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Sarzana, nuovo supermercato a Pallodola: Stop and go? In evidenza

di Luca Manfredini - Dopo il silenzio imperante, l'annuncio: rigettate le offerte per la gestione del nuovo insediamento commerciale nel progetto in atto per il sito di Pallodola, il mercato agroalimentare sarzanese, partecipato al 78% dal Comune.

Rigettate le offerte, quindi, e non aggiudicata la gara, ma consolidate le polemiche che, dal giorno della scoperta del progetto, accompagnano la nuova paventata costruzione commerciale di 3800 metri quadrati ai bordi di Sarzana, un supermercato all'ingrosso (ma anche no) che valorizzi e dia ossigeno alla CALLL (Centro agroalimentare Levante Ligure e Lunigiana).

L'argomento è uno di quelli classici sarzanesi, che ne vivacizzano l'essere, e ha già vissuto dure battaglie sulla stampa ed in Consiglio Comunale.
Da una parte sono schierati l'Amministrazione del Sindaco Alessio Cavarra con Giovanni Destri, Presidente del Mercato di Pallodola ed ex Segretario del PD sarzanese;
dall'altra l'Associazione Sarzana per Sarzana (nelle figure del presidente del Consiglio Comunale Paolo Mione e della Consigliera Rosanna Pittiglio, da poco fuoriusciti dal PD e confluiti in Articolo Uno - Mdp), i Sindacati (Cgil - Cisl - Uil) e Confesercenti.
Ultimi e non ultimi i Commercianti sarzanesi, uniti nel coro contrario alla realizzazione dell'opera che andrebbe ad ampliare l'offerta commerciale nella Variante, già abbondante, a discapito della sopravvivenza del commercio di prossimità, ulteriore ferita alla già difficile sopravvivenza del Centro Storico

Mentre il Cda di Pallodola decideva di non aggiudicare la gara ormai terminata, Sarzana continuava a parlare del nuovo supermercato come già approvato; ancora ieri se ne discuteva alla presentazione del nuovo Assessore al Commercio Nicola Caprioni, che dichiarava l'impossibilità di intervento  dell'Amministrazione nelle decisioni della partecipata.
Poi, improvvisamente, la notizia del Consiglio di Amministrazione del CALLL, targata 20 marzo, che blocca al momento il programma.

Citiamo testualmente dal verbale:
"Si procede all'esame delle buste delle due Società relative ad "offerta economica".
- L'A.D apre la busta offerta economica della Società SOGEGROSS Spa di Genova contenente l'offerta di euro 280.000.00 quale importo del canone annuo di locazione (escluso iva).
- L'A.D apre la busta offerta economica della Società S.I.D.AL di Pistoia, contenente l'offerta di euro 320.000.00 quale importo del canone annuo di locazione (escluso iva)
- Il Consiglio di Amministrazione, alla unanimità dei voti favorevoli,
delibera;
- di avvalersi della facoltà prevista dagli atti della gara e di non aggiudicare la gara stessa".

Immediate e discordanti le reazioni. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Sindaco Alessio Cavarra, il Presidente Paolo Mione ed il Consigliere di minoranza Valter Chiappini.

"Il Cda ha deciso all'unanimità di non aggiudicare la gara, ritenendo le offerte non vantaggiose, non soddisfacenti per il progetto valutato - dichiara Cavarra - ciò non pregiudica l'idea di base di valorizzazione dell'area, che permane intatta. Il Cda avvierà un nuovo bando di gara teso al raggiungimento degli obbiettivi economici prefissati".

La decisione viene invece rivendicato come una vittoria dal Presidente Mione: "Il risultato ottenuto è quello di avere impedito una scelta gestionale azzardata che avrebbe messo in ulteriore rischio le già precarie condizioni economiche del Comune. È una vittoria della buona politica, quella tesa all'interesse dei cittadini, una vittoria dell'Associazione "Sarzana per Sarzana", dei Sindacati, di Confesercenti e dei commercianti tutti. Il Sindaco dovrà dare spiegazioni, nei prossimi Consigli Comunali, dei silenzi e delle reticenze dimostrate, e spiegare finalmente a quali strategie economiche e commerciali ambisca".

Tombale la dichiarazione di Chiappini: "Come vada vada, va male: se non fanno il nuovo capannone commerciale abbiamo già, in ogni caso, una società in crisi. La recente modifica dello Statuto per consentire alla Società di fare azioni finanziarie è un nuovo sbaglio come quello fatto, a suo tempo, per Acam.
Se costruiscono e danno in gestione ricarichiamo, su una situazione già disastrosa, ulteriori rischi coperti con l'esposizione del Comune, un ulteriore aggravio di circa 3,5 milioni di euro. Con o senza capannone, la Società è una Società a rischio, che grava sulle spalle dei cittadini".

La CALLL, è risaputo, non versa in buone acque, ad un giro di affari e debiti milionari corrispondono bilanci che rasentano lo zero: nel caso toccasse i tre anni di seguito di bilancio in negativo, il Comune sarebbe obbligato a liquidarla.
In tal caso circa 6.5 milioni sono coperti da fideiussione a garanzia delle banche, più circa 1.3 milioni senza fideiussione ma comunque sempre un debito da liquidare; a questo si aggiungerebbe, con il nuovo capannone, un'aggiunta di 3,5 milioni.
Quanti dipendenti ha la partecipata?
Tre dipendenti, di cui un Direttore e due amministrativi, oltre al Presidente Destri.

Al momento rimane tutto in fare, quindi resta da capire il perché di questi 10 giorni di silenzio del Cda, resta da capire se e quando partirà il nuovo bando, se le due Società che hanno partecipato lo faranno ancora e di quanto, eventualmente, alzeranno l'offerta.
Rimangono le voci in sottofondo, le letture private e le malizie, tra cui la strana concomitanza delle dimissioni dell'Assessore Sara Accorsi (firmataria del cambio di statuto della Società in oggetto) con lo stop al progetto, restano i dubbi sul cash and carry solo per grossisti, ovvero per partite IVA, pare che la Società genovese che ha partecipato alla gara sia una Società al suo interno mista, quindi aperta a grossisti e/o privati cittadini.

Attendiamo nuovi sviluppi che, sicuramente, non tarderanno ad arrivare.

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