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Turismo matrimoniale: quando Lerici è scelta per dire “Sì” In evidenza

di Doris Fresco- Dal 1° gennaio 2017, di 44 matrimoni celebrati, 26 hanno visto come protagonisti residenti fuori provincia.


Matrimonio: un giorno solo, ma mesi e mesi di organizzazione; un mercato da 5,2 miliari l’anno e un vero e proprio business con un giro di affari davvero considerevole. Una coppia decide di sposarsi, fissa un budget e, secondo le stime, almeno il 50% viene assorbito da catering e location, mentre il resto della spesa viene distribuito a pioggia su tutte le altre voci: abiti, trucco, fiori, etc.
Se l’Italia nel 2016 si è confermata essere leader mondiale del “turismo matrimoniale”, la nostra provincia rispecchia appieno questa tendenza: da una sponda all’altra del Golfo dei Poeti e dell’intera provincia, i nostri luoghi, ricchi di fascino e di romanticismo, vengono sempre più scelti come sfondo ideale per il giorno del grande “sì”. Porto Venere, Sarzana, piccoli borghi come Montemarcello o chiesette della Val di Vara: la provincia spezzina offre la location migliore per tutti i gusti.

LERICI 

Prendiamo per esempio Lerici: dal 1° gennaio 2017 a metà settembre sono stati celebrati, sia con rito religioso che civile, 44 matrimoni e ben 26 vedevano come protagonisti sposi non residenti in provincia.
Nonostante nell’ultimo anno questa tendenza abbia visto una flessione, il dato resta molto significativo, anche perché, spiegano dall’ufficio anagrafe del Comune di Lerici: “La proporzione dimostra una realtà precisa, il numero totale dei matrimoni è diminuito, ma Lerici continua ad essere scelta come meta per il Sì”. Ci si sposa di meno, dunque, ma chi corona il proprio sogno d’amore continua a lasciarsi affascinare dallo splendido scenario del Golfo dei Poeti.
Dalla Russia, dalla Germania, dalla Francia e dal Regno Unito hanno scelto di raggiungere il Comune di Lerici per rendere unico il giorno delle nozze e 22 coppie sono giunte qui dal resto dell’Italia.

Lerici

Spiega Laura La Duca, del negozio di fiori Juna, che ha ben chiaro il quadro generale, toccando con mano questo mondo ogni giorno: “Anche se quest’anno il numero dei matrimoni è calato, continuiamo a lavorare molto sfruttando il turismo matrimoniale e credo che potrebbe essere un business da incentivare”. Oggi, per un rito civile, le coppie hanno a disposizione l’oratorio in Selàa a Tellaro, il castello di Lerici e, a costo zero, la sala consigliare. Fino a due mesi fa anche il castello di San Terenzo era tra le scelte a disposizione; sede che per adesso è stata sospesa: “Negli anni, siamo state contattate da tutta Italia e dall’estero per organizzare il matrimonio dei sogni. Ultimamente la tendenza è celebrare il rito a Porto Venere per poi affidarsi a Lerici per il ricevimento (ristoranti, o affittando location come Villa Marigola e affidandosi ai servizi di catering)” quindi, dai numeri forniti dall’Ufficio Anagrafe resta fuori chi ha scelto questa sponda del Golfo solo a cerimonia già avvenuta, dato, secondo quanto confermato da Laura, comunque significativo.

Certo, escludere San Terenzo dalla lista della location potrebbe aver influito su questa tendenza: se il territorio lericino è scelto come meta, perché non incentivare questo fenomeno, magari aggiungendo anche altri luoghi alla lista delle case comunali? Evitando di disperdere gli interessati che si spostano così su Porto Venere? “Il business c’è- conclude Laura- si potrebbe inserire in un migliore contesto di progettualità, magari offrendo pacchetti completi e scontistiche adeguate”.

“Si tratta di un fenomeno che abbiamo ben presente- commenta il sindaco Leonardo Paoletti- Siamo molto contenti che Lerici venga scelto come riferimento per la vita di coppia. Per quanto riguarda il castello di San Terenzo, che per il momento è escluso dalle location, confermo che non si tratta di nulla di definitivo, anzi... il Castello resta sempre casa comunale, quindi, pianificando un progetto comune con la direzione del Museo, si potrà ancora sposarsi lì. Per il momento riteniamo che questi tre luoghi, ai quali va aggiunta ovviamente la sala consigliare, siano sufficienti, ma siamo aperti ad ulteriori sviluppi, perché il fatto che Lerici sia scelta come sfondo in un giorno così speciale non può che portare benefici al territorio: organizzare qui il proprio matrimonio significa portare persone, quindi una bella vetrina per il nostro comune”. Forse dunque, in futuro ci si potrà sposare in spiaggia o in altri scenari mozzafiato.

Sulle “fabbriche dei matrimoni”, si è espresso duramente, nei giorni scorsi in un’intervista, monsignor Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo che, dal quotidiano on line Riviera 24, ha criticato le cerimonie di non residenti e stranieri nella diocesi. Ne abbiamo dunque parlato con don Federico Paganini, parroco di Lerici e Tellaro: “Certo, è bello sposarsi nella propria parrocchia di appartenenza, ma è altrettanto bello che a scegliere il luogo siano gli sposi. Personalmente, mi è capitato spesso di celebrare matrimoni di persone arrivare da fuori, credo che l’unica cosa veramente importante sia dimostrare di essere accoglienti, perché la cosa centrale è la scelta di fede che queste coppie compiono avvicinandosi al sacramento del matrimonio. Devo dire che per quel che mi riguarda ho incontrato alcune coppie che si sono sposate e non ho più visto, ma anche molte che hanno un legame profondo con il territorio e che quindi ci tengono a tornare, ad esempio, a farmi conoscere i nuovi nati”.

E se per il rito civile e per il ricevimento le location sono tante e molto belle, la stessa cosa si può dire del rito religioso: chi sceglie di sposarsi a Lerici ha a disposizione molte chiese tra le quali optare, come spiega don Federico: “Per quanto riguarda la scelta del luogo, noi qui abbiamo l’imbarazzo della scelta. Siamo, a Lerici, molto affezionati a tutte le nostre chiese e devo dire, con vanto, che ne abbiamo per tutti i gusti e le giovani coppie questo lo apprezzano: la maestosità della chiesa di San Francesco, la bellezza unica di Santa Maria Stella Maris di Tellaro, che è una tra le scelte più ricorrenti; poi la chiesa di Santa Anastasia, che molto piccola e accogliente è adatta per lo più nei casi di cerimonie ristrette; gioiello unico, molto apprezzata e amata, sia da chi arriva da fuori, ma anche dai lericini per le proprie nozze è, infine, la chiesa di San Rocco”.

Santa Maria Stella Maris, Santa Anastasia, San Francesco, San Rocco

CHI SCEGLIE LERICI?

L’identikit delle coppie che pronunciano il “Sì” nel Golfo dei Poeti pur vivendo altrove è vario: c’è chi ha trascorso qui una vacanza tanto tempo fa; chi corona il proprio sogno d’amore nello stesso luogo dove anni fa aveva incontrato l’anima gemella o ancora persone che sono state consigliate dal wedding planner. Lerici trova il bacino di utenza più significativo nel popolo delle seconde case, come dimostra la storia di Maddalena e Marco: “Abbiamo scelto di sposarci a Tellaro e festeggiare a Lerici- racconta la sposa- perché frequento questi bellissimi luoghi fin dalla prima infanzia. L'organizzazione di un matrimonio fuori dalla propria città di residenza non è mai semplicissimo, ma devo riconoscere che, almeno per la parte burocratica, non abbiamo incontrato particolari difficoltà! I prezzi appena più alti per l'affitto delle case comunali sono comprensibili vista la bellezza del luogo. Per quanto riguarda invece il catering abbiamo preferito sceglierne uno della nostra città di residenza, in quanto la differenza di prezzo, rispetto ai catering locali, era notevole.
Unica pecca organizzativa che abbiamo riscontrato è stata la mala gestione dei posti auto nella minuscola piazzetta di Tellaro, che ha comportato un ritardo di 45 minuti sull'inizio della cerimonia. In questo caso infatti il comune aveva concesso più permessi di quelli consentiti, portando così ad un blocco totale del traffico e all'impossibilità fisica di arrivare in paese.
In ogni caso il panorama offerto dal Golfo dei Poeti resta uno dei più romantici e incantevoli che si possa immaginare come sfondo del proprio matrimonio”.

Foto di copertina: Laura La Duca (Negozio di fiori Juna)

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