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La protesta dei diplomati magistrali: "Ora non saremmo idonei, ma in tutti questi anni abbiamo servito lo Stato" (video) In evidenza

di Gianluca Solinas e Elena Voltolini - Dopo i recenti pronunciamenti, gli insegnanti che hanno il diploma e non la laurea temono l'esclusione dalle Graduatorie Ad Esaurimento e l'addio al posto fisso.

L'unica cosa certa nella vicenda dei diplomati magistrali è che regna il caos, con sentenze che sembrano dare soluzioni diverse alla questione affrontando diversi casi specifici ed il Ministero che, dopo il confronto aperto con i sindacati, attende il parere dell'Avvocatura dello Stato.

La situazione sembra pertanto proprio non essere facile da dipanare.
Cosa ne sarà degli insegnanti che hanno un diploma antecedente al 2001/2002 e non hanno la laurea?
Fino ad allora, infatti, ai futuri insegnanti era richiesto come titolo il diploma, dopo, invece, con la modifica della normativa, il titolo di studio necessario per accedere all'iter per diventare effettivamente insegnante è stato elevato alla laurea.
Gli insegnanti che hanno il diploma conseguito entro il 2002 vogliono ora certezze sul proprio futuro e chiedono la stabilizzazione.
Il rischio, secondo quando paventa il Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati, è che tali insegnanti vengano esclusi dalle GAE (Graduatorie Ad Esaurimento) e siano inseriti nelle Graduatorie di Istituto in seconda fascia, senza più avere diritto, quindi, ad un contratto a tempo indeterminato.

In questa direzione, infatti, va la sentenza del Consiglio di Stato depositata lo scorso 20 dicembre che considera, appunto, insufficiente il diploma magistrale, conseguito prima del 2002, per essere inseriti nelle GaE.
L’Adunanza plenaria stila quindi una sentenza totalmente contraria a quella pronunciata nel 2015 dalla VI sezione del Consiglio di Stato, ritenendola errata, e stabilendo, comunque, che non ha efficacia erga omnes, ovvero nei confronti di tutti.

Ma non solo: l'Adunanza Plenaria “smentisce” anche la natura stessa del diploma conseguito prima del 2002, affermando che non è abilitante all'insegnamento, ma “semplicemente” consente di partecipare ai corsi abilitanti o ai concorsi per titoli e esame a posti di insegnamento.

Tutto questo, ed in particolare la necessità di chiarezza e di un futuro meno incento per migliaia di famiglie, ha portato gli insegnanti diplomati a protestare, questa mattina, alla Spezia come in molte città italiane.

“Abilitati quando serve, licenziati quando conviene”: questo lo slogan scelto per il sit in di protesta che si è svolto alla Spezia davanti alla sede del Provveditorato.

“Ci sentiamo colpiti nella nostra dignità professionale e come persone. La sentenza ci ha umiliato dicendo che non siamo idonei. Ma cosa abbiamo fatto tutto questo tempo? Abbiamo servito la scuola – afferma Eleonora Fresco, del Coordinamento – Ora lo Stato, dopo anni e anni dice che non siamo idonei. Vogliamo le scuse. Siamo anche disposti a formarci, ma con formazioni alte, che ci permettano di affinare, sul campo, le nostre metodologie, perchè noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno”.
“Chiediamo chiarezza – prosegue la portavoce del Coordinamento - la confusione non serve a nessuno. Noi non sappiamo più cosa fare. Noi abbiamo il diploma, sì, ma non solo: abbiamo anche tanta esperienza e tanta formazione, pagata con i nostri soldi”.

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