Il titolo dell'incontro era "Barbari o Poeti?" nel quale ci si aspettava un lungo focus sul lessico utilizzato dalla nuova maggioranza e sul loro modo di esprimersi sia sui social network sia in campagna elettorale. Ma, fin dall'inizio, l'evento ha preso una piega diversa: è stato il tema dei giovani, il loro futuro e il loro presente l'argomento che ha dominato soprattutto all'inizio della serata. Infatti Andrea Castellari, sfruttando l'attenzione iniziale della gente, ha portato qualche dato sui loro interessi e sulle loro abitudini. I ragazzi dai 24 anni in giù possiedono poca ricchezza, hanno un'apertura mentale più ampia e diversa, poichè, essendo la prima generazione digitale, hanno costantemente una finestra spalancata sul mondo con un paio di click. Sono coscienti che le prospettive lavorative non sono delle più rosee e, molti di loro, hanno lo sguardo puntato verso l'Europa, dove sperano di poter trovare una speranza in più. Infatti la maggioranza spera nell'Unione e sono consapevoli che, in futuro, dovranno giocare da soli, senza nessuno che sarà disposto ad aiutarli con una predisposizione a svolgere il ruolo di imprenditori. Questo è quello che è emerso dai dati dello studioso Castellari.

Enrico Mentana, però, è disposto a dare una mano ai giovani giornalisti: qualche giorno fa ha annunciato su Facebook che vorrebbe fondare un giornale digitale gestito interamente da ragazzi. Dunque va contro a quello che è appena emerso dai dati dell'ospite che ha preceduto il direttore del Tg La7 e Gerardo Greco, uno dei curatori della rassegna Liguria d'Autore, ieri sera moderata da Veronica Gentili, giornalista de La7. "Creo una testata web e mi impegno a far lavorare qualche decina di giovani con regolare contratto- dichiara Enrico Mentana- e spero di essere contagioso. Questo non deve valere solo per i giornalisti ma anche per altre persone".

Poi ancora, però su politica e lavoro questa volta:"C'è una lista che ha fatto il pieno di voti tra i giovani- dichiara facendo riferimento al Movimento 5 Stelle-è normale che i ragazzi diano maggiore fiducia a Di Maio, che è un trentatreenne che a Poletti, che ha il doppio della sua età. Il problema di fondo non è trovare nuovi inquadramenti per coloro che lavoano già, ma trovare nuovi posti di lavoro: noi restiamo seduti, ma loro rimangono in piedi". Un altro punto fondamentale è quello dei migranti, tema che nell'ultimo periodo sta occupando gran parte delle pagine delle testate nazionali:" I migranti non sono un problema reale che influisce nella società, ma la gente ha bisogno di parafulmini su cui poter sfogare la propria frustrazione. I governi di centrosinistra non sono stati in grado di gestire questa situazione".