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Scia di sangue in Via Veneto e uomini delle forze dell'ordine in ospedale In evidenza

Una vicenda iniziata al Centro Kennedy, proseguita in un appartamento, poi in ospedale e in Questura.

Intorno alle 00.20 della scorsa notte, Volanti della Polizia e pattuglie del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri sono intervenuti al Centro Kennedy per la segnalazione di due uomini che stavano picchiando una donna.

Sul posto, due ragazze indicavano la direzione di fuga degli aggressori verso via Giacomo Doria, pertanto i Carabinieri iniziavano le ricerche in quella direzione mentre i Poliziotti decidevano di verificare quanto accaduto sul luogo e notavano tracce di sangue che proseguivano in via Veneto direzione ospedale. Seguendo le tracce ematiche, si poteva notare che le stesse continuavano all’interno dell’androne delle scale di un palazzo di Via Veneto. Pertanto, Polizia e Carabinieri proseguivano l’indagine seguendo le tracce di sangue su per le scale di quel palazzo. Giunti al terzo piano notavano che fuori da un appartamento vi era bagnato a terra, come se qualcuno avesse appena provveduto a pulire e pertanto decidevano di bussare. La porta veniva aperta da una ragazza alla quale veniva chiesto se avesse bisogno del nostro aiuto e se fosse stata vittima di qualche aggressione, ma la stessa rispondeva che non le era successo nulla. La donna, che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dalle due testimoni, continuava a negare, destando maggior sospetto; pertanto gli operatori, su suo invito, decidevano di entrare nell’appartamento. Alla domanda del perché fosse bagnato a terra nel pianerottolo, la ragazza riferiva che aveva portato il cane fuori e che nel rientrare aveva fatto la pipi e perciò aveva pensato di lavare a terra. Entrati nell’appartamento, la ragazza invitava gli operanti a controllare tutte le stanze dell’appartamento, continuando a dire che non vi era nessuno. Agenti e Carabinieri si accorgevano però che continuava ad osservare una stanza in fondo al corridoio, apparentemente vuota, al cui interno, dentro un grande armadio, nascosto tra il vestiario e ricoperto da un lenzuolo, individuavano la sagoma di una persona che, ormai scoperta, era uscita. Si trattava di un uomo dall’apparenza nordafricano, che aveva il capo insanguinato ed era a petto nudo. L’extracomunitario, alla richiesta di un documento, balzava addosso ad un Poliziotto alzando di scatto una sedia in ferro per colpirlo sulla testa gridando “Vi ammazzo a tutti, voi mi conoscete”, venendo bloccato da un collega. Svincolatosi dalla presa dimenando braccia e gambe, l’extracomunitario si lanciava contro la porta a vetri della stanza per auto-lesionarsi e mentre i Carabinieri tentavano a loro volta di bloccarlo, li colpiva con calci e pugni. Lo straniero si lanciava quindi a terra, dopodiché afferrava un piatto in porcellana e si tagliava rotolando al suolo e gridando “ALLAH vi vede e vi ammazza tutti”.

A questo punto gli operatori riuscivano ad immobilizzarlo e ammanettarlo, chiedendo l’intervento del 118. Nell’attesa dell’arrivo dell’automedica, il ragazzo continuava a dare testate sul pavimento. Nell’azione di contenimento del marocchino, un Poliziotto riportava ferite con una prognosi di 10 giorni, salvo complicazioni, in quanto riceveva dei calci alle ginocchia e alle caviglie, un colpo al collo e la torsione dei polsi; 3 giorni di prognosi, invece, per un Carabiniere in seguito ad un morso alla mano, evitando peggiori lesioni grazie al guanto; 5 giorni per un secondo Carabiniere con 5 giorni di prognosi salvo complicazioni in seguito ad un morso alla mano destra, anch’essa protetta dal guanto, e riceveva un calcio al ginocchio destro; un secondo Poliziotto riportava 7 giorni di prognosi salvo complicazioni per un calcio al gomito destro ed un contraccolpo del radiche cervicale mentre schivava il lancio della sedia.
Una volta giunta l’auto col medico, l’individuo veniva sedato ma anche allora continuava a sbattere la testa sul pavimento.

La Volante “1” e un equipaggio dei Carabinieri giungevano nei locali del Pronto Soccorso per attendere la visita medica dell’extracomunitario, che è stato identificato come T. T., nato in Marocco nel 1990 ed irregolare sul territorio italiano, attualmente sottoposto all’obbligo di firma presso la Stazione dei Carabinieri di Mazzetta.
Durante la visita, l'uomo, nonostante fosse stato sedato, iniziava ad andare nuovamente in escandescenza, tentando di colpire i medici e di auto-lesionarsi nuovamente colpendo con la testa e le spalle il bordo in ferro della lettiga. Veniva di nuovo bloccato a fatica, dopodiché si riusciva a contenerlo con forza fino a farlo visitare. Al termine della visita risultava positivo all’assunzione di stupefacenti e con un tasso alcolemico superiore ai 3 g/l.

Una volta dimesso dall’ospedale, veniva accompagnato presso gli Uffici della Questura per la trattazione degli atti a suo carico da parte del personale dei Carabinieri e della Polizia di Stato ma, giunto in Questura, il TAIKI, ripresosi, tentava nuovamente di auto-lesionarsi, lanciandosi di testa per terra e dimenando braccia e gambe contro gli Operatori. Nuovamente bloccato, veniva fatto riportare all’Ospedale per nuove cure e poi, una volta dimesso, tratto in arresto.

Dell’avvenuto arresto veniva informata la dottoressa Mariucci, la quale disponeva il rito della direttissima.

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