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Un “green carpet” profumato al basilico nell’atrio di Palazzo Roderio (foto) In evidenza

di Luca Manfredini – “Firma e pesta” coinvolge anche Sarzana e lascia dietro sè l’intenso aroma del basilico sapientemente miscelato e lavorato per realizzare quella salsa che da sempre ne esalta l’utilizzo, il pesto alla genovese.

 

Il maltempo non ha frenato gli appassionati di questo mito e orgoglio ligure che si sono avvicendati, armati di pestello di legno e mortaio, ad improvvisarsi perfetti cuochi o solo assaggiatori golosi del frutto del lavoro altrui. In prima fila tra gli “armati di grembiule verde e pestello”, l’Assessore Nicola Caprioni, rassicurante e sicuro nella sua verde veste, accompagnato dal Consigliere Sara Frassini e coadiuvato dal professionista lericino Alberto Imparato, vera e propria istituzione del pesto, in rappresentanza insieme a Bernardo Ratti della Società Marittima di Mutuo Soccorso Lerici, invitata per l’evento dal Comune di Sarzana.

La manifestazione era collegata alla “Settimana del Pesto”, organizzata da Regione, Camere di Commercio e Comuni per raccogliere le firme a sostegno del progetto di candidatura del pesto a patrimonio Unesco, nonché a favore delle economie agricole del territorio ligure.
La partecipazione era totalmente gratuita e la Regione Liguria ha fornito i Kit con gadget e ingredienti necessari per la preparazione del pesto.

La “Pestata collettiva” sarzanese ha funzionato e in molti si sono avvicinati a firmare e avvicendati ai mortai, l’iniziativa ha coinvolto le piazze di tutta la Regione unite in un solo sapore, in un solo colore, quello del verde pesto. Alberto Imparato ha partecipato anche alla finale del Campionato Mondiale di pesto svoltasi al Ducale e non è entrato per un soffio nella finalissima, vinta poi da Emiliano Pescarolo. Cento i concorrenti di cui 80 italiani (55 liguri) e 20 stranieri, pronti a contendersi l’ambito premio, il “Pestello d’oro”, del valore di 2500 euro.

Il pesto è del basilico l’impiego più affascinante in cucina e in varie espressioni è tipico di tutta la riviera ligure fin oltre confine, in Provenza, dove prende il nome di pistou, la ricetta del pesto genovese prevede (come ben risaputo) l’utilizzo di basilico, aglio, sale, olio d’oliva, pecorino sardo e/o parmigiano, pinoli o noci sbucciate, il tutto pestato in un mortaio fino a ottenere questa ambita salsa densa. Il basilico è originario dell’India e gli antichi lo consideravano sacro, tra le più di 40 varietà di basilico quella genovese è la più nota, a foglie larghe, con un aroma inconfondibile (una leggera sfumatura gusto limone) ed è usato comunemente per la preparazione del pesto.

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