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"L'istituto Einaudi-Chiodo versa in condizioni vergognose" (foto) In evidenza

La denuncia degli studenti, pronti alla mobilitazione.

Porte inutilizzabili, infissi rotti, bagni inagibili, muri scrostati, controsoffitti sfondati, sono queste le condizioni in cui versa l'istituto professionale Einaudi- Chiodo della Spezia.
Per non parlare delle prese elettriche e dei circuiti rotti e ed esposti all'aria aperta, delle lavagne bucate, degli allagamenti dovuti alle perdite dei termosifoni; giusto due giorni fa un ragazzo ha rischiato di farsi male scivolando su una pozzanghera dovuta all'ennesima perdita.
Come testimonia la documentazione fotografica che alleghiamo la situazione degli edifici che ospitano l'istituto Einaudi – Chiodo è a dir poco precaria e richiederebbe un intervento urgente per garantire agli studenti e a chi vive la scuola un ambiente salubre e sicuro.

La situazione dell'istituto Einaudi- Chiodo è probabilmente al momento la più compromessa ma sappiamo che potrebbe non trattarsi di un caso isolato. La situazione delle scuole spezzine del resto rientra in un quadro nazionale molto allarmante: la sicurezza degli edifici scolastici in tutta Italia riguarda infatti circa 8 milioni di studenti e un milione di lavoratori.

Per comprendere meglio la situazione locale basta leggere i dati forniti dal report “Ecosistema scuole 2018” di Legambiente: la Liguria è una regione dove l’80,2% delle scuole è stato costruito prima del '74, il 13,4% è in edifici storici, il 3,9% in strutture nate come abitazioni. Nessuna risulta edificata secondo criteri di bioedilizia, il 14,3% con criteri antisismici, il 77,5% ha beneficiato della verifica di vulnerabilità sismica, il 64,5% di indagini diagnostiche dei solai.
Le scuole liguri dove negli ultimi 5 anni sono stati realizzati interventi di manutenzione straordinaria sono il 35,6%, quelle che ne necessitano il 30,9%; entrambi i valori sono sotto la media nazionale.
Relativamente alla questione amianto, tutte le amministrazioni, compresa quella spezzina, si sono impegnate nel monitorare le situazioni di rischio certificando 57,1% di casi e segnalando 0,7% di casi sospetti, le bonifiche hanno invece riguardato il 6,6%.

Basti però vedere come nella nostra provincia si siano limitati a prendere atto della situazione, ci sono alcune coperture della palestra dell'Istituto Cardarelli che dovevano essere rimosse e sostituite nello scorso anno scolastico ma alla data di oggi ancora non è stato mosso un dito. Diverse anche le situazioni di rischio ambientale outdoor cui le scuole liguri sono esposte: tra 1 e 5 km da strutture militari il 55,7%, da una discarica il 13,9% e da un aeroporto il 26,8%.

Mentre le scuole crollano letteralmente a pezzi, il Governo non solo taglia i fondi destinati all'istruzione, mantenendosi in questo in linea con gli esecutivi precedenti, ma ha deciso di investire fondi ( 2,5 ml) per telecamere, perquisizioni antidroga e Daspo all'interno delle scuole. Con una chiara mossa propagandistica l'hanno chiamata “circolare scuole sicure”.
Per noi le scuole sicure sono quelle che non crollano!

Per questo come studenti attivi del collettivo RETE-LSP, abbiamo deciso di denunciare la situazione vergognosa in cui versa l'istituto Einaudi- Chiodo e iniziare da subito una campagna di informazione e sensibilizzazione sullo stato delle strutture scolastiche.
Dai prossimi giorni avvieremo una mobilitazione permanente tra gli studenti per chiedere fondi strutturali per l'edilizia scolastica e adeguati investimenti per la didattica. Nel frattempo chiunque volesse segnalarci situazioni critiche e/o avere informazioni può contattarci alla nostra mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure sui nostri social.


RETE LSP (Laica, Solidale, Pubblica) / UDS (Unione degli Studenti)  La Spezia

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