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"Un altro treno perso per Crociata", Sarzana per Sarzana nel quartiere che non c'è. In evidenza

di Luca Manfredini - Le ex scuole elementari di Crociata hanno accolto il secondo incontro partecipativo "Tutti possiamo parlarne" dell'associazione Sarzana per Sarzana.


Assemblea specifica sulle problematiche del quartiere dimenticato (questo a detta dei residenti presenti) e dei suoi abitanti, non a caso definiti nell'immaginario pubblico come "quelli sotto la passerella".

Come storicamente noto infatti l'evoluzione della città ha man mano tagliato fuori dal centro il quartiere in questione e la ferrovia ha ben diviso ciò che poi l'evoluzione urbanistica della Variante ha appesantito.
La fredda serata piovosa unita al disamore crescente per la politica, non è stata di incentivo alla partecipazione e la presenza dei residenti non è stata alta come la serata meritava, ma sufficiente per ascoltare le loro voci.

"Un territorio costantemente abusato senza chiare regole che ora paga problemi di sviluppo, di traffico congestionato, di degrado e abbandono delle istituzioni" - lamenta un residente - un quartiere dimenticato e da sempre isolato".
Ben note ormai le vicissitudini che accompagnano il sottopasso del Murello, come pure della passerella stazione chiusa da tempo immemore, per non parlare del sottopasso ferroviario con le risapute problematiche di sicurezza, degrado e allagamenti in caso di forti piogge.
Sembra che la Ferrovia stia valutando la possibilità di chiuderlo nelle ore notturne proprio per questioni legate alla sicurezza, le stesse che colpiscono, in esatta corrispondenza, sia il quartiere di Crociata sia il metropark ed i giardini della stazione.
A tal proposito l'intervento ieri del portavoce dell'associazione Roberto Mazza, sulle problematiche causate dalla piccola delinquenza comune unita alla nuova miseria prodotta dall'esodo dei popoli migranti e alla conseguente perdita di fruibilità di spazi cittadini.

Segnalata una preoccupante crescita di problemi oncologici, tale da motivare la richiesta di uno studio appropriato da parte dell'Asl e quella di una centralina di controllo dell'inquinamento dell'aria, in una zona esageratamente oppressa da un eccessivo traffico veicolare di una Variante mai adeguata, mai raddoppiata nonostante le promesse.
L'eccessiva urbanizzazione cosi concentrata crea preoccupazioni per le reti fognarie, gli scarichi di acque piovane e tutti gli impianti idraulici vecchi e non più adeguati, non a caso basta poco per allagare la variante dove si riasfalta ma non si interviene sugli scarichi inficiando cosi i nuovi lavori.
Segnalazioni pure dai residenti in via Silea dove la noncuranza degli addetti si somma all'inciviltà di molti, troppi, che abbandonano lungo la via ogni tipo di rifiuto; perché non mettere una o più telecamere si chiedono.

Laconica poi la dichiarazione di Paolo Alberini, vice presidente della Consulta Territoriale:
"Il primo problema di Crociata siamo proprio noi cittadini, demotivati ormai in tutto, stufi di chiacchere saltuarie, mancate promesse e disinteresse.
Fare parte della Consulta vuol dire essere visto come un privilegiato, cercato e contemporaneamente criticato dai residenti ma visto solo come un fastidio dall'Amministrazione, a fine mandato chiuderò definitivamente questa esperienza".

L'architetto Damiano ha ripercorso tutta la storia dello sviluppo urbanistico del quartiere e le sue divisioni dalla città mentre Mione ha ben evidenziato quanto Crociata sia seconda solo a Marinella come stato di abbandono.
Stuzzicato poi dal segretario della Consulta, Corrado Macchi, che gli ha chiesto ragione della sua assenza in Crociata negli ultimi anni, ha ripercorso la sua storia nell'Amministrazione ed i suoi netti distingui su decisioni importanti. Distingui e denuncie necessarie in crescere che lo hanno fatto diventare figura sgradita agli occhi del partito e dell'amministrazione.
La sua sofferta uscita dal Pd è conseguenza proprio di quella differente visione e diritto di continuare il proprio impegno politico per la città.

Una sua frase estrapolata ieri recita:
"Meno interesse per chi ha interessi e più interesse per chi è in disagio", riferita alla politica attuale e a chi agevola sempre i grossi giochi a discapito dei reali interessi per i cittadini.
Aggiunge poi con malizia in chiusura del proprio intervento: "Noi tutti lavoriamo e facciamo politica solo per passione, chi non ha mai lavorato e di mestiere ha fatto solo il politico farà e accetterà di tutto pur di mantenere il proprio posto".

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