a Marola.

Unire la commissione per unire il consiglio comunale sul caso eternit a Marola. La seconda commissione consiliare presieduta da Marco Tarabugi, grazie all’iniziale documento stilato dal consigliere Guido Melley e alla proposta fatta dal commissario Lorenzo Forcieri, forse troverà l’unità d’intenti del consiglio comunale sul caso eternit a Marola.

Vi avevamo già raccontato della scorsa commissione alla presenza dell’Ammiraglio Giorgio Lazio, con una discussione piuttosto accesa.

Il commissario Guido Melley ha stilato, appoggiato dalla minoranza tout court, una mozione da portare in commissione e poi in consiglio comunale con diverse impegnative per l’amministrazione comunale, ricalcando le richieste fatte dall’associazione dei Murati Vivi.

“Si impegna l’amministrazione a istituire un osservatorio costituito da diverse figure tra cui membri della commissione consiliare che riguardi prevalentemente le aree confinanti con Marola - sottolinea il commissario Melley - ad arrivare ad un protocollo d’intesa tra Asl, Comune e Marina Militare e Arpal per monitorare gli interventi di bonifica da effettuare. Nel documento si richiede anche la mappatura dei siti interni alla base navale dove c’è presenza di amianto per poterla visionare”.

Il documento è aperto a proposte ed eventuali modifiche, l’importante è portarlo in fretta al consiglio comunale per poterlo votare.

L’assessore Kristopher Casati trova condivisibile il documento presentato, posti i limiti di potere che ha il Comune stesso: “Nel frattempo ci siamo già attivati: il 4 dicembre ho chiesto al dirigente di farsi carico presso Arpal per predisporre una campagna di monitoraggio dell’aria nella zona, inoltre il 13 dicembre in seguito alla commissione ho chiesto di stilare una proposta tecnico-economica di monitoraggio delle eventuali fibre disperse lungo il perimetro dell’Arsenale Militare”.

Il commissario Fabio Cenerini richiede anche un sopralluogo nell’area, il tutto con l’assistenza di un tecnico, però ha qualcosa da ridire sulla mozione presentata da Guido Melley: “Presentarla a priori mi sembra una strumentalizzazione della vicenda. Su questo punto saremo superiori e lavoreremo negli interessi dei cittadini, la mozione l’avrei creata all’unisono come commissione dopo aver fatto degli approfondimenti”.

“È stato ripreso il documento che la scorsa volta hanno presentato i Murati Vivi, su cui eravamo tutti d’accordo - afferma la commissaria Jessica De Muro - Siamo qui per parlarne, si può discutere qualsiasi cambiamento”.

Portare un documento in consiglio comunale che ha già un'unità d’intenti tra minoranza e maggioranza trovata in commissione ha ovviamente un altro peso, come afferma il commissario Paolo Manfredini: "Avrebbe la quasi certezza di avere l’unanimità anche del consiglio, politicamente il peso sarebbe diverso. Consideriamolo come un documento di partenza”.

Quando leggo un foglio mi interessa quello che c’è scritto, non chi lo ha scritto - sostiene il commissario Massimo Baldino - La parola “strumentalizzazione” allontana i cittadini dalla politica. Stiamo parlando della salute dei cittadini di un quartiere che hanno un problema”.

Dopo aver specificato più volte, da parte dei presentatori della mozione, la volontà di condividere il documento e di aprirlo ad eventuali modifiche, giunge la proposta del commissario Lorenzo Forcieri: “Nominiamo due persone, ad esempio Melley e Cenerini, affinché lavorino per presentare un testo unitario, così da raggiungere l’unanimità anche in consiglio comunale. Sarebbe un grave errore se ci dividessimo su un tema come questo”.

I monitoraggi vanno bene ma nel documento si richiede di arrivare ad una bonifica - ricorda ai commissari Lorenzo Pavoni dell’associazione dei Murati Vivi - Cerchiamo di muoverci in tempi stretti”. Sulla stessa linea anche l’altro portavoce dell’associazione Murati Vivi William Domenichini che ricorda anche la pericolosità delle fibre di amianto: “Dal 29 ottobre ad oggi non c’è uno straccio di dato su eventuali aereo-dispersioni dell’amianto. Se la situazione è quella descritta dall’Ammiraglio Lazio allora è preoccupante in modo oggettivo”. La richiesta si lega anche alla bonifica, almeno per le zone vicine all’abitato così che, anche in caso di forti venti come successo recentemente, non ci debba essere la preoccupazione per la potenziale dispersione delle fibre di amianto.

La preoccupazione del commissario Luca Erba è legata alle tempistiche d’intervento e al dialogo con la Marina: “Il confronto con la Marina Militare ha tantissime sfumature, per questo è importante l’unità d’intenti. L’esigenza dei Murati Vivi è di avere tempi certi e stretti e deve essere anche una nostra preoccupazione. È possibile che si arrivi ad uno scontro con la Marina Militare”. Quello che richiede il commissario Erba è di poter mettere in campo un vero e proprio “contropotere” politico, cercando di darsi dei tempi certi. “Chiedo un impegno di carattere politico, Casati deve mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione dell’amministrazione, il che può significare anche la possibilità di un confronto duro con la Marina Militare” conclude il commissario Luca Erba.

Lo stesso assessore Casati accoglie la proposta di Forcieri, consegnando a Fabio Cenerini e a Guido Melley l'onere di trovare la "quadra" per un documento condiviso da portare alla commissione del 10 gennaio.

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