Le indagini erano iniziate dalla scoperta, nel porto della Spezia, di un container con merci che gli agenti delle Dogane hanno ritenuto sospetti. Sono quindi scattate le indagini, che hanno portato la Procura della Repubblica della Spezia ad ordinare la perquisizione dei locali riconducibili a tre ditte individuali e ad una società di capitali ubicate a Roma, Bari e Monza, tutte collegate a soggetti in parte già denunciati nel passato per reati di contraffazione.
L’attività è stata effettuata in collaborazione degli Uffici delle Dogane di Roma 1, Bari e Milano 2.
Sotto sequestro, perchè contraffatti, sono finiti 15.482 paia di pantaloni che riproducevano il marchio “Guess”, 14.976 paia di calzini con la rosa costituente l'emblema associato al marchio “El Charro”, 7.044 paia di calzini caratterizzati dalla presenza di un simbolo romboidale contenente le parole “No Stress” costituenti parte del marchio registrato dalla Pompea S.p.A., 978 cuffie auricolari per telefoni cellulari che violavano sia il marchio “Apple” sia il modello industriale depositato dalla Apple Inc., e 109 joystick per consolle PS3 in violazione del modello industriale depositato dalla Sony 2 Interactive Entertainment Inc.
Se immessi sul mercato avrebbero avuto un valore di circa 450 mila euro.
Al momento, a carico dei titolari e dei legali rappresentanti delle ditte e delle società perquisite grava l’accusa di introduzione nel territorio dello Stato di prodotti contraffatti e di ricettazione.
Fondamentale, per il pieno successo dell’indagine, la collaborazione delle società titolari dei marchi contraffatti le quali hanno fornito un importantissimo aiuto al fine di accertare l’effettiva violazione dei diritti di proprietà intellettuale.
L’efficacia degli accertamenti svolti e le banche dati in uso all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno consentito di risalire alla “filiera commerciale” dei prodotti contraffatti.