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Si fingeva finanziere per compiere truffe: fermato dalla Polizia di Stato In evidenza

di Doris Fresco - L'indagine, partita da Genova, ha portato all'ordine di custodia cautelare in carcere eseguito lunedì a Sarzana. Insieme ad un complice, alla Spezia, ha fatto in tempo a truffare l'ennesima vittima.

R.O., un Sinti del 1964 residente in Piemonte, è stato raggiunto lunedì da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal tribunale di Genova.
L'uomo era ricercato perchè a suo carico sono imputate diverse truffe compiute ai danni di persone anziane e lunedì l'attività della Squadra Mobile di Genova, che aveva richiesto l'aiuto della Questura della Spezia, ha assicurato l'uomo alla giustizia. R.O. è stato trovato a Sarzana, all'interno dello studio di un professionista dove si trovava per sbrigare affari personali insieme ad R.V. anche lui di origini sinti e denunciato per concorso nel furto di 1300 euro ai danni di una 80enne spezzina.

Quest'ultima truffa è stata consumata proprio lunedì mattina, poco prima dell'operazione della Squadra Mobile spezzina. Una donna residente nel quartiere di Fossitermi, infatti, proprio in contemporanea con il fermo, ha contattato la Polizia di Stato per denunciare di essere stata truffata da un finto finanziere che, come emerso dalle indagini portate avanti a Genova, è appunto la modalità utilizzata dal sinti. La signora era stata in banca ed aveva ritirato i soldi, poi, sul portone di casa, aveva incontrato un uomo che le aveva chiesto di entrare nel palazzo per andare ad incontrare un conoscente. A questo punto alla donna si presenta un secondo uomo, che dice di essere un finanziere che sta cercando proprio lei: "Le dobbiamo restituire dei soldi che ha pagato in più di tasse- le dice- se mi fa entrare in casa verifico e le faccio avere i 4000 euro". Così la signora lo fa entrare e gli consegna la busta con i 1300 euro appena prelevati dalla banca; dopo le strane manovre di rito, l'uomo mette i soldi in una busta: "Non li tocchi e metta la busta sul mobile, fra poco torno con un collega e vediamo cosa possiamo fare per ridarle i soldi che lo Stato le deve". Ovviamente nella busta non c'è più nulla, mentre i 1300 euro sono nelle tasche del truffatore, ma la donna se ne accorge solo quando l'uomo è già uscito di casa e lei ha il tempo di chiamare il cognato che, sentendo la storia, raggiunge l'anziana e insieme a lei chiama la Polizia.

Nel frattempo, nello studio del professionista sarzanese (estraneo alla vicenda) i due Sinti vengono fermati dalla Polizia e nelle loro tasche vengono trovati 1300 euro (300 euro, in banconote nuove tutte da 50 euro nella tasca di uno e 1000 euro, sempre in banconote da 50 ben piegate nella tasca dell'altro). Così gli uomini della Squadra Mobile riescono a collegare le due cose e chiedono alla donna di procedere al riconoscimento, e lei conferma: sono loro i due, uno il finto finanziere (R.O.) e l'altro il complice, che con la scusa di entrare nel palazzo per incontrare un amico, ha probabilmente fatto da palo.

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