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Reati in provincia 2016: La Spezia al settimo posto per frodi informatiche e al sesto per l’usura In evidenza

di Gianluca Solinas – Analizzando i dati elaborati dal Sole24ore da fonte del Ministero dell’Interno la situazione resta in bilico e registra un piccolo aumento in controtendenza con il dato nazionale.


Un calo generalizzato sul territorio nazionale del 7,4% dei reati commessi o meglio, relativo a quelli effettivamente denunciati, emerge dall’indagine svolta dal Sole 24ore sulla base dei dati forniti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.

Certamente i dati, definiti per provincia, relativi alla differenza con l’anno 2015, seguono un trend ormai in calo da qualche anno ma evidenziano come anche i reati e la criminalità si adeguino ai tempi.

Truffe e frodi informatiche, insieme ai reati connessi all’usura, sono in aumento, mentre calano reati “classici” come scippi, borseggi ed effrazioni.

Milano e Rimini la fanno da padroni nelle classifiche di denunce e reati mentre Oristano, Pordenone, Rieti, Enna e Sondrio si piazzano agli ultimi posti delle 106 province prese in esame.

La situazione della Spezia risulta la seguente: 7° posto per ciò che riguarda le frodi informatiche, posto per le associazioni di tipo mafioso, 25esimo per le associazioni per delinquere, 61esimo per le estorsioni, 32esimo posto per i furti come 32esimo per omicidi volontari, tentati omicidi e infanticidi, 23esimo posto per ciò che concerne le rapine, 84esimo per il riciclaggio, 38esimo per furti in abitazione e un sesto posto preoccupante riguardante l’usura.

Certamente la nostra provincia non risulta fra quelle messe peggio ma non brilla neppure per tranquillità, con 9873 delitti commessi e un lievissimo aumento rispetto ai dati dell’anno precedente che si attesta ad uno 0,38%.

“Solo sei province sulle 106 considerate evidenziano un incremento: contenuto entro l’1,2% a Bolzano, Crotone, La Spezia, Grosseto e Avellino; pari a +5,5% a Prato, dove si contano 5.965 denunce ogni 100mila abitanti. Il calo più marcato, invece, si registra a Ravenna, dove i reati rilevati sono scesi del 18% nell’ultimo anno, seguita dal Verbano-Cusio-Ossola, Arezzo e Cremona”.

Da evidenziare che questi dati, relativi a reati effettivamente accertati a fronte di denunce, non sempre corrispondono a quella che viene definita da molti come la “percezione” di sicurezza relativa ad un territorio, composta da fattori estranei il più delle volte alla realtà dei reati effettivamente commessi e legata a situazioni più complesse quali il controllo del territorio, la presenza o meno di forze dell’ordine e spesso, come recentemente accaduto alla Spezia, a misure preventive quali l’allontanamento di immigrati da parcheggi o parchi pubblici che rendono la sensazione di sicurezza migliore che in passato pur non avendo un comprovato effetto diretto sui reati commessi effettivamente.


Fonte: Il Sole 24ore, dati del Dipartimento Sicurezza Ministero dell’Interno .

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