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Omicidio di Romito, ci sarebbero premeditazione e futili motivi In evidenza

di Luca Manfredini - I particolari che man mano emergono sull'omicidio del fiume Magra sembrano evidenziare lucida volontà e capacità di esecuzione.

Sem Mengs, il 37enne di Romito nato in Italia da famiglia Eritrea, avrebbe confessato l'omicidio del giovane dominicano spezzino Wellington Dominguez De Jesus e aggiunto particolari ai fatti già conosciuti della notte di sangue.

Ci sarebbe stato un primo appuntamento la vigilia di Pasqua tra i due, alla Spezia in zona Ospedale, che avrebbe fatto da preludio ai fatti: un debito di droga da onorare, si parlerebbe di 5.000 euro, al dominicano e l'invito a seguirlo a Romito con la promessa del pagamento.

Qui ci sarebbe stata l'aggressione.
Sem si reca nella sua cantina e, recuperato un tondino di ferro, avrebbe colpito inaspettatamente in pieno volto Wellington, lo avrebbe caricato in auto, una Lancia Y,  e si sarebbe recato sul fiume, a Battifollo, per liberarsi del cadavere.
Lo avrebbe quindi scaricato dall'auto e trascinato sull'argine, abbandonandolo sotto gli alberi vicino alla casetta dei pescatori, dopo avergli sottratto portafoglio e cellulare.

Tre sarebbero state le tappe successive: una corsa al lavaggio auto per cercare di togliere dal mezzo le tracce di sangue della vittima e poi un salto alla Venere Azzurra di Lerici per lanciare in acqua uno zainetto contenente il portafoglio della vottima e la sua giacca sporca di sangue.
La corrente deve avere portato lontano il tutto perché vane sono state le ricerche dei reperti da parte dei corpo subacquei dei Carabinieri di Genova il giorno di Pasqua.
Quasi al mattino poi, il 34enne si sarebbe di nuovo recato sul luogo dove aveva abbandonato il cadavere, forse per controllarne il decesso, e lo avrebbe trascinato in acqua.

In un cestino della spazzatura a Romito poi Sem abbandona un sacchetto con dentro le sue scarpe, i suoi jeans e i tappetini dell'auto, tutti macchiati con il sangue della vittima.

Il resto è storia, i due pescatori che si recano alla mattina sul fiume, la segnalazione alle Forze dell'Ordine ed il ritrovamento del corpo che non era stato trascinato via dalla corrente.
Il riconoscimento tramite le impronte digitali; il controllo dei tabulati telefonici, le immagini riprese dalla telecamera dell'autolavaggio e la conoscenza dell'ambiente legato agli stupefacenti hanno consentito al nucleo operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale, diretto dal Tenente Colonnello Domenico Montemurro, coadiuvato dal Capitano Federico Silvestri dei Carabinieri di Sarzana, di risolvere velocemente il caso e consentire al Gip Mauro De Bellis di emettere subito l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Sem Mengs.

Le accuse sono: omicidio aggravato da futili motivi, occultamento di cadavere e rapina.

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