La dottoressa 39enne di Crevalcore, tenente medico riservista dell'esercito - ora lavora all'ospedale di Pontremoli - era finita alla sbarra per avere salvato una gatta che stava morendo di parto nel maggio 2012, durante una missione in Kosovo. Un gesto che ha cozzato con il divieto di avvicinare animali randagi e che le era costato anche cinque giorni di consegna. La formula di assoluzione, pronunciata prima che il dibattimento fosse aperto, tuttavia non chiude il processo di Barbara Balanzoni che deve rispondere anche dei reati di diffamazione aggravata ed ingiuria aggravata e continuata.
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