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Turismo alle Cinque Terre: eventi imprevedibili e... eventi programmati In evidenza

Con questa nota, un gruppo di cittadini e di operatori delle Cinque Terre vuole sottolineare come non tutto, riguardo i massicci flussi turistici, sia imprevedibile e che ci sono mole migliorie da poter attuare, prima di arrivare a soluzioni "estreme".


"Da una settimana si stanno susseguendo notizie sulle misure da intraprendere per evitare che si ripetano eventi come quello del 30 aprile, con i turisti che non riuscivano né a salire né a scendere dai treni,
intasando all'inverosimile il borgo di Vernazza.
Sulla stampa, il 3 maggio, il Presidente del Parco Vittorio Alessandro per il 30 aprile 2017 segnala il 100% di presenze in più rispetto al 30 aprile del 2016, quando cadeva di sabato e il 1° maggio di domenica, e quindi non era un ponte di 3 giorni.
Volendo fare un raffronto corretto bisogna invece andare indietro al 2015, con il 1°maggio che cadeva di venerdì e quando il giorno centrale del ponte, sabato 2 maggio, ha registrato uno dei massimi picchi di
affluenza alle Cinque Terre, tanto da essere definito sui giornali un “Sabato di ordinaria follia”.
I dati e il loro corretto uso dovrebbero servire per fare le giuste previsioni, e in base a queste si poteva stimare che il 30 aprile, giorno centrale del ponte 2017, avrebbe registrato un picco di affluenza almeno
analogo. E di visitatori ne sono arrivati così tanti che... qualcosa è uscito dai binari.

Così ora si stanno scatenando le fantasie, dalla chiusura dei borghi a gruppi di più di 20 persone che non hanno prenotato il ristorante, al centro unico di prenotazione, fino, ebbene sì, alla delibera, approvata dalla maggioranza del Consiglio Regionale, di richiedere la presenza dell’esercito sulle carrozze del Cinque Terre Express!
Ma, prima di venire a simili draconiane decisioni, è necessario porsi la domanda: è stato fatto tutto il possibile per evitare che si creasse questa situazione a Vernazza, e che in misura minore si è vissuta anche nelle altre stazioni?

Ad esempio: non era possibile liberare la rampa di accesso al primo binario a Monterosso, rampa attualmente transennata per un cantiere di RFI? Non avrebbe forse aiutato a decongestionare il sottopasso
che conduce ai binari 2 e 3, e a preservare l'incolumità dei viaggiatori?
Sono state previste e programmate le fermate straordinarie dei treni regionali veloci, che normalmente effettuano solo 2 fermate nelle Cinque Terre? Sicuramente anche solo una ventina di fermate in più sarebbero servite a favorire la mobilità delle persone e a non intasare i paesi.
I visitatori sono stati informati all'atto di acquisto del biglietto del treno e delle Card che si sarebbero potuti creare intasamenti nei paesi e sui sentieri?
E, soprattutto, è stata fatta informazione preventiva? con lo stesso impegno con cui si sono pubblicizzate e si continuano a pubblicizzare le Cinque Terre in questi ultimi anni?
Il marketing istituzionale è stato usato per veicolare una immagine corretta del nostro territorio? Era opportuno, ad esempio, usare i nostri borghi per reclamizzare Levante e Ponente tutto al festival di
Sanremo? E' opportuno aggiungere la pubblicità "Belle da vedere difficile dimenticarle" nella pagina del sito di Trenitalia dove si spiega che per scoprire gli “angoli incantevoli del Parco” “è sufficiente viaggiare con il biglietto a tariffa Cinque Terre”?

I residenti, pendolari e operatori delle Cinque Terre, che da anni segnalano i problemi relativi all'accesso e alla mobilità in questo territorio, chiedono alla Regione e agli amministratori tutti che prima di prendere decisioni che possono implicare ulteriori e non sufficientemente analizzati problemi, forniscano risposte precise su questi aspetti, con particolare attenzione alle ultime due domande".


I rappresentanti dei cittadini e delle categorie ricorrenti al TAR

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