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Lerici, oltre 200 persone alla “Camminata in solidarietà al Sindaco Mimmo Lucano” (videointerviste) In evidenza

di Luca Manfredini – In tanti hanno accolto l’invito di ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA La Spezia e camminato da San Terenzo a Lerici, per testimoniare la loro vicinanza al Sindaco di Riace.

 

Verso le 17 di domenica 7 ottobre la colonna radunatasi alla marina santerenzina si è avviata lungomare, tra i turisti incuriositi da quella “Camminata collettiva domenicale” accompagnata da slogan scanditi in gruppo e dagli interventi al megafono dei svariati partecipanti tra cui; Michele Fiore (Possibile), Giacomo Pregazzi (Sinistra Italiana), Lara Ghiglione e Matteo Bellegoni (CGIL), Paolo Putrino (Art. 1 Mdp), Veruschka Fedi (Potere al Popolo), il Sindaco di Castelnuovo Magra, Daniele Montebello, il Presidente della Società marittima di mutuo soccorso e del Comitato di frazione di Lerici, Bernardo Ratti, ed altri ancora.

“Mimmo Lucano ti vogliamo bene / essere umano in mezzo alle iene” – era uno dei canti intonati lungo la camminata – “La storia d’Itala è storia di migranti / con Mimmo Lucani siam migranti tutti quanti” - e su tutto ancora il predominante tam tam “Mimmo libero”. Soddisfazione tra gli organizzatori per i molti aderenti, in una giornata tra l’altro che vede la concomitanza con la Marcia della Pace Perugia-Assisi ed i numerosi pullman partiti anche dalla Provincia, persone che avrebbero partecipato forse anche alla camminata lericina.

Arrivato a Lerici in piazza Garibaldi il gruppo si è riunito per le foto di rito e concludere la giornata ricordando ancora l’importanza del lavoro di Mimmo Lucano, un simbolo di accoglienza ormai conosciuto nel mondo. Il “Modello Riace” è considerato come perfetta dimostrazione della possibilità, da molti negata, di creare un efficace sistema di accoglienza che vada ad integrarsi senza problemi nel tessuto sociale di un territorio, rappresentando anche una occasione di sviluppo per il luogo e la stessa comunità.

Ne ha parlato Lara Ghiglione (CGIL): “Non una manifestazione contro la Magistratura ovviamente, ma siamo qui a manifestare a favore del villaggio globale di Mimmo Lucano, che io stessa ho avuto il piacere di vedere con i miei occhi – spiega – un luogo dove convivono pacificamente e pacificamente sono accolti immigrati, profughi e persone che fuggono dalle difficoltà e dalle torture dei campi libici. Perfettamente integrate, utili alla crescita della comunità e anche importanti per la problematica di carattere demografico che affligge Riace e non solo, un problema italiano. Anche gli abitanti di Riace sono scesi in strada per solidarietà al Sindaco ora obbligato ai domiciliari, significa che quel modello è esportabile e l’immigrazione, se gestita in maniera positiva ed intelligente, è una risorsa e non un problema – ha concluso – le migrazioni non si fermano e non è la caccia allo straniero che risolve il problema, bisogna dar loro una risposta, risolvere le criticità e imparare da quello che il cuore di Mimmo ha saputo creare”.

Come tutti sappiamo però il Sindaco di Riace è stato arrestato il 2 ottobre nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla procura di Locri diciotto mesi fa, l’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. L’indagine su Lucano e altre 31 persone era cominciata un anno e mezzo fa, per presunte irregolarità nella gestione del sistema di accoglienza migranti, e già nell’ottobre del 2017 al sindaco calabrese era stato recapitato un avviso di garanzia per truffa aggravata, concussione e abuso d’ufficio. Da quel momento in poi il “Modello Riace” è stato passato al setaccio dagli inquirenti e, anche se tutte le accuse più gravi a carico di Lucano (associazione a delinquere, truffa, concussione) sono decadute, permangono al momento le due sopra citate.

Questo ha sollevato nell’opinione pubblica nazionale e non un vespaio di reazioni, dichiarazioni, manifestazioni, come questa lericina, che si è svolta in concomitanza con tante altre in tutta Italia e, scontatamente, divisioni politiche tra tifoserie pro o contro l’accoglienza.

Anche nella camminata lericina non sono mancati gli attacchi al Governo ed al pacchetto sicurezza del Ministro Salvini che impone una chiara stretta sull’immigrazione: “Da un Paese culla di cultura e diritto stiamo arrivando a toccare dei livelli molto preoccupanti – spiega Pregazzi (Sinistra Italiana) – e il decreto sicurezza di Salvini ne è una testimonianza. È inaccettabile permettere che qualcuno venga abbandonato in mare o su un aereo a sorvolare il nostro paese – alle sue parole si aggiungono quelle di Fiore (Possibile) – tutti abbiamo a cuore la sicurezza si, ma quella sicurezza di avere un lavoro dignitoso, quella di un salario garantito, di potersi costruire un futuro, di una scuola che dia pari opportunità a tutti, di una sanità pubblica universalistica etc – aggiunge - tutto questo non ha alcun riferimento all’immigrazione ma ad un problema endemico del nostro Paese, che riguarda anche questa classe politica che ci sta governando, come quella della Lega, che fa finta di non esserci mai stata dopo in realtà avere approvato tutte le peggiori porcate con Berlusconi e dopo avere creato loro si, con la Bossi/Fini, sempre più irregolarità e clandestinità. Loro sono una fabbrica di clandestini! – conclude – impedire che queste persone possano lavorare ed integrarsi nel tessuto sociale è creare irregolarità e intolleranza”.

Anche Putrino (MDP) non ha dubbi: “Rispettare la Costituzione, il diritto all’accoglienza, il diritto al soccorso in mare, rispettare quello che la nostra Costituzione prevede perche l'Italia sia un Paese civile. La povertà non si cura eliminando i poveri ma intervenendo sulla diseguaglianza e su quel capitalismo che l’ha creata, non si risolve seminando paura e razzismo ma integrando e lavorando con loro per fare crescere assieme il Paese”.

“Pur rispettando il lavoro della Magistratura che giustamente deve fare il suo percorso – conclude Veruschka Fedi (Potere al Popolo) – siamo qui ad esprimere la nostra solidarietà a Mimmo ed a criticare una Legge che è chiaramente sbagliata. Lui stesso la contesta, la combatte e anche l’ha disattesa e aggirata, con un grande gesto di disobbedienza civile che continua a ribadire tutt’ora. Un gesto di grande valore dove il Sindaco continua a mettere in gioco se stesso per un nobile fine. La grande storia del resto è stata fatta da grandi lotte e disobbedienze”.

Archiviata questa “Camminata in solidarietà” i presenti hanno ricordato l’invito a partecipare questa sera, lunedì 8 ottobre, al flash mob organizzato davanti al Municipio lericino in concomitanza con la presenza in Comune del Senatore leghista Simone Pillon (invitato a Lerici dall’associazione “Lerici domani) e contro la sua proposta di Legge.

Esplicito il volantino dedicato: “A danno dei/lle bambini/e e del genitore più debole. DDL Pillon, più che un disegno uno scarabocchio - Lerici laica dice no a Pillon”.

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