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Inviava lettere con minacce e insulti a una vicina, in manette un pensionato In evidenza

Per carpire informazioni sulla donna cercava nella spazzatura. Una persecuzione durata mesi.

 

Ieri, in un Comune della Val di Magra, i Carabinieri della Compagnia di Sarzana hanno arrestato un pensionato ultrasessantenne, resosi responsabile di una lunga serie di atti persecutori nei confronti di una donna, sua vicina di casa.

Dallo scorso autunno, infatti, la donna, di cui per ovvie ragioni di tutela non si possono fornire dettagli utili all’identificazione, era destinataria di una serie innumerevole di lettere anonime, scritte con il normografo e con ritagli di giornale, che contenevano minacce varie ed insulti, conditi di informazioni di natura così privata che appariva inspiegabile, per la vittima, come il mittente potesse esserne a conoscenza.

Dopo una lunga serie di appostamenti nei pressi dell’abitazione della vittima, i Carabinieri hanno scoperto che un vicino della donna era solito andare nottetempo a frugare nella spazzatura, ove trovava documenti vari, dai quali riusciva a carpire informazioni private ed in grado di ricostruire particolari intimi della vita della donna, tanto da ingenerare in lei la convinzione di essere spiata in ogni momento della giornata.

Quando i militari, acquisita la certezza dell’identità del persecutore, sono intervenuti ed hanno perquisito la sua abitazione, hanno rinvenuto un normografo, presumibilmente utilizzato per scrivere le lettere, ed oggetti vari riconducibili alle missive già inviate.

L’uomo si sarebbe anche proposto nei confronti della donna per offrirle protezione una volta che la stessa si era confidata sulle minacce ricevute e questo potrebbe essere il movente delle sue azioni.

Un particolare che ha colpito gli investigatori, oltre all’elevatissimo numero di lettere, è la meticolosità ossessiva con cui l’uomo raccoglieva ed analizzava i rifiuti (documenti, scontrini, lettere etc.) per ricostruire ogni dettaglio della vita della destinataria delle sue attenzioni.

La pericolosità dell'uomo ha fatto si che l’Autorità Giudiziaria emettesse una ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri.

Per la donna si è così concluso un incubo che l’aveva perseguitata per mesi.

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