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LA “SUA” OPINIONE - Vaccini sì, vaccini no: gli anticorpi alla campagna elettorale In evidenza

Una nuova rubrica spiegata dal Direttore Umberto Costamagna, il primo "ospite" è Gianluca Solinas.


(U.C.) – Inauguriamo con un intervento del nostro giornalista Gianluca Solinas questo nuovo spazio della nostra Gazzetta che abbiamo chiamato LA “SUA" OPINIONE. Ospiteremo qui interventi, riflessioni, provocazioni e stimoli di chiunque voglia aiutare noi e i nostri lettori a riflettere. Insomma un modo per stimolare un vero dibattito, per partecipare a un dialogo serio e a più voci, per riflettere anche su punti di vista non condivisi ma sui quali male non fa confrontarsi. La “sua” opinione, dunque, è quella dell’autore dell’intervento. “Sua” nel senso che è uno stimolo non necessariamente condiviso dall’insieme della redazione ma che la redazione ritiene utile per un confronto democratico e aperto. Cominciamo con un tema scottante e già dibattuto sulla nostra Gazzetta. Ovviamente, come sempre, siamo aperti anche ad accogliere, in un confronto democratico, anche l'opinione di chi non condivide la “sua”.


di Gianluca Solinas - Salvini: “toglieremo l’obbligo vaccinale”; Di Maio: "lo toglieremo parzialmente"; Brunetta: “L’obbligo resta”.
Ci risiamo, comincia la campagna elettorale e riappare la contrarietà ai vaccini obbligatori. Lo scontro riguarda Lega Nord e Forza Italia che sono alleati nel Centrodestra ma appaiono lontani su alcune posizioni. Che ci sia la voglia, da parte leghista, di rincorrere il M5S sul tema vaccini sembra fuori tempo massimo; d’altro canto la Lega e i pentastellati sembrano razzolare nella stessa aia e troppi galli in un pollaio, si sa, non convivono bene. Da mesi, forse di più, Lega Nord e M5S sembrano fare a gara nell’intestarsi soluzioni... che fanno notizia. Questa volta il tema però è rivolto alla salute pubblica e, tenendo fermo il principio che ognuno può pensarla come vuole, qui si tratta di un tema che coinvolge non una categoria, ma l’intera popolazione italiana.

Sui vaccini si è fatto un gran parlare, e spesso a sproposito, come se le opinioni dei leoni da tastiera fossero equiparabili a quelle di chi (leggi qui) contro le malattie combatte ogni giorno in prima linea. Pensavamo che fosse un tema superato. Evidentemente non è cosi. Siamo d’accordo che in campagna elettorale si usa ogni arma (così come in guerra e in amore) ma a volte si rischia il ridicolo e ci pare che questo sia il caso.

Sui vaccini abbiamo sentito il parere di molti, ne abbiamo sentite di ogni, come si suol dire. A questo punto far passare per opinioni meritevoli di ascolto e visibilità quelle che sono solo “favole elettorali” non vale la pena. Autogol fuori tempo massimo, la polemica sull’obbligo vaccinale lascia il tempo che trova e si spera che questa si riveli solo una boutade da sparare per avere un po’ di titoli sui giornali e non una proposta seria perchè se fosse davvero cosi allora la reazione sarebbe solo una: basta incompetenza, basta ignoranza, basta gente che accusa l’informazione di produrre fake news e poi si aggrappa a qualsiasi pagliacciata per raggranellare i voti di qualche ignorante di tendenza social. Ribadendo il fatto che ogni legge (compreso il “decreto Lorenzin” ovviamente) può e deve essere migliorata, negare che l’obbligatorietà della vaccinazione sia utile, in un paese che se avesse un grado di coscienza civica non ne avrebbe bisogno ma i fatti dimostrano che di bisogno ce n’è eccome, pare antistorico, antidemocratico e civilmente aberrante.

Cari signori, un minimo di serietà si impone per chi si propone di governare un intero paese (a dire il vero la serietà ci vorrebbe anche per “governare” un condominio, ma tant’è). La serietà vuol dire affidarsi a chi ne sa per poi poter valutare. Ciò accade sempre più raramente, specialmente in politica, dove ogni bisbiglio sui social viene letto come la possibilità di far breccia in una frangia o l‘altra dell’elettorato. Fantozzi la definirebbe “una cagata pazzesca” ma molta gente invece ritiene che l’obbligo dei vaccini sia un’”imposizione stalinista” da combattere in nome della libertà.

E allora il suggerimento non può essere che uno: liberi di emigrare! C’è chi lo fa per guerra e chi per fame, molti per malattie e di solito vengono accusati di essere invasori da chi vorrebbe togliere il sacrosanto obbligo vaccinale. Chi vive in una comunità infatti è tenuto al rispetto delle regole, specialmente quando queste regole servono a proteggere tutti, come nel caso dei vaccini. Chi conosce minimamente la storia sa che grazie ai vaccini sono state salvate milioni di persone e che, ogni giorno che passa, la barriera vaccinale impedisce alle malattie di diffondersi e di aggredire intere comunità. Chi nega la validità dell’obbligo oggi è lo stesso che diffonde allarme sulle malattie eventualmente “importate” dai migranti, il che appare quantomeno bizzarro.

Negare questo è negare l’evidenza, accusare i vaccini di provocare danni (autismo ad esempio) è argomentazione abbondantemente cancellata dalla scienza. Proporre l’abolizione dell’obbligo è semplicemente “eversivo” perchè mina alla base la coesione sociale e la salute pubblica. Detto ciò, ognuno è libero di fare ciò che crede della propria vita e di quella dei suoi figli (che non ereditano le colpe dei padri ma subiscono la conseguenza delle loro scellerate scelte), tenendo presente che per vivere in una comunità è necessario condividerne le regole e che in caso contrario si può sempre emigrare verso lidi che offrono la libertà (spesso non è una scelta ma mancanza di risorse) di poter evitare la vaccinazione.

Parlare di libertà di scelta, in un paese dove la coscienza civica è inesistente, è fuorviante e pretestuoso. Se la coscienza civica degli italiani fosse solida non ci sarebbe bisogno di legiferare su molte ovvietà (ad esempio quelle relative al divieto di guidare ubriachi o sotto l’effetto di sostanze psicotrope, oppure di fare la raccolta differenziata dei rifiuti cosi come moltissime altre banalità che civilmente dovremmo poter discernere senza che le norme ci imponessero l’obbligo). Cosi non è, a riprova che la nostra coscienza civica, il nostro senso di appartenenza, è ben visibile solo quando ci fa comodo e spesso svanisce di fronte al bene della collettività in favore di un egoismo becero e farcito di ignoranza pura.

Chi vuole togliere l’obbligo vaccinale può approfittare dei barconi abbandonati sulle nostre sponde ed emigrare verso questi lidi. Liberi di farsi del male ma non di farlo agli altri, per una volta almeno.

 

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