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Ordinanza di Peracchini, i cinghiali si possono abbattere In evidenza

Il servizio faunistico regionale spiega i metodi di contenimento degli esemplari. I consiglieri di maggioranza Caratozzolo e Paita critici.

 

L'ordinanza firmata nei giorni scorsi dal sindaco Pierluigi Peracchini per il contenimento dei cinghiali, linee guida dell'Ispra alla mano, prevede anche l’abbattimento degli animali.
A confermarlo, questa sera in commissione comunale, tra i malumori e le perplessità di parte della maggioranza, è stata la sezione territoriale spezzina del servizio faunistico regionale.

“Sono arrivate molte segnalazioni sia al comune che al servizio faunistico, con riferimento alla presenza in ambito urbano di cinghiali, in particolare nelle zone di Brigola, San Venerio e Antoniana", ha spiegato Laura Niggi, dirigente comunale del servizio ambiente, illustrando le ragioni del provvedimento.

L'ordinanza non fa un riferimento esplicito agli abbattimenti, ma dice "che si dovrà adottare tutto ciò che è necessario in base alle situazioni, solo ed esclusivamente alla presenza del servizio faunistico”, ha precisato Niggi.

Ma il piano regionale in materia e le relative linee guida dell’Ispra non lasciano adito a dubbi: i metodi di contenimento degli esemplari possono essere sia indiretti (recinzioni, prevenzione del foraggiamento e pulizia dei terreni incolti) che diretti, come appunto l'abbattimento degli animali. Una volta catturati, infatti, secondo le normative i cinghiali non possono essere liberati in altri luoghi, ma devono essere abbattuti (non in zone urbane).
“Un abbattimento in viale Italia, ad esempio, non verrebbe attuato, ma si attenderebbe di trasferire l’animale", ha chiarito Davide Pini del servizio faunistico.

I cinghiali, a sentire i tecnici, stanno proliferando in maniera incontrollata, sconfinando sempre più spesso in aree urbane, complice la significativa presenza di rifiuti abbandonati. E il servizio faunistico non riesce a far fronte alla diffusione degli animali: quest'anno in Liguria ci sono 1500 esemplari in più rispetto alle previsioni.

A non digerire le possibilità previste dall’ordinanza firmata da Peracchini sono i consiglieri di maggioranza Massimo Baldino Caratozzolo di “Per la nostra città con Giulio Guerri" e Federica Paita della Lega, in un asse civico-leghista che si ripropone nuovamente, dopo la recente convergenza contro la decisione dell’amministrazione di abbattere alcuni pini in via San Francesco.

“L’idea che in area urbana si spari sugli animali ci allarma”, ha tagliato corto Caratozzolo. “Esistono anche ordinanze più precise che prevedono l'abbattimento solo come extrema ratio“, gli ha fatto eco Paita. “I cinghiali sono animali pericolosi, in questo momento stanno proliferando in maniera dannosa. Se non si contengono te li ritrovi a proliferare anche qui in commissione!”, ha detto Fabio Cenerini di Forza Italia, difendendo la decisione dell’amministrazione.

Nemmeno la possibilità di sterilizzare gli esemplari, proposta da Caratozzolo, è un'opzione praticabile: i cinghiali sono una specie cacciabile e i farmaci utilizzati finirebbero con tutta probabilità per essere consumati.
“Alla Spezia riceviamo una, due telefonate al giorno per la presenza di cinghiali", ha spiegato Dante Barbieri dell'ufficio regionale politiche della montagna e della fauna selvatica.
“La cattura e il successivo abbattimento è un metodo da accalappiacani”, ha accusato infine Caratozzolo. Le frizioni con la maggioranza ormai non si contano più.

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