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“Un pugno al razzismo” al via l’iniziativa dedicata ai migranti a Santo Stefano (videointervista e foto) In evidenza

di Luca Manfredini – “Costruire un ponte per scavalcare i muri ed il razzismo” è l’obiettivo del programma avviato nella struttura per l’accoglienza migranti di via Vincinella; il pugilato come palestra per l’integrazione e strumento di socializzazione.

Un corso di “Noble Art” per i 33 ragazzi ospitati nel Centro “Open Space del Campo”, patrocinato dal comune di Santo Stefano, dalla Caritas e sotto l’egida della Federazione Pugilistica Italiana. Presentato domenica 3 dicembre alla presenza del pluricampione Leonard Bundu, testimonial ufficiale della cerimonia, del Sindaco Paola Sisti e dell’Assessore Nicla Messora (Servizi Sociali), degli organizzatori ed istruttori Andrea Prassini e Armando Bellotti (ex pugile professionista), Riccardo Zunino e Massimo Scioti della Federazione e, naturalmente, del padrone di casa il Direttore della Caritas Diocesiana Don Luca Palei, che ha indossato per l’occasione, sopra la tonaca, una t-shirt dedicata all’evento.

La banda musicale del comune di Vezzano Ligure, alla presenta di molti santostefanesi, ha suonato gli Inni nazionali dei paesi di appartenenza degli ospiti, concludendo con l’Inno Italiano.

“Lo sport è la migliore socializzazione che si possa attuare e sono felice di potere contribuire ad accogliere nella giusta maniera questi ragazzi. La nostra comunità è contenta che voi siate qua e noi siamo a vostra disposizione – ha detto il Sindaco rivolgendosi ai migranti - nessuno ha paura, noi non abbiamo paura di voi, siete nostri fratelli. Sono il primo cittadino e parlo a nome di tutti. Partiranno ancora altri progetti nel comune in cui sarete coinvolti perché dovunque voi andiate nel mondo vi ricorderete che qui c’è stata una comunità che vi ha accolto e che non ha avuto paura”.

L’iniziativa “Un pugno al razzismo” è organizzata dalla Boxing - Class spezzina, sede secondaria dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Grifo Boxe Rapallo, e coinvolgerà i giovani gestiti dalla onlus “Piccola Matita”. Burkina Faso, Costa d’Avorio, Nigeria, Gambia, Senegal e Guinea Bissau soni i paesi d’origine dei migranti ospitati che domenica hanno visto e fotografato il loro centro invaso dalle persone, dalla stampa e dalle musiche della banda. Il capannone industriale che li ospita è stato accessoriato al meglio per accoglierli, rifatti i pavimenti, riscaldamento/condizionamento, moduli bagni/doccia e divisori per le stanze, un open space funzionale corredato da biliardino e qualche attrezzo per palestra, che ora accoglierà anche gli istruttori per il corso di pugilato.

“E’ un’emozione fuori dal comune essere coinvolto in questo progetto – dichiara Bellotti (tecnico federale) - la nostra disciplina abbatte tutte le barriere perché il sacrificio, le medaglie e il rispetto dato dal pugilato non hanno colore. Io ho girato il mondo ed ero io lo straniero, ma la boxe mi ha aperto porte, opportunità ed amicizie e vorrei tradurre queste mie esperienze in questo contesto, per questi ragazzi”.

La stessa disciplina e la stessa opportunità avuta dal campione Leonard Bundu quando arrivato in Italia dopo la fuga dalla Sierra Leone. 11 volte campione europeo, vice campione del mondo WBA, due campionati italiani, uno mediterraneo e uno intercontinentale, soprannominato “Il fiorentino d’Africa”: “Ho trovato un paese accogliente, imparato i suoi usi e costumi e ho potuto dedicarmi al pugilato, sport in cui si parla un unico, universale linguaggio, ho dato e ottenuto rispetto e sono felice che sia data questa importante opportunità anche a questi ragazzi”.

Conclude Don Luca Palei prima di dare il via alla festa ed ai selfie con i giovani ospiti: “E’ emozionante avere qui tutte questo pubblico e vedere i ragazzi contenti per la solidarietà e l'amore dimostrati verso di loro. Il senso di questa iniziativa sono le regole insegnate, la possibilità di incanalare forze, energie, pulsioni e emozioni in qualcosa di costruttivo, un’iniziativa bellissima e una nuova avventura da percorrere assieme per creare e arricchire una famiglia unita in un unico vivere insieme. Un’importante progetto che si unisce agli altri impegni, un vero cammino anche scolastico di integrazione che, per noi, va a braccetto con la carità e la dimensione dell’accoglienza, non solo nelle parole ma soprattutto nei fatti”.

Inevitabile tra i presenti cadere nella tentazione di rispondere alle polemiche suscitate dall’iniziativa, che hanno visto il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Piana insieme al Consigliere Stefania Pucciarelli criticare questo sistema di integrazione: “In tutte le province organizzano corsi di autodifesa per le donne mentre il Sindaco di Santo Stefano ritiene opportuno organizzare lezioni gratis di pugilato per i richiedenti asilo, che nella maggioranza non sono neanche rifugiati ma solo migranti economici, come donna non lo ritengo rassicurante – dichiarava il consigliere regionale – nulla contro la boxe, che è uno sport di tutto rispetto, ma contro questa disparità di trattamento che discrimina sempre gli italiani a discapito dei nuovi arrivati”.
Il sindaco Sisti e l’Assessore rispondono: “La paura come teoria e pratica politica continua, ma ora vogliamo anche ringraziarli per la pubblicità gratuita fatta all’ottima iniziativa, contrariamente a loro noi pensiamo al bene dei ragazzi e della comunità, noi non abbiamo paura e non insegniamo a picchiare le persone ma solo una speranza per il futuro, regole e impegno”.

 

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