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Prova a vendere droga ad un poliziotto: così due spacciatori finiscono in manette In evidenza

di Doris Fresco - Un ragazzo di 22 anni ed il suo socio, un vero e proprio addetto alla sicurezza, sono stati arrestati ieri dalla Squadra Mobile.

Era in corso da tempo, l'operazione della Squadra Mobile che ha portato ieri all'arresto di due spacciatori nella zona boschiva nei pressi di Arcola. Un monitoraggio attento, anche attraverso appostamenti mirati, che sta interessando tutte le aree periferiche: da tempo, infatti, la Polizia di Stato ha notato uno spostamento delle attività d spaccio in queste zone, dove gli spacciatori ritengono di poter passare più inosservati o scappare più facilmente nel caso di controlli.

Come spiegato questa mattina, 22 agosto nel corso di una conferenza stampa, nell'ultimo periodo le aree maggiormente monitorate da parte della Squadra Mobile sono state Pitelli, in particolare la zona del cimitero, e Ponte di Arcola: questi posti sono ritenuti ideali per la vendita di stupefacenti riuscendo a coprire anche tutte le aree più turistiche, come San Terenzo o Lerici, dove però, secondo gli spacciatori, sarebbe più difficile eludere i controlli. Già qualche giorno fa, uno spacciatore individuato dalla Polizia ha capito di essere nel mirino degli agenti ed era riuscito in pochi secondi a fuggire nel bosco.

Questura, conferenza stampa del 22 agosto 2018
Ieri invece le cose sono andate diversamente: quando l'agente si è avvicinato, il giovane spacciatore non ha esitato e ha pensato anzi di essere di fronte ad un nuovo acquirente, così è stato lui a parlare al poliziotto, chiedendogli se gli servisse una dose.

Attonito, l'altro uomo insieme a lui, ha provato a scappare, ma la sua fuga è durata pochi metri: raggiunto dal personale della Polizia di Stato è risultato essere in possesso di uno sfollagente telescopico (oggetto atto ad offendere e il cui possesso è vietato in qualsiasi forma e circostanza) e di un coltello da sub, segnali concreti che il suo ruolo sul posto fosse quello di "proteggere" il ragazzo, che invece si occupava della vendita vera e propria, come hanno dimostrato gli oltre 40 grammi di cocaina già suddivisi in dosi pronte alla vendita.
Sul posto un successivo lavoro di indagine ha permesso il ritrovamento di un bilancino di precisione e di plastica per la preparazione della sostanza, segnale che lì intorno potrebbe esserci della droga nascosta insieme ai contanti, visto che addosso ai due non ne sono stati trovati.

I due, che sono stati arrestati, avevano anche un cellulare, che ha permesso un ulteriore passaggio: una volta arrivati in Questura, infatti, gli agenti della Squadra Mobile hanno notato che il telefono non smetteva di suonare, dimostrando quanto fosse radicata l'attività dei due. Gli agenti non si sono lasciati sfuggire l'occasione, rispondendo al telefono e invitando gli acquirenti, ormai scoperti, a presentarsi negli uffici della Questura. In cinque si sono presentati, tutti italiani, che hanno potuto confermare l'attività di spaccio, ammettendo di aver chiamato per procurarsi della cocaina.

Questa mattina l'appuntamento in tribunale per la convalida del fermo; lo stupefacente (per un valore di circa 3 mila euro, considerato il valore di mercato di circa 50 euro a dose) è stato sequestrato così come lo sfollagente, il coltello, il bilancino e il cellulare.

L'attività di monitoraggio delle zone periferiche e boschive proseguirà, considerato che stando agli elementi fin qui raccolti i due marocchini (S.N. del 1997 detto "Bimbo" e N.A. del 1984) non sono i soli a far parte di questo "business".

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