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Nell'attentato morirono 19 italiani.

 

Il 15 novembre 2003 un camion cisterna pieno di tritolo fece esplodere la base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani, a Nassiriya, in Iraq.  Vennero uccise 28 persone, tra ui 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili).

“Oggi, in occasione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali di Pace – solennità civile che dal 2009 riconosce il 12 novembre quale giorno del ricordo delle vittime della strage di Nassiriya e di tutte quelle, militari e civili, nelle missioni all’estero che hanno visto la partecipazione dello Stato Italiano – desidero, dal profondo del cuore, rinnovare il più grato e imperituro debito di riconoscenza a questi nostri Caduti dei tempi moderni, sacrificatisi, vuoi in ossequio al solenne giuramento di fedeltà deliberatamente prestato, nel caso del personale con ‘le Stellette’, vuoi in nome di un ideale di servizio, per quello espressione del più generale impegno della società civile", ha voluto sottolineare il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli nella ricorrenza di questa solennità civile istituita nel 2009 in concomitanza con l’anniversario del vile attentato esplosivo subito il 12 novembre 2003 in Iraq dai militari italiani dell’operazione ‘Antica Babilonia’.


“Impegnarsi per ristabilire stabilità, pacifica convivenza e prospettive di futuro in contesti gravati da pericolose tensioni e fragilità istituzionali o perfino da devastati conflitti regionali o da sanguinose guerre intestine – tutte situazioni ove è altamente cogente il rischio di violazione di ogni dignità della persona – è qualcosa di doveroso e meritorio a cui una Nazione del rango dell’Italia non può non contribuire responsabilmente nell’ambito dello sforzo della comunità internazionale per la salvaguardia e promozione di sicurezza e ordine quanto più diffuse possibile su scala globale.” – ha proseguito Pucciarelli, che nel descrivere il senso della partecipazione qualificante e generosa di militari e di operatori civili nelle moderne iniziative di cooperazione e stabilizzazione lo ha definito “sostanziale per porre le condizioni affinché i principi fondamentali di libertà, dignità, uguaglianza e autodeterminazione tra individui possano trovare ampio albergo, ovunque possibile in virtuosa armonia col sostrato culturale e socio-comportamentale caratterizzante le diverse realtà del pianeta.
Questo straordinario patrimonio di diritti individuali e collettivi, nella nostra società ormai ampiamente radicati e riconosciuti, costituisce bene preziosissimo di cui dobbiamo essere maggiormente consapevoli; non dandone superficialmente per scontata l’acquisita cogenza, perché libertà, democrazia e diritti umani sono qualcosa da meritare, difendere e favorire ogni giorno, e non solo in occidente".

"Per questo motivo, il lavoro diuturno dei ‘silenti eroi del quotidiano’ che operano nelle moderne missioni di stabilizzazione avanzata mettendo a rischio la propria incolumità per proteggere quelle altrui, merita il nostro plauso e tra essi la nostra più profonda gratitudine va ai militari e civili che nelle missioni internazionali di pace hanno sacrificato il bene più prezioso", ha concluso il Sottosegretario Pucciarelli.

“Sono passati esattamente 18 anni dalla strage di Nassiriya - afferma il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti  - A questi eroi oggi va il pensiero di tutti gli italiani, alla memoria di queste vite abbiamo intitolato la Sala Auditorium della Regione Liguria. Per non dimenticare chi si è sacrificato per il nostro Paese, per onorare ogni giorno gli uomini e le donne che rischiano la vita per la nostra sicurezza e per la libertà”.


"Il trascorrere degli anni - dichiara il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei - non può lenire il dolore per la scomparsa di tanti uomini valorosi che, durante una lunga e pericolosa missione internazionale di pace a cui l’Italia partecipò per riportare libertà, democrazia e sviluppo in uno Stato martoriato, morirono lontano dal proprio Paese e dai propri affetti. Anche la Liguria, con il sacrificio del maresciallo capo Daniele Ghione di Finale Ligure, pagò in quell’attentato un pesante tributo nella lotta contro la violenza e la tirannia".

Il presidente aggiunge: "Il ricordo delle vittime, insieme all’orgoglio per il coraggio di centinaia di giovani italiani che negli anni e in diverse parti del mondo hanno agito in nome dei principi democratici, devono animare sempre le nostre Istituzioni e tutti i cittadini affinché il loro impegno e il loro sacrificio siano una lezione di pace e civiltà. Onori a tutti i Caduti per la nostra Patria".

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